Nella regione dell’Estremadura i “Campi della dignità” (Campamento Dignidad) hanno chiesto l’introduzione di un reddito di base come “diritto di cittadinanza”, e che soddisfi anche le caratteristiche di “individualità, incondizionatezza e sufficiente” per vivere.
In un comunicato stampa, i promotori hanno affermato che “il reddito di inserimento in Estremadura non è una soluzione, ma parte del problema”, considerando che “queste prestazioni sono date in quantità minime e perpetuano la povertà e il clientelismo “. Così, “con la prospettiva della preparazione o della modifica da parte dell’Assemblea di Extremadura di un nuovo regolamento” su questo tema, i collettivi del Campamento Dignidad hanno evidenziato “l’obiettivo” volto ad “ottenere l’introduzione di un reddito di base, individuale e incondizionato”.
Secondo il collettivo questo reddito di base per essere definito “come un diritto di cittadinanza” deve avere almeno “quattro caratteristiche: universale, individuale, incondizionato e sufficiente”.
Al momento, denunciano da Campamento Dignidad, l’attuale reddito di inserimento in Estremadura “raggiunge solo pochissime persone che vivono in una situazione di estrema povertà o esclusione sociale” e dichiarano che le procedura per la richiesta sono “eccessivamente complesse” e ” piene di ostacoli. ” Inoltre, affermano, che “l’importo non è sufficiente per coprire i bisogni fondamentali di vita”.
In questo modo, i “Campi della dignità” hanno chiesto che “immediatamente, la giunta di Extremadura, adempia ai suoi impegni elettorali” e “che il gruppo socialista realizzi quanto proposto durante il dibattito per l’introduzione di una prima legge per il diritto al reddito”. Hanno richiesto inoltre “di destinare almeno lo 0,5% del PIL al reddito di base".
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