sabato 3 settembre 2016

Stiamo andando a sbattere.


Antonio Ingroia Headshot
Si conferma invece la credibilità pari a zero di questo governo che nel Def di quest'anno indicava un +1,2% e che invece nella revisione prevista per questo mese dovrà accontentarsi al massimo di un +0,7%. Questo significa ancora tagli o più tasse per rientrare nei parametri imposti dall'Europa.
A questo si aggiunga un debito pubblico che continua a crescere, giorno dopo giorno.
E io, tanto per non farci mancare niente, ricordo anche che la disoccupazione giovanile continua a salire. Dopo la bolla prevista dalla droga degli incentivi che accompagnarono il jobs act, non era complicato immaginare una stagnazione anche in questo settore. Si aggiunga che, rispetto a qualche anno fa, il tasso di occupazione si calcola considerando occupato anche un qualsiasi lavoratore che abbia lavorato una sola ora nel mese di rilevazione. Con questo criterio Renzi può vantare mezzo milione di lavoratori in più e annunciare che l'Italia va meglio, come faceva Berlusconi che non si accorgeva della crisi perché i ristoranti che frequentava lui erano pieni.
Andremo a sbattere, o forse abbiamo già sbattuto ma siamo narcotizzati da tv e giornali e non ce ne siamo accorti. Lo dico e lo ripeto da anni. Dopo la fase della crisi profonda, pagata dalle classi meno abbienti, il rapporto McKinsey di qualche settimana fa addirittura dice che il il 97% della famiglie italiane si è impoverito negli ultimi dieci anni, adesso siamo nella fase della stagnazione economica.
Il Paese non cresce o cresce troppo poco rispetto ai sacrifici e ai tagli a cui sono stati sottoposti i cittadini e rispetto anche all'arretramento nel campo dei diritti sociali. Tagli alla sanità, alla scuola pubblica, lavoratori ridotti a unità produttive senza nome né storia e soprattutto senza futuro e senza certezze. Una simile devastazione sociale non sarebbe stata scambiabile neanche con un benessere diffuso. E ora è il momento dei lavoratori del pubblico. Lo ha annunciato il ministro Madia proprio ieri: volete il rinnovo del contratto fermo da anni? Cedete diritti, a cominciare da quello al posto fisso. Volete qualche decina di euro in più in busta paga? Allora possiamo licenziarvi quando e come vogliamo.
E alla perdita di questi diritti si accompagna anche la perdita di potere d'acquisto. Francamente non conforta sapere che nell'ultimo trimestre i consumi sono aumentati dello 0,1%.
Nel frattempo, invece, il governo si diletta a distrarci con questioni che se non fossero gravissime potrebbero essere definite frivole e che a me ricordano più riti medievali che paragoni con il fascismo.
Parleremo del fertility day ancora per molto. Io personalmente ne accenno solo oggi perché la considero semplicemente un'arma di distrazione di massa per non farci parlare di altro. Pensiamo al fertility day e chi se ne frega dell'economia che va a picco. Ma, soprattutto, parliamo del fertility day e non del referendum costituzionale che si terrà qualche settimana dopo. Hai visto mai che i cittadini dovessero capire che il sì è una truffa?

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