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Nuova giornata di protesta dei gilets jaunes, dopo il fallimento delle trattative con Macron.
Per immergerci nelle contraddizioni di questo movimento e cercare di
comprendere le fino in fondo, oggi abbiamo deciso di essere presenti a
Parigi.
Proveremo a seguire la cronaca della giornata e le tante dinamiche che in essa si produrranno. La novità della giornata può essere rappresentata dalle diverse manifestazioni di ferrovieri, studenti e comitati di banlieu che hanno annunciato la volontà di unirsi alla protesta.
Non si arresta la marea di manifestanti che fronteggiano le forze dell’ordine attorno l’arco di Trionfo, in cima al boulevard che sabato scorso ha visto decine di migliaia di persone in piazza per raggiungere l’Eliseo. Da allora i blocchi hanno continuato a spuntare nelle strade e autostrade francesi, mentre diversi settori, in lotta negli anni scorsi, hanno deciso di unirsi ai gilet gialli per la giornata di oggi. Gruppi sindacali di CGT, Sud, studenti liceali e universitari contro l’aumento delle tasse per studenti non europei, i comitati di quartiere contro le violenze poliziesche in risposta all’appello del comité Adama: l’appuntamento è alla stazione di Saint-Lazare alle 12.00, per poi raggiungere l’arco di trionfo, già da un’ora avvolto in una nube di lacrimogeni (già 44 i fermi da parte della celere). Il governo continua a ribadire la necessità della transizione ecologica, mentre le rivendicazioni dei gilet gialli si moltiplicano nel rifiuto di ogni mediazione: in settimana la delegazione che avrebbe dovuto incontrare il primo ministro Philippe ha deciso di non presentarsi all’appuntamento. È evidente più che mai la linea politica, sorda e unilaterale, tutta decreti e fiducia, che sin dalle elezioni ha ispirato il presidente Macron.
Cinque
mila gli agenti mobilitati nella capitale, gli Champs-Elysees sono
chiusi al traffico automobilistico ma aperti ai pedoni. Ad ora poche
centinaia di persone sono sugli Champs Elysees, dopo la perquisizione
personale della polizia. Il grosso, invece, ha rifiutato i controlli e
da ore si scontra, nella zona dell’Arco di Trionfo.
Lanci di lacrimogeni da un lato e fumogeni e bombe carte dall’altro.
Mentre
continuano gli scontri nei pressi dell’Arco di Trionfo, si inizia a
ingrossare il concentramento a Gare Saint-Lazar, chiamato dal Comité
Adama e dal collettivo Antifa Paris Banlieue.
Pioggia di granate e lacrimogeni presso la Madeleine contro corteo studenti e banlieusard che cerca di raggiungere i gilets jounes.
Ad
ora gli arresti sono arrivati a cento. Intanto barricate in fiamme
lungo tutte le vie d’accesso a Place Sant'Augustin, ora pioggia di
lacrimogeni (una ottantina in un minuto) con obiettivo di sgomberare la
piazza, ma manifestanti non arretrano.
La
polizia ha preso Piazza Sant Augustin, manifestanti costruiscono
barricate nell’adiacente boulevard malesherbes per impedire alla polizia
di avanzare ancora, intanto durissimi scontri all'Arco del Trionfo. I
fuochi sono principalmente questi due luoghi. Durissimi scontri a
Boulevard Malesherbes: barricate e un palazzo in fiamme mentre polizia
avanza con granate e lacrimogeni.
Scontri in tutte le vie, polizia inizia a fare arresti a raffica.
Manifestazioni
anti Macron in diversi punti del Paese, soprattutto sulle autostrade.
Come nelle altre occasioni, numerosi i blocchi a nord e a sud.
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