lunedì 22 aprile 2013

Resa dei conti nel Pd, "consultiamo la base il 25 aprile" Civati: "I traditori potreste chiamarli presto ministri"


"Si parla molto di 'traditori', ma state attenti: perché i soliti protagonisti della politica italiana che ora chiamate cosi' poi potreste ritrovarvi, tra qualche ora, a chiamarli 'ministri'. Tutti insieme. Appassionatamente. Con un argomento formidabile: dopo che abbiamo ridotto il centrosinistra cosi', non vorrete mica andare a votare? Affidate le cose a noi, sappiamo come si fa". Sarcastico e iconoclasta, Pippo Civati sul suo blog entra nel cuore della resa dei conti Pd. Che si annuncia lunga e dolorosa.

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Pippo Civati"Se avessimo votato Prodi o Rodotà, non saremmo andati a votare, come le vecchie volpi della politica hanno ripetuto (altro che Twitter) a tutti i giovani deputati -prosegue il deputato Pd- No, semplicemente avremmo fatto un governo del presidente. Con un
presidente, un governo e una maggioranza molto diversi da quella che vedremo tra qualche ora. Spero sia chiaro a tutti. Anche a quelli che, come me, in questi giorni hanno perduto".
"Ieri Napolitano ha annunciato che oggi dirà quali sono le condizioni che gli hanno fatto accettare il secondo mandato. Condizioni di cui nessuno ha parlato ufficialmente e che certo il Pd non ha valutato. Anzi, Bersani ha spiegato ripetutamente che non c`erano, quelle condizioni", scrive ancora Civati sul suo blog, aggiungendo:"Personalmente, voglio fidarmi: mi chiedo però perché tutti parlino di Amato, Berlusconi sia in un brodo di giuggiole e i nostri filo-governissimo così scatenati. Curioso, no?".
A questo punto, Civati propone una giornata di consultazione della base del Partito Democratico in vista della formazione del governo. "Avevo chiesto due mesi fa di verificare l'opinione degli iscritti e degli elettori. Non è stato fatto nulla, nonostante abbiamo il famoso albo degli elettori", ha scritto sul suo blog. "Ora mi chiedo se si abbia intenzione di chiedere loro qualcosa, dopo lo sfacelo di queste ore. Se sono favorevoli al governissimo, ad esempio". Civati cita poi Enrico Berlinguer: "Il compagno Napolitano vi ha informato che la direzione del partito ha costituito una commissione, che sta gia' lavorando per questo progetto, ma vi ha anche detto che [...] noi vogliamo compiere una verifica di massa delle proposte da fare [...], vogliamo, insomma, fare una cosa che non si è mai fatta in Italia, sia per la sostanza che per il metodo: arrivare, cioè, a un progetto di trasformazione discusso fra la gente, con la gente", disse l'allora segretario del Pci nel 1976. Dunque, ha insistito Civati, "se vogliamo salvare il Pd,anche da se stesso, sentiamo loro. Il 25 aprile è una data ottima. E saranno loro, eventualmente, a decidere chi se ne deve andare. Altrimenti saranno loro ad andarsene. Anzi, lo stanno già facendo".

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