domenica 10 novembre 2013

Escort ragazzine, al telefono con il genitore: “A mà, non c’ho tempo per fare i compiti”.

L'indagine sulle due minorenni che si prostituivano in una stanza dei Parioli potrebbe allargarsi e coinvolgere decine di altri clienti. Nelle telefonate messe agli atti la madre di una 15enne, tra l'altro, dice: "Sto a corto dobbiamo recuperà".

ilfattoquotidiano.it di
Escort ragazzine, al telefono con il genitore: “A mà, non c’ho tempo per fare i compiti”

Altri clienti e altre ragazze potrebbero essere coinvolte nell’inchiesta sulle due minorenni che in una spoglia stanza dei Parioli incontravano i clienti. Già una decina di persone sono stati denunciati dalla procura di Roma. Ma il procuratore aggiunto Maria Monteleone e il pm Cristiana Macchiusi, titolari dell’indagine, vogliono chiarire ogni elemento di questa brutta storia, che ha portato già all’arresto di cinque persone. Per questo dallo scambio di sms tra le ragazze e i clienti si cerca di capire se anche le loro amiche hanno in qualche modo partecipato agli incontri sessuali.
I carabinieri di via in Selci stanno cercando di ricostruire tutto proprio dalle intercettazioni. Molte sono finite agli atti. Come quella tra la quindicenne Emanuela (nome di fantasia) e la madre, finita in cella. La conversazione risale all’11 ottobre scorso. Ecco, allora, il dialogo.


Madre : Allora… mi ha chiamato la tua professoressa di latino (…) voleva sapere perché non stai andando… Gli ho detto: guardi che non si sente bene. (…) . Ha detto no, a noi interessa che la ragazza venga a scuola perché con il programma andiamo avanti, vorrei parlare con lei… e risiamo alle solite… Mi ha detto: pensa che domani verrà a scuola? Allora tu che cosa hai intenzione di fare? Dimmelo perché se no andiamo lì… ci prendiamo in giro … andiamo dagli insegnanti e glielo diciamo.
Figlia : Ma io voglio andarci a scuola… è solo che non c’ho tempo per fare i compiti.
M: Vabbè, il tempo si trova per fare i compiti.
F: Ma quando si trova mamma?
M: Quando esci da scuola torni a casa… due ore studi… tre ore…
F: Non ce la faccio se studio prima.
M: Allora non sai studià (…) Io studiavo la sera, qual è il problema? Devi trovare un modo per organizzarti.
F: Non ce la faccio perché dopo che ho studiato sono stanca.
M: Allora devi fare una scelta… puoi alternare i giorni… Qui una soluzione bisogna trovarla perché non è che… allora rifletti bene su questo aspetto della scuola per cortesia. Perché se no è inutile che… io ti ritiro e…
F: Non mi puoi ritirare mamma non c’ho 16 anni, non lo puoi fare.
M: Apposto, allora ce devi andà fino a che non…
F: Mamma ci voglio andare, però non voglio andarci senza aver fatto i compiti.
Poi la madre si sarebbe proposta di aiutare la figlia a studiare per due ore al giorno, per poi andare al “lavoro”. Altra conversazione finita agli atti, risale al 7 ottobre scorso.
Madre : Senti un po’… ma tu che fai? Non te movi oggi?
Figlia : No ma’ perché sto male.
M: E come facciamo? Perché io…
F: Certificato medico.
M: Eh, lo so me… l’ho chiamata.
F: I compiti… eh, appunto.
M: E come facciamo perché io sto a corto? Dobbiamo recuperà.
F: Eh, domani vedo che posso fà… comunque pure se… comincio tardi, cioè oggi ma’, veramente sto male.
M: no no, bè che c’entra.. certo, ma che sta a scherzà? Assolutamente…
F: Domani dopo scuola si vede.
M: Ma ce la facciamo a recuperarla sta settimana?
F: Ma come no, avoja

Nessun commento:

Posta un commento