domenica 29 settembre 2013

Roma. Bilancio, vertice di maggioranza Marino: "Roma non può fallire".

Il sindaco ha incontrato i consiglieri, poi la convocazione dei giornalisti in Campidoglio per illustrare lo stato dei conti di Roma capitale e le linee guida per il 2013. "A Milano più risorse, ma non aumenteremo l'Irpef e la Tares" ha detto il primo cittadino. Verranno venduti immobili e tagliati alcuni costi pubblici: dagli affitti del Comune al budget del gabinetto del sindaco. Salvini (Lega) insulta su Facebook: "Sindaco, ma va in mona".

Riunione di maggioranza e conferenza del sindaco. Il dramma dei conti in rosso del Campidoglio ha indotto Ignazio Marino, dopo la riunione fiume di ieri , a convocare in tutta urgenza un vertice con i consiglieri della sua maggioranza in Assemblea capitolina alla presenza dell'assessore al Bilancio Daniela Morgante con cui in questi giorni si è consumato lo scontro a Palazzo Senatorio. Una riunione che, ha detto Fabrizio Panecaldo, "è andata bene, è stato un confronto sereno tra persone consapevoli delle oggettive difficoltà. La maggioranza ha dimostrato grande coesione e consapevolezza della situazione".

Un'ora più tardi poi la chiamata alla stampa per illustrare lo stato attuale dei conti di Roma Capitale, che ha un deficit di 867 milioni di euro come ha ammesso lo stesso Marino, e le linee guida per il bilancio 2013.

Tasse.
"Nella nostra valutazione su come riportare Roma sui giusti binari abbiamo deciso che non aumenteremo l'Irpef e la Tares. Sull'Imu rifletteremo per via del rimborso del governo" ha esordito Marino che ha subito lanciato un accorato appello per "salvare Roma".

L'appello. "Faccio un appello, insieme alla giunta e alla maggioranza, a tutti coloro di responsabilità - ha detto il primo cittadino - vogliamo un confronto onesto sui numeri con il
governo nazionale affinché Roma abbia ciò che le spetta, e nelle prossime ore chiederemo a tutti i parlamentari di Camera e Senato di aiutarci nel lavoro di interlocuzione con il governo e i diversi ministeri".

"Non è possibile", ha sentenziato il primo cittadino, "che in una capitale le strade e i trasporti siano in queste condizioni, che ci siano il 40% di disoccupazione giovanile, malati gravi che hanno subito la riduzione dell'assistenza domiciliare, scuole elementari che cadono a pezzi, centri anziani ancora con muri in amianto, illegalità e abusivismo dilagante che richiede una presenza molto maggiore delle forze dell'ordine, l'arte e la cultura- ha concluso Marino- abbandonate alla buona volontà di persone appassionate ma che non hanno risorse".

"Dobbiamo salvare Roma da questa situazione- ha aggiunto - e dobbiamo farlo tutti insieme, perché o si è con Roma o si è contro di Roma: la Capitale d'Italia non può fallire e non fallirà".

Tagli e cessioni. Qualche mossa partirà anche dalla città. E se per il momento l'aumento delle tasse sembra un'ipotesi da scongiurare, Marino è pronto a qualche taglio e ad alcune cessioni. Nei prossimi giorni la giunta dovrebbe deliberare la cessione di 200 milioni di patrimonio immobiliare in disuso. Inoltre si lavora anche alla liquidazione di società considerate inutili, a rivedere i contratti con le aziende partecipate e a tagliare gli affitti che il Comune paga. "Da questo pensiamo di ricavare 105 milioni di euro l'anno" ha annunciato Marino. Tagli riguarderanno anche il gabinetto del sindaco, secondo quanto riferito da Ignazio Marino: il fondo a disposizione di 7,3 milioni di euro scenderà a 500 mila euro.

Ma la situazione così grave della città è generata, secondo il sindaco, "dal fatto che il decreto Salva Italia è arrivato dopo le elezioni del giugno 2013. Fino a quel momento si è amministrato in dodicesimi". "A questo si aggiungono altri aspetti non di scarso rilievo e faccio il confronto con Milano che ha un terzo della superficie servita di quella di Roma. Milano ha un trasferimento di risorse economiche di 290 milioni di euro nel 2013. Roma, nonostante lo straordinario lavoro di rigore del presidente Zingaretti, ha 140 milioni che potranno essere trasferiti nel 2014 per i trasporti che però dovranno avvenire nel 2013, visto il problema dei conti sulla sanità. Se qualcuno, come avvenuto prima di Zingaretti, si azzarderà a dire che si potrà scrivere nel bilancio della Regione che Roma deve avere zero sul trasporto pubblico, dovrebbe essere sottoposto a tso".

Per Francesco D'Ausilio, capogruppo del Pd in Campidoglio, "quella che sembrava pioggia è diventata un diluvio". "Come avevamo previsto sta emergendo in modo chiaro e drammatico il disastro economico e sociale lasciato dall'amministrazione precedente. Proprio per questo, ritengo molto positiva l'iniziativa, proposta dal Sindaco Marino di fare del bilancio della Capitale una questione nazionale e di proporre un "patto per Roma" che ha l'obiettivo di aggredire i limiti strutturali del bilancio capitolino e di rendere più efficiente e razionale la macchina amministrativa".

"Il Pd - ha aggiunto - sosterrà in tutti i modi quello che appare come un piano di salvataggio straordinario della Capitale d'Italia. Roma non può pagare gli oneri sostenuti per svolgere al meglio il ruolo e le funzioni di Roma. Ci auguriamo che l'appello di oggi sia colto da tutti, che ognuno dimostri l'amore per questa città e che ci sia un'ampia mobilitazione: sia dei parlamentari di Roma e del Lazio che delle forze datoriali, sociali e civiche".

Il governo. Nel pomeriggio piomba la notizia delle dimissioni annunciate da parte dei ministri del partito di Berlusconi, il segnale di una crisi di governo ormai aperta. Ma il viceministro all'Economia Stefano Fassina rassicura: "Fino all'arrivo di un nuovo Governo, l'attuale resta in carica per l'ordinaria amministrazione. Quindi il lavoro che in queste settimane è stato avviato al ministero per contribuire a trovare una soluzione all'enorme debito pubblico lasciato da Alemanno alla giunta Marino andrà avanti"

L'attacco leghista. Intanto, Matteo Salvini, deputato della Lega, non ha perso tempo per sferrare il suo duro attacco con parole colorite in dialetto al sindaco Marino. Nel mirino la situazione del bilancio a Roma e la proposta di candidatura alle Olimpiadi del 2024. "Il Sindaco di Roma Marino, con un buco di 867 milioni di euro nelle casse del Comune, ha il coraggio di chiedere 'aiuti dal Governo o sarà bancarotta' - scrive sulla sua pagina facebook Salvini - E poi vuole fare le Olimpiadi a Roma. Caro Sindaco, con rispetto... ma va in mona!" ha concluso il leghista.

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