Svanita ogni prospettiva di poter partecipare direttamente ai colloqui di pace sulla Siria apertisi ufficialmente venerdì sera, hanno lasciato Ginevra gli esponenti curdo-siriani che fino all'ultimo avevano atteso invano di essere invitati dall'inviato speciale delle Nazioni Unite, il diplomatico italo-svedese Staffan de Mistura.
"Non ci impegneremo ad aderire ad alcuna decisione che dovesse essere presa a Ginevra", ha ribadito il collaboratore di Muslim, "ivi compreso un eventuale accordo di cessate-il-fuoco": monito quest'ultimo tutt'altro che secondario, considerata la rilevanza sul piano militare delle milizie dell'Ypg, le Unità di Protezione Popolare che del Pyd costituiscono il braccio armato, capaci di arginare e talora addirittura di respingere le offensive dello stesso Stato Islamico.
Nella notte è poi stata la volta di Ilham Ahmad, che rappresenta la componente curda al vertice del Consiglio Democratico Siriano, una coalizione nata lo scorso ottobre che raggruppa tutte le fazioni della Siria settentrionale impegnate nella lotta all'Isis: oltre a quelle curde, Ypg comprese, anche arabe, assire, armene e turcomanne. Anche la signora Ahmad ha motivato il proprio allontanamento con l'esclusione dai negoziati inter-siriani.
La partecipazione delle forze curdo-siriane ai colloqui ginevrini è caldeggiata in particolare dalla Russia, ma osteggiata soprattutto dalla Turchia. L'unica espressione di tale etnia al momento convocata a Ginevra è il Consiglio Nazionale Curdo di Fouad Aliko, ma solo come frangia minoritaria che si riconosce nel cosiddetto Alto Comitato Negoziatore, fondato un mese fa a Riad dalla maggior parte delle forze di opposizione e che si considera unico emissario legittimo della galassia ostile al regime di Bashar al-Assad.
La Turchia considera l'Ypd un'organizzazione terrorista per i suoi legami con il Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), che si batte per l'indipendenza da Ankara. Mentre la maggiore delegazione dell'opposizione, l'Alto comitato per i negoziati (Hnc), la considera un'alleata del governo del presidente Bashar al Assad. Ieri a Ginevra c'è stato un primo incontro tra la delegazione governativa di Damasco e l'inviato speciale dell'Onu, Staffan de Mistura. Oggi è atteso l'arrivo dell'Hnc.
“I curdi hanno il diritto di prendere parte ai colloqui sulla Siria in corso a Ginevra, come cittadini del paese devastato dalla guerra”, ha dichiarato il Rappresentante permanente della Russia presso le Nazioni Unite Alexey Borodavkin. "I curdi siriani sono cittadini della #Syria. Hanno il diritto di essere coinvolti nei colloqui sul futuro del loro paese", ha detto Borodavkin come riportato su Twitter dalla missione russa presso le Nazioni Unite a Ginevra.
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