10 ottobre, "Giornata nazionale sfratti zero". I dati peggiori in provincia. Renderli noti significherebbe far saltare i piani casa del governo
Ottobre è il mese delle “Giornate Mondiali Sfratti Zero”.
La presente campagna è nata con l’obiettivo di far rispettare
integralmente il diritto alla casa iscritto nell’art. 11 del Patto
Internazionale sui Diritti Economici, Sociali e Culturali, ratificato
dall’Italia con Legge n. 881/77. Quest’anno l’Unione Inquilini
con numerose realtà locali si presenta con una proposta interessante:
ottobre dovrà essere il mese straordinario dedicato alla campagna
nazionale contro gli sfratti e, in modo particolare, proprio il 10
ottobre è stato scelto come la Giornata Nazionale Coordinata,
indipendente e unitaria, di azioni contro gli sfratti.
Intervista a Massimo Pasquini dell’Unione Inquilini
Come sta andando la preparazione della giornata degli sfratti a livello nazionale del 10 ottobre?
I risultati attualmente sono più che incoraggianti e ci fanno ben sperare. Al momento sappiamo per certo che l’iniziativa si svolgerà in ben 15 regioni, 50 città, tra cui Roma, Milano, Venezia, Firenze, Bari, Siena, ma anche in numerosi comuni. Tra questi mi viene in mente quello di Monfalcone, di Alba, probabilmente Mentana. E molti altri. Siamo ancora in attesa di ulteriori conferme.
Qual è la situazione attuale?
Dal 2004 a livello nazionale è nata la giornata anti sfratto. Noi, in Italia, quest’anno, merito della ricezione per primi dei dati del Ministro degli Interni, abbiamo potuto parlare di sfratto per morosità non solo in termini numerici. I dati ci hanno permesso di andare oltre e fare luce su un altro aspetto rilevante, che spesso viene trascurato: quello politico. L’argomento sfratto, precarietà abitativa, resta sempre troppo limitato all’ambito locale.
Qual è invece la verità?
In realtà uscendo dall’ambito locale è necessario sempre tenere presente il rapporto tra sentenze di sfratto e abitanti perché mentre i mass media mettono sempre in rilievo le grandi città, la verità è altrove. Nei primi 50 posti in merito alle sentenze di sfratto non c’è né Roma, né Milano, ma Cuneo, Prato. Per capire quest’aspetto soffermiamoci su Bergamo e Brescia e le loro province facendo riferimento ai dati del 2011. Brescia si presenta con 1985 nuove sentenze di sfratto per morosità. In città su 1985 sentenze ne risultano 590, ma nel resto della provincia parliamo di 1655 sentenze. E di queste 1985 solo 40 sono per fine locazione e Zero per necessità. Anche per Bergamo il prospetto che possiamo presentare è simile. Si tratta di 1234 sentenze di sfratto, 77 per necessità e in provincia, 160 per fine locazione, 119 per morosità nel comune di Bergamo. E ben 878 nel resto della provincia.
In città come Milano quali sono i dati?
Sempre relativi al 2011 si tratta di 5097 sentenze di sfratto, di queste 115 sono per morosità nel comune di Milano e 3244 nella provincia. Ancora una volta i dati della provincia sono i più imbarazzanti!
Perché, se la situazione delle provincie presenta numeri decisamente più importanti ,i mass media restano sempre legati alla dimensione cittadina del paese?
Nessuno indaga sulla provincia perché in questo modo salterebbero i piani casa del Governo. E i piani casa nazionale e regionali salterebbero perché sono ritagliati sulle esigenze della speculazione immobiliare e della rendita fondiaria per i quali ovviamente sono più appetibili interventi di pura cementificazione del territorio laddove le aree e gli immobili hanno più valore ma questo non ha nulla a che vedere con il fabbisogno reale. Questa finzione deve essere smascherata la questione della precarietà abitativa investe tutti i comuni ed è nazionale. Per questo ci vogliono politiche pubbliche vere che si basino sull'uso dell'esistente, esattamente il contrario di quanto fatto dai governi nazionali , regionali e comunali degli ultimi 20 anni.
A chi è aperto e chi ha firmato l’appello sino ad oggi? E con quali obiettivi?
Associazioni, movimenti, comitati, sindacati e singoli. L’obiettivo prioritario dell’iniziativa di ottobre è il riconoscersi in un’azione coordinata, ognuno mantenendo la propria autonomia, che sia l’organizzazione di picchetti antisfratto, occupazioni di sfrattati, presidi davanti alle prefetture, volantinaggi, assemblee, comunicati stampa delibere e mozioni dei consigli comunali o regionali. Ma, l’obiettivo, resta per tutti far entrare la questione degli sfratti nell’agenda politica nazionale. Questo ormai è necessario. Proprio per questo tali iniziative dovranno essere visibili in un apposito blog autogestito da tutti gli aderenti.
Intervista a Massimo Pasquini dell’Unione Inquilini
Come sta andando la preparazione della giornata degli sfratti a livello nazionale del 10 ottobre?
I risultati attualmente sono più che incoraggianti e ci fanno ben sperare. Al momento sappiamo per certo che l’iniziativa si svolgerà in ben 15 regioni, 50 città, tra cui Roma, Milano, Venezia, Firenze, Bari, Siena, ma anche in numerosi comuni. Tra questi mi viene in mente quello di Monfalcone, di Alba, probabilmente Mentana. E molti altri. Siamo ancora in attesa di ulteriori conferme.
Qual è la situazione attuale?
Dal 2004 a livello nazionale è nata la giornata anti sfratto. Noi, in Italia, quest’anno, merito della ricezione per primi dei dati del Ministro degli Interni, abbiamo potuto parlare di sfratto per morosità non solo in termini numerici. I dati ci hanno permesso di andare oltre e fare luce su un altro aspetto rilevante, che spesso viene trascurato: quello politico. L’argomento sfratto, precarietà abitativa, resta sempre troppo limitato all’ambito locale.
Qual è invece la verità?
In realtà uscendo dall’ambito locale è necessario sempre tenere presente il rapporto tra sentenze di sfratto e abitanti perché mentre i mass media mettono sempre in rilievo le grandi città, la verità è altrove. Nei primi 50 posti in merito alle sentenze di sfratto non c’è né Roma, né Milano, ma Cuneo, Prato. Per capire quest’aspetto soffermiamoci su Bergamo e Brescia e le loro province facendo riferimento ai dati del 2011. Brescia si presenta con 1985 nuove sentenze di sfratto per morosità. In città su 1985 sentenze ne risultano 590, ma nel resto della provincia parliamo di 1655 sentenze. E di queste 1985 solo 40 sono per fine locazione e Zero per necessità. Anche per Bergamo il prospetto che possiamo presentare è simile. Si tratta di 1234 sentenze di sfratto, 77 per necessità e in provincia, 160 per fine locazione, 119 per morosità nel comune di Bergamo. E ben 878 nel resto della provincia.
In città come Milano quali sono i dati?
Sempre relativi al 2011 si tratta di 5097 sentenze di sfratto, di queste 115 sono per morosità nel comune di Milano e 3244 nella provincia. Ancora una volta i dati della provincia sono i più imbarazzanti!
Perché, se la situazione delle provincie presenta numeri decisamente più importanti ,i mass media restano sempre legati alla dimensione cittadina del paese?
Nessuno indaga sulla provincia perché in questo modo salterebbero i piani casa del Governo. E i piani casa nazionale e regionali salterebbero perché sono ritagliati sulle esigenze della speculazione immobiliare e della rendita fondiaria per i quali ovviamente sono più appetibili interventi di pura cementificazione del territorio laddove le aree e gli immobili hanno più valore ma questo non ha nulla a che vedere con il fabbisogno reale. Questa finzione deve essere smascherata la questione della precarietà abitativa investe tutti i comuni ed è nazionale. Per questo ci vogliono politiche pubbliche vere che si basino sull'uso dell'esistente, esattamente il contrario di quanto fatto dai governi nazionali , regionali e comunali degli ultimi 20 anni.
A chi è aperto e chi ha firmato l’appello sino ad oggi? E con quali obiettivi?
Associazioni, movimenti, comitati, sindacati e singoli. L’obiettivo prioritario dell’iniziativa di ottobre è il riconoscersi in un’azione coordinata, ognuno mantenendo la propria autonomia, che sia l’organizzazione di picchetti antisfratto, occupazioni di sfrattati, presidi davanti alle prefetture, volantinaggi, assemblee, comunicati stampa delibere e mozioni dei consigli comunali o regionali. Ma, l’obiettivo, resta per tutti far entrare la questione degli sfratti nell’agenda politica nazionale. Questo ormai è necessario. Proprio per questo tali iniziative dovranno essere visibili in un apposito blog autogestito da tutti gli aderenti.
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