Partito da Piazza Garibaldi, il corteo, organizzato dal movimento "Fiume in piena", ha attraversato la città per chiedere l'immediata bonifica dei territori colpiti dagli sversamenti illegali di rifiuti tossici e nocivi. I manifestanti hanno esposto foto di persone morte di cancro negli ultimi anni.
Niente bandiere di partito, è stata la richiesta degli organizzatori. Erano presenti, invece, in coda al corteo, i gonfaloni dei Comuni del Napoletano e del Casertano, come auspicato dal sindaco della città partenopea, Luigi De Magistris. Si era detto contrario, invece, Domenico Tuccillo, primo cittadino di Afragola, secondo cui “la legittima protesta dei cittadini di fronte a questo disastro annunciato non può essere l’ennesima occasione per confondere ruoli e responsabilità”. “Non sarà una piazza di sindaci e delle fasce tricolori, sarà la piazza dei cittadini”, è la posizione del movimento “Fiume in piena”, mentre don Patriciello accetta la presenza dei sindaci in piazza: “La cosa importante è che non ci siano politici presenti a livello ufficiale che possano strumentalizzare la cosa”.
Tante le adesioni delle associazioni, da Legambiente al Wwf. In piazza anche “Medici per l’ambiente”, artisti e amministratori del nord Italia. Sostegno anche dalla Curia di Napoli, con il cardinale Crescenzio Sepe che non è presente ma sottolinea l’intento della manifestazione del “raggiungimento del bene comune e della dignità delle persone”, incoraggiando gli organizzatori e i partecipanti ad “andare avanti con coraggio” e a “non farsi strumentalizzare”. Al termine del corteo sono state distribuite in piazza del Plebiscito oltre tre tonnellate di pane fatto nelle ultime ore con frumento dell’Avellinese e del Beneventano.
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