Giuliano Balestreri
Tradotto: 24 dei 121 miliardi in dotazione dal Fse dovrebbero essere utilizzati per riformare il mercato del lavoro del Vecchio continente.
La quota per l’Italia è pari a 3,4 miliardi di euro, ma il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, spera di mettere le mani su una fetta ancora più grande perché “nessuno in Europa – dicono fonti vicine ai 5 Stelle – sta lavorando al reddito di cittadinanza così come lo intendiamo noi”.
D’altra parte la riforma dei 5 Stelle punta sui centri per l’impiego e sull’obbligo alla formazione insieme alla ricerca attiva di un’occupazione attraverso il portale unico del lavoro.
Insomma c’è l’idea di replicare un modello che all’estero già esiste: “In Italia – spiegava a Business Insider Italia la senatrice Nunzia Catalfo, prima firmataria della proposta di legge – ci sono 9mila persone che lavorano nei servizi per l’impiego; in Francia e Germania sono decine di migliaia”.
Per farlo servono circa 17 miliardi: due per lo sviluppo delle politiche attive, 15 per l’assegno a quasi 3 milioni di famiglie. Nel programma del Movimento sono state indicate coperture – difficilmente verificabili – per circa 20 miliardi: tra cui i due miliardi che verrebbero dirottati dal fondo di sostegno alla povertà; 2,5 miliardi di tagli alla spesa pubblica con la centralizzazione degli acquisti; 2 miliardi dalla riduzione della percentuale di deducibilità degli interessi passivi per banche e assicurazioni; poi ci sono 1,5 miliardi dall’aumento dei costi di trivellazione e un altro miliardo dalle imposte sul gioco d’azzardo; altri 5 miliardi dalla riduzione alle detrazioni dei redditi più alti, esclusi quelli sociali.
A questi, il movimento spera di aggiungerne almeno altri 3,4 miliardi dal Fse. Il ragionamento è semplice: si tratta di fondi coperti per i due terzi dalla Ue, ma che l’Italia quasi mai riesce a spendere per una sua incapacità strutturale a programmare ed eseguire.
Siamo uno dei Paesi che spende peggio i fondi europei e la Corte dei Conti nella sua relazione annuale osserva che a fine 2016 sono state spese “cifre irrilevanti” e che “la capacità di spesa e di pagamento è ben lungi da registrare i livelli attesi, sebbene al suo esordio abbia visto importanti novità in termini di dotazione di strumenti regolatori, programmatori in quasi tutti i programmi operativi nazionali e regionali”.
Peggio, per i giudici contabili “molti adempimenti preliminari non sono stati neppure definiti”.
I soldi ci sono ma non si riescono a spendere
Ed è purtroppo una grande occasione mancata, come risulta evidente se si dà un’occhiata alle cifre in ballo, soprattutto quelle relative al Fse, da cui il Movimento 5 Stelle spera appunto di trarre sostegno economico per il reddito di cittadinanza. L’Italia è il principale beneficiario del fondo sociale europeo, che è uno degli strumenti di finanziamento previsti dall’Unione. Alla Penisola spettano infatti oltre 17 miliardi di euro per il periodo 2014 – 2020: circa 10 miliardi provenienti dalle casse dell’Ue e 7 miliardi di finanziamento nazionale. La cifra finale costituisce il 14,62% del budget totale per i sette anni considerati, pari a oltre 121 miliardi. La quota più alta tra tutti i paesi dell’Unione, come mostra il grafico.Questa tabella invece riporta la fetta del fondo sociale europeo destinata a ciascun stato membro.
Stati | Finanziamento europeo | Finanziamento nazionale | Ammontare totale |
Austria | 442.087.353 | 433.651.942 | 875.739.295 |
Estonia | 581.105.244 | 102.547.985 | 683.653.229 |
Lettonia | 609.544.789 | 107.566.740 | 717.111.529 |
Germania | 7.495.616.321 | 5.074.868.755 | 12.570.485.076 |
Polonia | 12.923.346.555 | 2.280.449.100 | 15.203.795.655 |
Francia | 5.553.721.885 | 4.269.564.690 | 9.823.286.575 |
Cipro | 114.307.303 | 20.171.881 | 134.479.184 |
Slovacchia | 2.045.419.821 | 415.922.044 | 2.461.341.865 |
Slovenia | 718.769.595 | 179.692.403 | 898.461.998 |
Regno Unito | 4.763.553.589 | 3.994.087.169 | 8.757.640.758 |
Lussemburgo | 20.056.223 | 20.056.223 | 40.112.446 |
Croazia | 1.414.738.021 | 249.659.654 | 1.664.397.675 |
Repubblica Ceca | 3.416.403.254 | 786.152.365 | 4.202.555.619 |
Italia | 10.192.857.615 | 7.516.938.024 | 17.709.795.639 |
Svezia | 719.938.370 | 719.938.370 | 1.439.876.740 |
Spagna | 7.087.214.991 | 3.134.956.257 | 10.222.171.248 |
Grecia | 3.899.892.473 | 1.139.551.586 | 5.039.444.059 |
Malta | 105.893.448 | 26.473.362 | 132.366.810 |
Irlanda | 476.370.407 | 476.370.407 | 952.740.814 |
Danimarca | 213.024.265 | 197.929.013 | 410.953.278 |
Ungheria | 4.662.374.569 | 982.440.074 | 5.644.814.643 |
Belgio | 973.364.655 | 1.201.024.470 | 2.174.389.125 |
Lituania | 1.095.501.471 | 193.323.791 | 1.288.825.262 |
Olanda | 510.282.703 | 520.488.357 | 1.030.771.060 |
Portogallo | 7.319.752.465 | 1.518.688.060 | 8.838.440.525 |
Romania | 4.622.917.320 | 811.053.914 | 5.433.971.234 |
Finlandia | 518.262.892 | 518.262.892 | 1.036.525.784 |
Bulgaria | 1.466.439.031 | 256.458.496 | 1.722.897.527 |
Una copiosa quantità di denaro che le autorità non sono state brave a spendere e a far fruttare durante questi anni. L’Italia infatti è uno dei paesi che, finora, ha speso meno il denaro messo a disposizione dal Fondo sociale europeo.
Dei 17 miliardi programmati, sono stati decisi progetti e allocate risorse per quasi sei miliardi, ma ne sono stati effettivamente spesi solo un miliardo e 300 milioni: si parla dell’8% dei finanziamenti previsti. Fanno peggio solo il Regno Unito (7%), Spagna (5%), Cipro (5%), Croazia (3%) e Romania (1%).
- Finanziamenti programmati e spesi per ciascun stato dell’Unione europea – Commissione europea
Molto più capaci gli olandesi, che hanno speso 371 milioni (il 36% della somma pianificata), con una minore quota del fondo sociale europeo a disposizione (poco più di un miliardo). Tra le migliori performance, c’è anche quella della Germania, con 3 miliardi spesi (24% del totale programmato), e il Lussemburgo, che ne ha investiti oltre 9 miliardi (24% della cifra prevista).
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