controlacrisi.org redazione
Il presidio, appoggiato dalla Flc-Cgil, ha origine nella richiesta di
incontro che le organizzazioni sindacali del settore hanno presentato
al ministro Giannini nel dicembre scorso. Si chiedeva la definizione di
un Tavolo di confronto, a partire da gennaio 2016, per dare soluzione
concreta ed efficace alla stabilizzazione di tutti i docenti precari
degli istituti AFAM, molti dei quali superano abbondantemente il limite
dei 36 mesi di contratto previsto dalla sentenza della Corte di
Giustizia Europea.
"A quella richiesta, il Ministero non ha inteso dare alcuna risposta", si legge in un comunicato di Flc-Cgil. Intanto, circolano voci poco rassicuranti per i docenti precari, i quali temono la costituzione da parte del Miur di un diverso sistema di reclutamento, che ne precluderebbe la prosecuzione dei contratti, sia pure temporanei, di lavoro.
In realtà, l’anno accademico 2015/2016 del sistema AFAM è stato garantito proprio dagli incarichi a tempo determinato, in virtù della proroga delle graduatorie d’istituto, ormai in scadenza. È perciò evidente che il sistema AFAM si trova in una condizione di sotto organico. La soluzione, secondo il sindacato, dovrebbe partire intanto dal riconoscimento di tutti i precari che abbiano superato i concorsi nazionali per titoli. Per poter insegnare in questi istituti, infatti, è necessario aver conseguito l’idoneità mediante concorso selettivo pubblico, per titoli artistici, pubblicazioni, titoli culturali, titoli di servizio, aperto all’intero territorio nazionale ed europeo e valido per un triennio.
Infine, "vogliamo qui sottolineare che la maggior parte degli aventi diritto alla stabilizzazione, secondo la delibera della Corte di Giustizia Europea, ha in corso presso i tribunali del lavoro una procedura che nelle sentenze comporta un danno economico per lo Stato. Esborso che l’erario potrebbe utilizzare per dare certezza alla continuità didattica, fondamentale nello studio delle arti.
Siamo certi che il superamento del precariato storico, attraverso una regolare assunzione da tutte le graduatorie vigenti, sia il volano di un riordino del comparto che abbia come obiettivo la qualità dell’offerta pubblica degli istituti AFAM".
"A quella richiesta, il Ministero non ha inteso dare alcuna risposta", si legge in un comunicato di Flc-Cgil. Intanto, circolano voci poco rassicuranti per i docenti precari, i quali temono la costituzione da parte del Miur di un diverso sistema di reclutamento, che ne precluderebbe la prosecuzione dei contratti, sia pure temporanei, di lavoro.
In realtà, l’anno accademico 2015/2016 del sistema AFAM è stato garantito proprio dagli incarichi a tempo determinato, in virtù della proroga delle graduatorie d’istituto, ormai in scadenza. È perciò evidente che il sistema AFAM si trova in una condizione di sotto organico. La soluzione, secondo il sindacato, dovrebbe partire intanto dal riconoscimento di tutti i precari che abbiano superato i concorsi nazionali per titoli. Per poter insegnare in questi istituti, infatti, è necessario aver conseguito l’idoneità mediante concorso selettivo pubblico, per titoli artistici, pubblicazioni, titoli culturali, titoli di servizio, aperto all’intero territorio nazionale ed europeo e valido per un triennio.
Infine, "vogliamo qui sottolineare che la maggior parte degli aventi diritto alla stabilizzazione, secondo la delibera della Corte di Giustizia Europea, ha in corso presso i tribunali del lavoro una procedura che nelle sentenze comporta un danno economico per lo Stato. Esborso che l’erario potrebbe utilizzare per dare certezza alla continuità didattica, fondamentale nello studio delle arti.
Siamo certi che il superamento del precariato storico, attraverso una regolare assunzione da tutte le graduatorie vigenti, sia il volano di un riordino del comparto che abbia come obiettivo la qualità dell’offerta pubblica degli istituti AFAM".
Nessun commento:
Posta un commento