mercoledì 12 febbraio 2020

Classe dirigente & i Babbi. “Processate i Renzi: 3 coop in bancarotta fraudolenta”: chiesto il rinvio a giudizio per i genitori dell’ex premier

L’ACCUSA – CHIESTO IL RINVIO A GIUDIZIO PER I GENITORI DELL’EX PREMIER. È L’INDAGINE SU DELIVERY SERVICE ITALIA, EUROPE SERVICE E MARMODIV.


infosannio.wordpress.com (di Valeria Pacelli Il Fatto Quotidiano) 
Il prossimo 9 giugno Tiziano Renzi e Laura Bovoli si troveranno ad affrontare una nuova udienza preliminare.

Il pm fiorentino Luca Turco ha infatti depositato, nei confronti dei genitori dell’ex premier e di altre 16 persone, la richiesta di rinvio a giudizio nell’ambito dell’inchiesta con al centro tre cooperative: la Delivery Service Italia, la Europe Service e la Marmodiv. 
L’udienza preliminare è stata fissata e tra quattro mesi sarà il gip Silvia Romeo a decidere se mandare tutti a processo oppure archiviare.
L’indagine di cui si parla è quella che a febbraio del 2019 portò i genitori del leader di Italia Viva ai domiciliari, misura revocata dopo 18 giorni.

Partiamo dunque dalla Delivery Service Italia, cooperativa dichiarata fallita a giugno 2015 e di cui Tiziano Renzi e Laura Bovoli, accusati di bancarotta fraudolenta, per il pm Turco, sono stati amministratori di fatto fino a giugno 2010.
In questo caso secondo le accuse i due, con altri – tra cui Roberto Bargilli, l’autista del camper di Matteo Renzi per le primarie del 2012 e in passato nel Cda della cooperativa – avrebbero cagionato “il fallimento della società per effetto di operazione dolosa consistita nell’aver omesso sistematicamente di versare gli oneri previdenziali e le imposte, o comunque, aggravando il dissesto”.

Per quanto riguarda la Europe Service, fallita ad aprile 2018, invece i Renzi – “amministratori di fatto fino a dicembre 2012” – sono accusati con altri di aver sottratto “con lo scopo di procurarsi un ingiusto profitto e di recare pregiudizio ai creditori, i libri e le altre scritture contabili”.
C’è poi il caso della Marmodiv, cooperativa fallita più di recente, ossia ad aprile dello scorso anno.
La bancarotta fraudolenta in questo caso viene contestata oltre che a Tiziano Renzi e Laura Bovoli, anche a Giuseppe Mincuzzi “presidente del cda fino al marzo 2018” e a Daniele Goglio “amministratore di fatto fino a marzo 2018” della Marmodiv.
Per il pm, i quattro “concorrevano a cagionare il dissesto della società esponendo, al fine di conseguire un ingiusto profitto, nel bilancio di esercizio al 31 dicembre 2017 (…) nell’attivo patrimoniale, crediti per ‘fatture da emettere’ e non rispondenti al vero per un importo superiore a 370 mila euro, così iscrivendo a conto economico maggiori ricavi ed evitando di evidenziare una perdita d’esercizio”.
Così, continua il capo di imputazione, “Renzi, Bovoli e Mincuzzi erano in grado di ‘cedere’ a Goglio la cooperativa ormai fortemente indebitata”.

Per la Marmodiv i Renzi, con altre sei persone, sono accusati anche di aver emesso alcune fatture “per operazioni… in parte inesistenti” “al fine di consentire alla Eventi 6 l’evasione delle imposte sui redditi”.

La Eventi 6 (di cui erano socie la mamma e le sorelle di Renzi, estranee all’indagine fiorentina), si occupava della distribuzione di volantini e giornali.
A giugno quindi si saprà se ci sarà un rinvio a giudizio o l’archiviazione.
Intanto per il solo Tiziano Renzi si attende la decisione di un altro gip, Gaspare Sturzo del Tribunale di Roma, nell’ambito di un’inchiesta diversa. Si tratta dell’indagine Consip: all’inizio Renzi Sr. era accusato di traffico di influenze insieme a Carlo Russo.
Poi però i pm hanno chiesto per il padre dell’ex premier l’archiviazione e accusato Russo di millantato credito: sono convinti che Russo faceva accordi con l’imprenditore Romeo, offrendo in cambio influenze sui vertici Consip, millantando all’insaputa di Tiziano Renzi.

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