lunedì 1 aprile 2013

Grillo: "Saggi, badanti della democrazia" Freddezza anche da Pd e Pdl: "Non risolutivi"

Il leader del M5S sul suo sito: "Napolitano ha confermato le nostre posizioni. Ma per ridare centralità a un Parlamento funzionante è urgente istituire le commissioni". Franceschini: "Soluzione che non può essere sostitutiva del Parlamento". Dal Pdl, la bocciatura da parte di Brunetta e Cicchitto: "Non cambierà il problema". Matteo Renzi: "L'Italia recuperi fiducia, ognuno faccia il suo dovere".


Valerio Onida
Valerio Onida
ROMA - "Il presidente Napolitano ha confermato ieri le nostre posizioni su Parlamento e Governo. In sostanza ha affermato che un governo (mai sfiduciato...) è in carica, sebbene limitato agli affari correnti, e sta operando in collaborazione con il Parlamento, anzi solo previo consenso del Parlamento (...). Al momento è la miglior soluzione possibile in un Paese che ha visto Parlamenti svuotati di ogni autorità e significato". Così, sul suo sito, Beppe Grillo commenta la soluzione individuata ieri da Napolitano. Il leader del M5S accoglie positivamente la permanenza del governo Monti ma boccia i due gruppi di "saggi" chiamati da Napolitano a formulare proposte programmatiche in materia istituzionale e in materia economico-sociale ed europea. Scelta che, per Grillo, può in qualche modo rispondere alla necessità di "ridare al Parlamento la sua centralità". Per farlo, incalza, "è urgente istituire le Commissioni" perché "il Paese ha bisogno di un parlamento funzionante" e non di "fantomatici negoziatori" o di "badanti della democrazia".

Toni evidentemente diversi, ma perplessità sulla soluzione impostata da Napolitano anche dal Pd. Il partito "non era stato informato", premette Dario Franceschini a In mezz'ora su Raitre, "la decisione e la scelta dei saggi è stata del presidente della Repubblica". I due gruppi ristretti indicati ieri da Napolitano, "sono una soluzione utile, che può aiutare, ma che non può essere sostitutiva del luogo in cui certe decisioni si devono prendere, ovvero il Parlamento, nè mi pare una soluzione risolutiva - spiega quindi l'esponente del Pd -. Napolitano è stato un punto fermo in questi anni di bufera ora siamo in un momento che non ha precedenti nella storia del Paese e la scelta di Napolitano è stata fatta per tranquillizzare il Paese. Il lavoro dei saggi servirà per vedere se ci sono dei punti su cui le forze politiche si possono avvicinare, ma non è che da questa formula nasca un governo".

Per Matteo Renzi, "la cosa importante è che l'Italia recuperi fiducia, entusiasmo e orgoglio di essere quello che l'Italia è, cioè una grande nazione. Sono momenti difficili, talmente delicati; credo che se ciascuno di noi farà il proprio mestiere per bene con grande impegno e grinta, allora anche questa fase difficile si chiuderà". "E' questo l'augurio che faccio da Firenze agli italiani, ma soprattutto ai fiorentini. Noi abbiamo bisogno di fare bene il nostro dovere".

Dal Pdl, sonora bocciatura alla permanenza dell'esecutivo Monti e dei "saggi" da parte di Renato Brunetta e Fabrizio Cicchitto. "Il presidente della Repubblica - afferma il presidente dei deputati Pdl - prova a prendere altro tempo, chiedendo a dieci soggetti di indicare un programma e un percorso. Tale iniziativa, credo non cambierà i dati del problema. E, del resto, occorre rimediare a un grave guasto costituzionale: il governo in carica per il disbrigo degli affari correnti non ha mai ricevuto la fiducia, in questa legislatura. E', a tutti gli effetti, un non governo. Era ragionevole che tale condizione durasse il tempo necessario per superare la crisi. Non lo è che si protragga oltre".

Per Cicchitto "L'operazione dei saggi ieri adottata dal Presidente Napolitano ha un senso di coerenza con il nostro ordinamento generale, se nello spazio di sette-dieci giorni massimo gli esperti ci danno la traccia di un programma condivisibile dalle forze politiche impegnate nella governabilità, che danno sbocco ad essa impegnandosi a dar vita ad un nuovo governo che in tempi ragionevoli ma rapidi deve avere la fiducia del Parlamento". "Noi - aggiunge - non riteniamo che il modello olandese possa essere da noi imitato in tutta la sua dinamica e la sua lunghezza anche perché il governo Monti non ha più la nostra fiducia" dallo scorso dicembre. (31 marzo 2013)

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