domenica 23 settembre 2012

Scandalo fondi, il Pd all'attacco "Dimissioni di tutti i consiglieri"

Il segretario del partito nel Lazio e il capogruppo alla Pisana: "Necessario un elettroshock. Occorre un atto di forte rottura".  La Corte dei conti: "Preoccupati e addolorati da come vengono usati i soldi pubblici". Duro il presidente Cei Bagnasco: "Si sentono cose vergognose". Il vicario di Roma Vallini incalza: "Abusi intollerabili". Polverini. "Chi ha sbagliato paghi". Intanto Sel, Idv e Verdi dichiarano: "Siamo pronti a dimetterci".

S'indigna il mondo cattolico per lo scandalo che ha travolto la Regione Lazio. E mentre il presidente della Corte dei conti, Luigi Giampaolino, si dice "molto preoccupato" per la vicenda, il segretario del Pd del Lazio, Enrico Gasbarra, chiede agli eletti del suo partito in consiglio regionale "un elettroshock" e "azioni più concrete per tornare immediatamente al voto". Una richiesta subito raccolta dagli esponenti democratici che siedono alla Pisana. Poco dopo, infatti, il capogruppo Pd in consiglio regionale, Esterino Montino, annuncia: "Abbiamo avviato la raccolta di  firme per le dimissioni dei consiglieri regionali del Pd". Decisione condivisa anche da Sel, Idv e Verdi.
Gasbarra. "Davanti a una così gigantesca disfatta politica e morale della coalizione che da tre anni governa il Lazio - dice il segretario del Pd Lazio, Enrico Gasbarra - la risposta del centro destra e della presidente Polverini è stata quella di arroccarsi in un bunker. Nonostante le responsabilità siano ben individuate, tutti devono riflettere e tutti sono chiamati al cambiamento. Noi dobbiamo dimostrarlo subito".

"C'è bisogno di un elettroshock - continua il segretario del Pd laziale
- c'è bisogno ricollegare questa istituzione con il suo popolo. C'è bisogno di un nuovo grande progetto di ricostruzione, di rigenerare la politica e di dare al Lazio subito un nuovo governo regionale capace di risolvere i drammatici problemi dei cittadini. Il Pd - spiega Gasbarra - metterà in campo tutte le azioni più concrete per tornare immediatamente al voto, dando sostegno, anche con i Circoli, alla mozione di sfiducia presentata dagli eletti in Consiglio regionale affinché diventi una mozione popolare di sfiducia e di scioglimento dell'Assemblea".

"Sicuro dello spirito di servizio a cui tutti si sentono chiamati chiedo ai consiglieri regionali del Pd la disponibilità a mettere in atto tutti i gesti e le azioni più concrete per raggiungere l'obiettivo del voto. La particolare fase politica impone ai partiti da una parte e agli eletti dall'altra un'azione straordinaria dentro il Consiglio regionale e fuori, nei territori. Sono certo - conclude Gasbarra - che tutto il partito e tutti gli eletti sapranno raccogliere il grido di cambiamento che i cittadini invocano e tutti insieme lavoreremo per tornare al voto".

La risposta del capogruppo Pd alla Regione. "I consiglieri del gruppo Pd condividono l'analisi e l'appello del segretario regionale Enrico Gasbarra - dice Esterino Montino - Il centro destra ha ridotto la Regione Lazio in uno stato comatoso non più sopportabile. Il limite di guardia è superato. Occorre uno sforzo corale per costringere questa Giunta alle dimissioni e allo scioglimento del Consiglio regionale come previsto dal documento presentato venerdi scorso insieme a tutti i gruppi d'opposizione. La parola deve tornare ai cittadini, solo cosi si esce dalla crisi attuale e si da un segnale di forte rinnovamento nella politica regionale".

"Le priorità  - sottolinea l'esponente dei Democratici - oggi sono le dimissioni della Polverini e lo scioglimento del Consiglio regionale  Per farlo è  necessario un atto di forte rottura: abbiamo avviato la raccolta di  firme per le dimissioni dei consiglieri regionali del Pd. Spero - conclude Montino - che l'iniziativa venga accolta anche da tutti i consiglieri di opposizione da tutti coloro che non sopportano piu di assistere inermi alla deriva della Regione Lazio".

Le reazioni. Subito è arrivata la risposta dei Verdi:  "Sono pronto a rassegnare le mie dimissioni da consigliere regionale per favorire lo scioglimento del consiglio e portare la regione al voto. Bisogna lavare questa vergogna con il voto dei cittadini", afferma il capogruppo alla Regione Angelo Bonelli. Gli fa eco Luigi Nieri, capogruppo di Sinistra Ecologia Libertà: "Anche Sel è d'accordo a dimettersi dal consiglio regionale". Appoggia Gasbarra anche l'Idv: "Non siamo pronti, noi siamo prontissimi alle dimissioni. Bisogna in ogni modo farla finita con questa melma".

Diverso il giudizio di Francesco Storace, capogruppo La Destra in Regione: "Gasbarra sembra impazzito. Ma il Pd in regione ha spiegato al suo segretario regionale che cos'è successo? O pensano che il fatto di militare nel partito di Penati o sostenere la giunta di Vendola li autorizzi a recitare parti assolutamente ridicole? La Polverini si è comportata con rettitudine, la smettano con gli atteggiamenti ridicoli", ha dichiarato Storace. Gli fa eco Stefano Cetica, assessore al Bilancio della Regione Lazio: "'Dall'autocritica richiesta al gruppo dirigente del pd dal senatore D'Ubaldo, al big bang invocato dal senatore Vita, il Pd del Lazio sembra in preda ad una crisi di nervi o ad una resa dei conti interna dalle conseguenze imprevedibil. Il più esagitato di tutti, però, è  Gasbarra che - prosegue - accusa la presidente Polverini di essersi arroccata in un bunker mentre lui, assieme a Zingaretti, avrebbe voluto 'arroccare' la Provincia di Roma, in fase di smantellamento, in un palazzo all'Eur da comprare al modico prezzo di duecentocinquanta milioni: naturalmente a spese dei contribuenti".

La Cei. Per il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, gli sprechi di cui si sente in questi giorni "sono una cosa vergognosa". Il cardinale vicario di Roma, Agostino Vallini, ha parlato di "scandali e abusi di denaro pubblico intollerabili". La Chiesa condanna dunque il giro di spese folli in Regione nato dall'inchiesta su Franco Fiorito, ex capogruppo del Pdl indagato per peculato. ''Se non c'è una ripresa di senso morale individuale e collettivo in termini di giustizia e di solidarietà sociale - dice Vallini al settimanale diocesano Roma Sette parlando della violenza, della criminalità ma anche degli sprechi e degli abusi di Roma -, le leggi non bastano o non sono equilibrate''.

La Corte dei conti. "Molto preoccupata" da quello che è accaduto in Regione anche la Corte dei Conti, che già aveva analizzato il fiume di denaro per i partiti che parteciparono alle Regionali del 2010. A dirlo è il presidente Luigi Giampaolino che ha bollato come "gravissimi" i fatti della Pisana. Sullo scandalo dei finanziamenti "la Corte dei Conti - ha aggiunto - è molto preoccupata e oserei dire, usando un termine che però esprime uno stato d'animo, è addolorata per tutto questo. E' molto preoccupata e sente tutto il disagio perché sono fatti gravissimi".

Secondo Giampaolino ''vi è necessità di un controllo dei bilanci dei partiti e anche di altre spese, dal momento che deve essere chiaro che tutto quello che sono soldi pubblici sono soldi degli altri, e devono essere controllati e verificati da un organo esterno indipendente e autonomo''. Tutti gli altri rimedi, conclude, ''o meccanismi che si vogliano individuare, non rispondono a queste esigenze di fondo''.

Quanto accaduto alla Regione Lazio, precisa ancora Giampaolino, "sono atti che non avremmo potuto scoprire perché si annidano in organi legislativi rappresentativi con forme di giurisdizione domestica". In questi casi la Corte dei Conti può muoversi solo se vi è una denuncia o una notizia circostanziata di illecito. "La Corte dei Conti non ha controllo sugli atti delle Regioni o degli enti locali - aggiunge - ha controllo sui bilanci, ma non sui singoli atti. Il controllo preventivo non c'è più dagli anni '70, noi ci auguriamo che alcuni atti importanti come i piani di programmazione, i regolamenti, gli atti di riparto delle risorse, siano sottoposti al controllo preventivo della Corte, ma per questo serve un intervento legislativo".

''Lavoreremo con intensità sulle questioni illecite che discendono dai recenti fatti di cronaca" ha aggiunto il procuratore regionale della Corte dei Conti del Lazio Raffaele De Dominicis. Ma il magistrato lancia un 'j'accuse' contro le modifiche del titolo V della Costituzione, fornendo un sostanziale 'semaforo verde' alle illecite gestioni dei fondi da parte delle regioni. ''Non possiamo lamentarci - denuncia De Dominicis - pertanto, che l'organizzazione regionale italiana vada alla deriva, con gravi sperperi di denaro pubblico. Comunque, noi faremo il nostro dovere". "Posso assicurare che la vicenda Fiorito - ha aggiunto - è stata oggetto di esame e di attenzione da parte del sottoscritto, e pertanto è stata aperta una formale istruttoria di indagine volta ad accertare le responsabilità connesse con la vicenda in questione".

"Ovviamente gli organismi giudiziari e di controllo faranno le verifiche che devono effettuare - ha commentato Renata Polverini - se ci sono irregolarità o colpe dal punto di vista giudiziario è giusto che ciascuno paghi il conto, salato, anche per quello che in questi giorni abbiamo visto".

1 commento:

  1. Forse non tutti sanno che per dare le dimissioni e far cadere questa malefica giunta bisogna che votino in consiglio 36 consiglieri.
    Visto che la minoranza è composta di 28 consiglieri questa dichiarazione di intenti è in sostanza pura demagogia.
    Chi del centro destra si prenderebbe la responsabilità di far cadere la giunta? L'Udc non credo visto che forse il possibile rimpasto dei 16 assessori e la ridistribuzione dei consiglieri di maggioranza nelle 8 commissioni permanenti la dirà lunga in merito. Il cerchio è chiuso e non penso si riapra perchè lo dice il pd con al codazzo l'idv.
    se non lo sai sallo!!!!

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