martedì 26 gennaio 2016

27 Gennaio. Memoria. Il processo di Norimberga, quando venne seppellita la follia nazista.

giornata della memoria" in cui vengono ricordati la Shoah ed i crimini del Nazismo contro l'umanità. Le immagini di milioni di ebrei barbaramente assassinati nei lager nazisti sono ormai diventati un'icona fondamentale della nostra storia, la viva testimonianza di come, purtroppo, la pazzia umana possa arrivare anche a toccare la ferocia più inenarrabile.
NORIMBERGA
Giornalista pubblicista e blogger
Dalle pubblicazioni di Hannah Arendt a quelle di Primo Levi, di Elle Wiesel e Rosetta Loy sino ad arrivare al famoso Diario di Anna Frank, sono davvero tanti i libri dove possiamo capire il dramma subito dalle tante vittime del nazismo prima e durante la seconda guerra mondiale. Ma l'evento che segnò non solo la fine del Terzo Reich ma anche la scrittura della storia contemporanea fu il processo di Norimberga, dove un tribunale penale internazionale composto da giudici designati da Stati Uniti, Gran Bretagna, Unione Sovietica e Francia mise alla sbarra ben 24 uomini considerati il cuore del potere nazista che aveva affiancato Adolf Hitler nel suo delirante progetto di costituzione del "Reich millenario".

La sede di Norimberga non venne scelta affatto a caso: dal 1933 al 1938 era stata la sede dei Reichsparteitag, i raduni nazionali del partito nazista, dove folle oceaniche di tedeschi acclamavano Hitler, i militari si presentavano ordinati in fila indiana sotto il podio da dove teneva i suoi discorsi il Furher. Un agghiacciante spettacolo adornato dal passo dell'oca dei soldati fanatizzati all'ennesima potenza ed imbottito di scenografie propagandistiche.
E nel 1935 vennero promulgate proprio a Norimberga le sciagurate leggi razziali che dichiaravano la razza ariana come superiore a tutte le altre, sancendo nei fatti la persecuzione contro la comunità ebraica tedesca. La resa dei conti doveva essere quindi fatta in uno dei luoghi simbolo del potere illimitato di cui aveva goduto il partito Nazista per anni in tutta la Germania. Vi furono non pochi problemi nella configurazione della accuse, in quanto eravamo in periodo storico in cui la giurisprudenza internazionale era ancora molto carente sui temi dei diritti umani, anche se già nel 1915 si era configurato il reato di "crimini contro l'umanità" nei confronti della Turchia, accusata da Gran Bretagna, Francia e Russia di aver perpetrato un vero e proprio genocidio nei confronti degli armeni.
I giuristi dell'epoca si basarono sulle convenzioni già esistenti come quella dell' Aia e di Ginevra, affermando che i 24 imputati potevano essere accusati di crimini di guerra e crimini contro l'umanità ed essere soggetti alla giustizia internazionale. Uno degli accusati, Robert Lay, si suicidò il 25 ottobre 1945 mentre l'industriale Gustav Krupp venne messo fuori dalla lista delle persone da processare per motivi da salute. Martin Bormanm era imputato in contumacia, dato che si erano perse le sue tracce durante la presa di Berlino da parte dei sovietici il 2 maggio 1945( il suo cadavere verrà ritrovato solo nel 1972). Il 20 Novembre 1945 si tenne la prima udienza ed i restanti 21 imputati si presentarono dinanzi ad un tribunale composto da 8 giudici designati dalle potenze vincitrici della seconda guerra mondiale affiancati dal procuratore capo americano Robert Jackson e da quello britannico Hartley Shawcross.
Tra gli imputati non potevano non essere notati i volti pallidi e gli sguardi perduti nel vuoto di chi, sino a pochi anni prima, aveva fatto tremare il mondo interno. Tra di loro vi era anche Hermann Goering , ex indiscusso numero due del regime, capo della Luftwaffe ( l'aviazione militare) , trafugatore di opere d'arte e molto affezionato alla morfina. Durante i suoi discorsi in cui tentava di discolparsi cercava ancora di apparire come uomo fiero e sicuro di se, con un'arroganza fuori dal comune. Insieme a lui altri "pezzi da 90" del partito Nazista come Rudolf Hess, lo squilibrato delfino di Hitler, il potente ministro degli esteri Joachin Von Ribbentrop, il ministro degli armamenti e "architetto" del Reich Albert Speer, l'ideologo del nazismo Alfred Rosenberg, il direttore della rivista razzista "Der Sturmer" Julius Streicher ed i generali Alfred Jodl ( l'uomo che aveva firmato a Reims la resa incondizionata della Germania) e Wilhelm Keitel ( comandante supremo delle forze armate).
Il processo durò in tutto 11 mesi, in cui vennero snocciolate con immagini, fotografie e testimonianze tutte le atrocità commesse nei circa 15.000 campi di sterminio sparsi in tutta Europa. Quello di Auschwitz diverrà il simbolo del genocidio ebraico e le sue foto dense di terrore faranno il giro di innumerevoli libri di storia. La sentenza venne emessa il 1 ottobre 1946. Furono esattamente 12 i condannati a morte: Goering, Von Ribbentrop, Keitel, Jodl, Kaltenbrunner, Rosenberg, Franck, Streicher, Frick, Sauckel, Seyss Inquart, Bormann.
Goering, invece, riuscì a procurarsi una fialetta di cianuro da spezzare sotto i denti il giorno prima di salire sul patibolo. All' ergastolo furono condannati Hess, Funk e l'ammiraglio Raeder. Vent'anni toccarono ad Albert Speer e al segretario della "Gioventù hitleriana" Baldur Von Shirach, 15 al vecchio ministro degli esteri Von Neurath e 10 all' ammiraglio Donitz. Gli unici ad essere assolti furono Strach, Von Papen e Frizsche. Accanto al giorno della memoria è giusto ricordare anche uno dei più importanti processi della storia mondiale: quello di Norimberga, quando venne seppellita sia la follia dei seguaci di Adolf Hitler quanto quella di tutto il Nazismo.

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