I lavoratori dell'Ospedale San Raffaele continueranno ad occupare l'accettazione fino a quando l'azienda non fara' sapere se e' disponibile a riaprire le trattative sui licenziamenti. A comunicare la decisione è delegata della Rsu Usi Sanita', Grazia Monicelli, dopo che questa mattina i lavoratori hanno trovato la polizia a presidiare l'accettazione dell'ospedale
I lavoratori però ad un certo punto sono riusciti a forzare il blocco “entrando con le mani alzate". Come già avvenuto nei giorni scorsi, dopo un’infuocata assemblea i dipendenti sono partiti in corteo. Sono seguiti stati alcuni momenti di tensione quando la polizia ha cercato, schierandosi con gli scudi, di impedire l’accesso dei dipendenti, non riuscendo però ad evitare che i lavoratori entrassero nell’accettazione. Durante il confronto una lavoratrice è stata scagliata in terra, colpendo la testa sul selciato. La donna è attualmente ricoverata al Pronto soccorso del nosocomio milanese.
Al momento l'Ospedale San Raffaele funziona solo in parte. Un avviso invita i pazienti a recarsi direttamente negli ambulatori per le visite, pagando il ticket successivamente. Funziona il pronto soccorso e alcuni ambulatori, ma "le sale operatorie sono chiuse", ha spiegato una lavoratrice. "Siamo in ballo da un anno", ha raccontato Pierluigi Previtali, sindacalista della Rsu Usb Sanita', e uno dei 40 lavoratori che ha ricevuto la lettera di licenziamento. Ora se ne temono altre 200. A gennaio i lavoratori del San Raffaele hanno respinto con un referendum il piano proposto dall'azienda, che prevedeva una riduzione media dei salari del 9%. "Noi eravamo disponibili a fare sacrifici, ma non senza conoscere il bilancio", ha spiegato Previtali, "inoltre le deroghe al contratto nazionali previste dall'accordo erano irricevibili, e' il modello Pomigliano, con l'utilizzo dell'articolo 8 della legge Sacconi". Intanto, il prefetto di Milano Camillo Andreana ha fatto sapere che non vuole nessuna trattativa in Prefettura. “Si riparta dalla mia proposta in altre sedi", ha aggiunto. Il prefetto di Milano giustifica questo suo atteggiamento sottolineando che non vede cosa potrebbe ottenere di meglio di cio' che aveva ottenuto e cioe' il blocco dei licenziamenti per 2 anni.
Per l’8 maggio è stato proclamato lo sciopero generale regionale della sanità pubblica e privata, indetto da tutto il sindacalismo di base, per il ritiro dei licenziamenti al San Raffaele, contro le politiche sanitarie regionali e nazionali, la decurtazione di salari e diritti, per lo sblocco dei contratti, contro la spending review e la chiusura delle strutture sanitarie.
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