Abbattersi sul sito ufficiale del Partito Democratico può nuocere gravemente alla salute. Più che altro, occhio alla rassegna stampa. Soprattutto se vi sentite (ancora) di sinistra, vostro malgrado. «Goldman Sachs vota per il Pd», titola un pezzo di “Milano Finanza” inserito sul sito. Che culo, ora sì che mi avete convinto. Non si capisce cosa sia più grave. L’idea che Goldman Sachs speri nella vittoria nel Pd o il fatto che la notizia sia considerata una specie di vanto, per cui meritevole di essere citata nella rassegna stampa nel Pd? E soprattutto, c’è qualche dirigente del Pd che non si senta mediamente offeso da un articolo del genere?
«Il colosso finanziario americano, a sette mesi dalle elezioni politiche italiane, ha pubblicato un report che farà rumore, nel quale si sostengono le chance di una maggioranza di centrosinistra incentrata sul Pd. E questa maggioranza molto probabilmente manterrebbe la linea Monti, anche se non è chiaro se riconfermerebbe Mario Monti a capo del governo»: il diavolo fa le pentole ma non i coperchi insomma, e noi qui a rimuginare su primarie e alternativa. «La classe capitalistica transnazionale – scrive Luciano Gallino nel suo “La lotta di classe dopo la lotta di classe” – fruisce di un poderoso collante ideologico che è sostenuto da decine di “serbatoi del pensiero”, operanti soprattutto inEuropa e negli Stati Uniti. Essa possiede inoltre un grosso peso politico».
«Le leggi in tema di politiche fiscali, deregolazione della finanza, riforme del mercato del lavoro, privatizzazione di beni comuni – dall’acqua ai trasporti pubblici – emanate in diversi paesi dagli anni Ottanta in poi, e che oggi il Fondo monetario internazionale (Fmi), la Banca centrale europea (Bce) e la Commissione europea (Ce) vorrebbero imporre senza eccezioni a tutti i membri dell’Unione europea (Ue), o quanto meno a quelli dell’eurozona, sono state una parte essenziale della controffensiva. Tale controffensiva non avrebbe mai avuto il successo che ha avuto se non avesse potuto prender forma e appoggiarsi su leggi, decreti, normative e direttive che sono stati concepiti e approvati appositamente dai parlamenti, sotto la spinta delle lobbies industriali e finanziarie, in vista di un duplice scopo: indebolire il potere delle classi lavoratrici e delle classi medie, e accrescere allo stesso tempo il potere della classe dominante».
Pare di intendere quindi che il miglior e più affidabile “serbatoio del pensiero” italiano, al momento, sia il Pd. Garantisce Goldman Sachs. Lo dice “Milano Finanza”, lo riporta ben felice della medaglia ricevuta sul campo il sito del Pd. Avanti popolo alla riscossa, bandiera rotta, bandiera rotta.
(Matteo Pucciarelli, “Alle elezioni vota Goldman Sachs, garantisce il Pd. Anzi no, viceversa”, da “Micromega” del 23 settembre 2012).
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