lunedì 24 febbraio 2020

Ora chiamatelo senatore Ruotolo (ha votato solo il 9,5% degli aventi diritto)

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(Fulvio Bufi – il Corriere della Sera) – È il giornalista Sandro Ruotolo, candidato espresso da una inedita convergenza tra il Pd e il movimento DemA che fa capo al sindaco de Magistris, il nuovo senatore scelto con le elezioni suppletive che si sono svolte ieri nel collegio Napoli 7.
Ruotolo ha raccolto circa il 50 per cento dei consensi e ha largamente distanziato il candidato dei 5 Stelle Luigi Napolitano e Salvatore Guangi, indicato da Forza Italia, Fratelli d’ Italia e Lega. «Ora la sinistra torni a occuparsi delle periferie» è stato il suo primo commento. Per il giornalista – sotto scorta per le minacce ricevute dalla camorra – intorno alla sua elezione può «aprirsi un laboratorio» che consenta alle forze di centrosinistra di allargarsi e schierarsi, insieme alla società civile, contro la destra sovranista».
Le suppletive napoletane saranno però ricordate soprattutto per la scarsissima affluenza alle urne, che hanno fatto rimpiangere quelli, pur sempre miseri, di precedenti consultazioni. Al rilevamento di mezzogiorno il dato era fermo al 2,77 per cento, per arrivare al 7,29 alle 19 e fermarsi con appena due punti percentuali in più, al definitivo 9,52.
In ogni caso va precisato che non tutti i napoletani sono stati chiamati a votare, ma solo quelli di tredici quartieri, per un totale di 357.299 elettori, mentre le sezioni aperte sono state 444 su 883. L’ ultimo dato rilevato alla chiusura delle urne alle 23, parla di appena 34.000 persone che hanno scelto di andare alle urne.

In particolare pare che abbiano dato una risposta appena migliore gli attigui quartieri collinari del Vomero e dell’ Arenella, dove il sindaco de Magistris può contare da sempre su una base elettorale piuttosto consistente e dove maggiormente è stata fatta attività di campagna elettorale da parte dello schieramento di sinistra, con gazebo presenti lungo le strade dello shopping e incontri con il candidato Ruotolo.
Per tutti gli schieramenti queste suppletive avrebbero dovuto rappresentare, oltre alla conquista di un seggio in Senato, anche un test in vista delle elezioni per il rinnovo del consiglio regionale e per l’ elezione del successore del governatore De Luca (che potrebbe succedere a se stesso).
Con questi numeri e con questo enorme disinteresse da parte dei napoletani, però, difficile che si possano fare valutazioni politiche adeguate all’ importanza dell’ appuntamento della prossima primavera.
Al massimo ci sarà da valutare il dato dell’ astensione e cercare argomenti validi per evitare che anche quando ci sarà da mettere in piedi il governo regionale, la città capoluogo risponda con queste percentuali di votanti. Ci sarebbe poi la questione dell’ alleanza Pd-DemA in ottica comunali. Ma mancano ancora due anni.

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