giovedì 6 settembre 2012

Malore per un operaio Alcoa ma lui rifiuta di scendere dal silos

Da due giorni tre lavoratori protestano a 70 metri contro la chiusura della fabbrica. Uno di loro però è cardiopatico e questa mattina ha avuto un malore che ha fatto speventare tutti. Il medico lo ha visitato salendo sulla cisterna di raffreddamento, ma l'uomo ha rifiutato di scendere e farsi ricoverare. Da Roma il sottosegretario De Vincenti fa sapere che si potrebbero essere spiragli sul futuro della società.

manifesto.it redazione
Il medico dell'Alcoa è salito stamane sul silos della fabbrica di alluminio primario di Portovesme per visitare uno dei tre operai che da due giorni protestano a oltre 60 metri di altezza dentro una tenda e con uno striscione calato ieri dalla ringhiera di protezione con la scritta: "Disposti a tutto". Il lavoratore, che ha problemi al cuore, è stato male già nelle prime ore di stamane e il medico, che vuole sottoporlo ad accertamenti, ha insistito per farlo scendere. "Pessima idea", ha detto Massimo Cara della Rsu. "Il collega in quelle condizioni dovrebbe scendere le scale per quasi 70 metri attraverso uno stretto cunicolo tenendosi saldamente con le braccia". Ma l'operaio ha sorpreso tutti e dopo la visita ha comunque deciso di continuare la protesta.
Contemporaneamente da Roma il sottosegretario economico Claudio De Vincenti ha aperto uno spiraglio sul futuro dell'Alcoa. “Dobbiamo trovare una società che sia in grado di garantire il futuro dello stabilimento di Portovesme subentrando ad Alcoa e garantendo gli investimenti necessari”, ha detto in occasione di un'audizione in Commissione Industria del Senato. De Vincenti ha spiegato che “al momento la Glencore ha manifestato il suo interesse con una lettera al Governo, ma non ad Alcoa come va fatto perché si tratta di una trattativa tra privati. Il governo ha ribadito la disponibilità a fornire un prezzo dell'energia tra 35-37 euro a megawatt -come è garantito per questo tipo di impianti nel resto d'Europa- per almeno tre anni e la Regione Sardegna ha ribadito il suo investimento per le infrastrutture. Abbiamo garantito anche l'intervento con la cassa integrazione per parte del personale in esubero''. Il Sottosegretario, inoltre, ha spiegato che Alcoa, invece, ''ha ricevuto una lettera da parte di Klesc per la riapertura della trattativa. Noi stiamo facendo pressione su Alcoa perché si arrivi presto ad una fase conclusiva''.

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