Produzione industriale italiana crolla in quattro anni: per Eurostat dal 2010 al 2014 calo dell' 8,7%.
Crolla la produzione industriale dell'Italia in quattro anni:
nel 2014 risulta di 8,7 punti percentuali più bassa rispetto al 2010.
La sua performance la colloca tra le peggiori dell'Eurogruppo (al
quindicesimo posto), e nell'Europa a 28 (al venticinquesimo posto).
Dalle tabelle Eurostat,
elaborate dall'Adnkronos,
emerge che, rispetto all'anno di riferimento 2010, per 10 paesi della
zona euro la produzione industriale ha registrano una riduzione, mentre
per gli altri 8 c'è stato un miglioramento; la media Uem registra un
aumento di 1 punto percentuale.
In Italia dopo un
avvio positivo (nel 2011 la produzione ha registrato un incremento di
1,2 punti), è iniziata una discesa inarrestabile: -6,4 punti nel 2012,
-3 punti nel 2013 e -0,5 punti nel 2014. Il crollo maggiore si è
registrano nel settore dell'energia, con una riduzione della produzione,
dal 2010 al 2014, di ben 14,6 punti. Nello stesso periodo la produzione
industriale nel settore dei beni intermedi è diminuita di 9,9 punti,
quella dei beni di consumo di 9,4 punti e quella dei beni strumentali di
6,7 punti.
Nell'euro
zona l'unico settore in cui la produzione del 2014 è inferiore rispetto
a quella del 2010 è l'energia (-10,4 punti); in leggero calo la
produzione di beni intermedi (-0,3 punti). Mentre registra un leggero
aumento il settore dei beni di consumo (+0,5 punti), e buoni risultati
ottiene il settore dei beni strumentali (+8,5 punti).
Anche
nel 2015, anno in cui si è intravista una timida ripresa, l'Italia ha
fatto fatica ad agganciarla, come riportava qualche giorno fa
la Stampa:
"Il livello della produzione industriale italiana è ancora di oltre il
31% inferiore rispetto ai massimi pre-crisi e ha recuperato solo il 3%
rispetto ai minimi toccati durante la recessione. La Francia ha
recuperato l’8%, la Germania il 27,8%, la Gran Bretagna il 5,4% e la
Spagna il 7,5%".
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