Germania e Francia
attaccano Trump, la Casa Bianca durissima con Trudeau. L'unico ad aver
visto un vertice lieto è stato solo il premier italiano Conte.
La Germania e la Francia attaccano Trump,
gli Stati Uniti attaccano il Canada, pesantemente. Questo è il
risultato del G7 che secondo il premier italiano era andato benissimo e
aveva addirittura anticipato sull'accordo commerciale raggiunto.
Di
accordo non c'è più traccia dopo il tweet di Trump che lo sconfessa. E
solo livori e macerie di un quadro internazionale che si sta sfarinando
per essere eufemistici. Con un tweet di 280 caratteri, Donald Trump "ha
distrutto la credibilità del G7", per ricostruire la quale ci vorranno
anni. E' la condanna del ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas.
"Justin Trudeau ha pugnalato gli Stati Uniti alle spalle", afferma in
un'intervista alla Cnn Larry Kudlow, consigliere economico della Casa
Bianca, che commentando la decisione di Donald Trump di ritirare
l'appoggio al comunicato finale del G7 parla di "tradimento" da parte
del premier canadese.
Strascichi di un G7 finito con il diniego a sorpresa di Trump sul
documento finale, precedentemente concordato, ma poi rinnegato.
Rinnegando l'accordo raggiunto dai leader del G7, Donald Trump ha
dimostrato "incoerenza e inconsistenza", ha detto il presidente francese
Emmanuel Macron in una dichiarazione a Afp questa mattina, avvertendo
che "la cooperazione internazionale non può essere dettata da crisi di
rabbia e da osservazioni sprezzanti".
Il colpo di scena al G7 in Canada peserà. "Ho dato istruzioni di non
appoggiare il documento finale del G7", ha scritto su Twitter il
presidente degli Stati Uniti. Dopo due giorni di trattative ad alta
tensione, Donald Trump ha ritirato la firma del documento congiunto
definendo il premier canadese Justin Trudeau "un disonesto e un debole".
"Noi canadesi siamo gentili, siamo ragionevoli, ma non ci faremo
maltrattare", è la frase pronunciata da Trudeau che ha fatto infuriare
Trump.
Il vertice si conclude quindi con una rinnovata minaccia di guerra
commerciale globale. Donald Trump tira in ballo i "dazi sulle auto che
invadono il mercato americano". In viaggio verso Singapore per il
vertice con Kim Jong Un, dall'Air Force One il presidente Usa posta su
Twitter l'annuncio shock: gli Stati Uniti non firmeranno le decisioni
prese dai sette leader delle potenze industrializzate. La rottura con
gli alleati potrebbe avere conseguenze imprevedibili.
Il premier del Canada, Justin Trudeau, in conferenza stampa a
Charlevouix, ha criticato i dazi su acciaio e alluminio decisi da Trump
contro Canada, Messico ed Europa. Tariffe che il premier Trudeau
definisce "un insulto" per i canadesi, perché motivate dal presidente
Usa con ragioni di "sicurezza nazionale". "Ho detto direttamente al
presidente americano che i canadesi non lasceranno facilmente che gli
Usa vadano avanti con tariffe significative contro la nostra industria
dell'acciaio e dell'alluminio. E non lasceranno che questo avvenga per
presunti motivi di sicurezza nazionale", ha affermato Trudeau.
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