La Fiat dovra' restituire a 25 operai della Powertrain di Termoli, iscritti Fiom, i mancati aumenti del contratto nazionale piu' gli interessi. Lo ha stabilito il Giudice del Lavoro di Larino (Campobasso), Aldo Aceto, che ha accolto il ricorso per comportamento antisindacale dei metalmeccanici Cgil. Ai lavoratori l'azienda non aveva riconosciuto il nuovo contratto nazionale di gruppo, che la Fiom non ha firmato, evitando cosi' di corrispondere circa 300 euro in piu' al mese. Questo perche' la Fiat aveva applicato una precedente sentenza del giudice sulla rappresentanza sindacale in azienda che riteneva ultrattivo il contratto nazionale 2008. A seguito del taglio degli stipendi la Fiom aveva perso circa 200 iscritti, ma la condotta dell'azienda e' stata ritenuta dal giudice "discriminatoria". L'azienda e' stata condannata al risarcimento della differenza salariale e del danno non patrimoniale che per il giudice trattasi "di ristoro adeguato alle privazioni dalle sofferenze che i ricorrenti hanno dovuto subire per la loro adesione ad un sindacato e l'ossequio ad un credo politico-sindacale, che li ha posti in una situazione di vera e propria stigma".
“La Fiat ha motivato pretestuosamente tale scelta con l'applicazione del Ccnl 2008'', commentano in conferenza stampa presso la sede del sindacato in Molise, Michele De Palma, coordinatore nazionale Fiom-Cgil del gruppo Fiat, e Giuseppe Tarantino, segretario generale della Fiom Molise. ''Il contratto nazionale di lavoro del 2008 prevedeva tariffe retributive inferiori - hanno detto De Palma e Tarantino -. Contro questa decurtazione abbiamo intentato un nuovo processo per condotta antisindacale, atteso che l'iniqua e arbitraria iniziativa della Fiat aveva fatto perdere alla Fiom 185 iscritti. Anche in questo caso il Giudice ha dichiarato l'antisindacalita' della condotta dell'azienda''.
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