Tra le assunzioni illecite che vengono contestate dai pm c'è quella della moglie dell'assessore Marco Visconti. Lady Ambiente ai pm: "Ho mandato una lettera e mi hanno presa".
repubblica.it di MARIA ELENA VINCENZILettere di assunzione con date falsificate, colloqui con personaggi sconosciuti, curricula inviati via posta di cui, ovviamente, non resta alcuna ricevuta. E poi, soprattutto, figli di, amici di, coniugi di. Le carte depositate dalla procura per l'inchiesta sulla parentopoli all'Atac dipingono un'azienda dove tutto era lecito. Otto gli indagati, 46 le assunzioni sospette, tanti i nomi illustri. Tra cui quello della moglie dell'assessore all'Ambiente, Marco Visconti. Una vicenda che ieri ha mandato su tutte le furie Alemanno che solo dopo un confronto serrato ha detto no alle dimissioni del suo collaboratore. Lady ambiente e la "mano" del marito Barbara Pesimena, classe 1973, viene sentita dal pm Francesco Dall'Olio il 5 dicembre scorso. "Sono stata assunta dalla società Met. Ro nel 2008 con mansioni di capo ufficio della parte amministrativa della struttura sanitaria per la sicurezza sul lavoro del personale. La mia retribuzione è di circa 2.600 euro netti al mese". Il magistrato vuole sapere come è stata assunta: "Dopo aver spedito il curriculum per posta, ma non ho ricevuta dell'avvenuta spedizione, sono stata chiamata telefonicamente per un colloquio che si è svolto in via Tiburtina, dinanzi a un dipendente Met. Ro di cui non ricordo il nome, presso la sede di Met. Ro in data che non ricordo, ma comunque nel periodo di fine estate del 2008".
Ricorda poco, la signora Visconti. Dirigente con un diploma da ragioniera e, secondo l'accusa, si legge nell'avviso di conclusione indagini, "palesemente priva della competenze adeguate a svolgere, in posizione dirigenziale, funzioni gestionali di notevole complessità, come agevolmente desumibile dal titolo di studio e dalla pregresse esperienze lavorative (segretaria in un poliambulatorio medico, responsabile vendita e casse in negozio di abbigliamento, assistente amministrativa in un negozio di telefonia) obiettivamente e palesemente prive di qualsivoglia rilevanza o rispondenza rispetto al suo inquadramento".
Ma l'assunzione di lady Ambiente viene spiegata al telefono dal marito. È il 18 dicembre 2010, Visconti parla con Francesco Maria Orsi: "Se tu fai l'assessore ai Trasporti, tu moglie, cioè, io stavo al patrimonio, la mia compagna è entrata con Bertucci, gli ho dato una mano ai trasporti, non l'ho mandata a Risorse per Roma".
Il genero dell'ad
Una delle 46 assunzioni che vengono contestate è quella di Patrizio Cristofari, responsabile del settore Manutenzione e Opere Civili ed Impianti. Un ragazzo fortunato. Alla fine del 2008 invia il curriculum a varie società, tra cui anche Atac. È lui stesso a spiegare ai carabinieri di via In Selci il suo curriculum: "Ero diplomato perito industriale in elettronica e automazioni. Ho conseguito un diploma presso l'Itis Maxwell di Roma nel 1990, mentre il secondo presso un istituto di Monterotondo di cui non ricordo il nome". Una stranezza non sapere dove ci si è diplomati.
Eppure lui è stato selezionato dall'ufficio del personale Atac per un incarico da 150mila euro l'anno. "Alla fine del 2008 venni contattato dall'ad di Met. Ro, Antonio Marzia, per un colloquio di lavoro. Parlai direttamente con lui". I militari gli chiedono se abbia legami in Met. Ro. "No. Nella Trambus lavorava mio suocero, Adalberto Bertucci in qualità di ad, divenuto successivamente ad della nuova Atac dopo la fusione". Chiosa il pm: "palesemente privo delle competenze adeguate, dichiara di aver svolto attività lavorativa quale funzionario di Astral Spa omettendo di specificare mansioni, ufficio, principali attività".
La cubista, la segretaria e l'esercito dei Petrucci
Tra le carte compare il verbale di Giulia Pellegrino, la cubista segretaria: "Ho presentato un mio curriculum, ho superato le selezioni e non intendo aggiungere altro per non arrecare pregiudizio alla mia posizione processale". Il 12 dicembre viene sentita Loredana Adiutori, dirigente Trambus con figlia che lavora nella stessa azienda e incarico da 100 mila euro l'anno. Un diploma da ragioniera e molti anni nella segreteria di vari politici. Assunzione illecita per il pm.
L'occhio degli inquirenti si sofferma anche su alcuni contratti degli autisti. C'è una una lunghissima sfilza con un solo cognome: Petrucci. Se ne contano 32. Alcuni altri ammettono di aver qualche zio, un fratello, un cugino. Altri nessun contatto, solo lo stesso cognome. Sarà un caso?
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