giovedì 16 gennaio 2020

Classe dirigente. Un pool di prof difende Autostrade.

Alcuni costituzionalisti, sentiti in Parlamento, definiscono "terribilmente illegittima" la norma del Milleproroghe sulle concessioni. L'azionista Allianz presenta esposto all'Ue.

AspiLa norma che regola le concessioni autostradali, contenuta nel Milleproroghe, è illegittima e anti costituzionale.
Lo affermano in un’audizione alla Camera alcuni dei maggiori costituzionalisti italiani, arruolati - come anticipato da HuffPost - da Autostrade per l’Italia per smontare il lavoro che il governo sta tirando su per arrivare a una decisione sulla revoca.

“È una norma terribilmente illegittima - afferma Giuseppe Franco Ferrari, professore di diritto Costituzionale alla Bocconi - e che qualora giungesse alla Corte Costituzionale sarebbe bocciata”.
Dello stesso avviso gli interventi di Francesco Saverio Marini, professore di istituzioni di diritto pubblico a Tor Vergata l, Giovanni Guzzetta, professore di diritto pubblico a Tor Vergata e Mario Esposito, professore di diritto costituzionale all’università di Salerno.
Chiaro l’obiettivo di Autostrade: mettere pressione sulla decisione del governo, che sulla questione della revoca delle concessioni è diviso: i 5 stelle sono per lo stop ai Benetton, Renzi tuona contro. Il Pd oscilla tra il sì e il no.

Esposto Allianz a Ue contro Milleproroghe
A muoversi contro la norma contenuta nel Milleproroghe è anche il colosso assicurativo tedesco Allianz, tra gli azionisti internazionali di Autostrade. Secondo quanto riporta l’Ansa, Allianz ha presentato alla Commissione Europea un esposto contro la modifica unilaterale dei contratti di concessione autostradale introdotta dal governo con il decreto Milleproroghe, che apre la strada all’ipotesi di revoca della concessione della società.
In particolare, nell’esposto si segnala che l’art. 35 del decreto legge Milleproroghe contrasta con la normativa comunitaria, che garantisce il rispetto dei contratti in essere e la loro non modificabilità unilaterale da parte di un esecutivo di un Paese membro. Nell’esposto verrebbe inoltre segnalata la violazione del principio comunitario ‘pacta sunt servanda’, che fu alla base della procedura di infrazione aperta nel 2006 da Bruxelles nei confronti dell’Italia, quando l’allora ministro Di Pietro modificò i contratti di concessione autostradale per legge.
L’esposto di Allianz si aggiunge alle lettere già inviate sullo stesso tema in questi giorni alle istituzioni comunitarie e italiane da alcuni azionisti del Gruppo Atlantia, come il Gic Fund, il fondo sovrano di Singapore, e da altri azionisti internazionali di Aspi, tra cui il fondo cinese Silk Road Fund.
“Questa misura - recitano le due lettere - è ragione di seria preoccupazione per noi e per l’intera comunità degli investitori in quanto compromette del tutto la prevedibilità normativa, scoraggiando gli investimenti e restringendo senza giustificazione la libera circolazione dei capitali” Le iniziative degli azionisti di Atlantia e Aspi evidenziano il profondo malessere degli investitori internazionali che avevano investito sulla holding e sulla sua concessionaria facendo affidamento su regole certe, che davano ai loro investimenti prospettive di rendimento che rischiano di essere stravolte dalla modifica della concessione.
Anas, pronti a qualsiasi compito richiesto
L’Anas è “in grado di affrontare qualsiasi compito che dovesse essere richiesto dal Governo”. Lo ha detto l’ad della società, Massimo Simonini, in audizione alla Camera sul Milleproroghe che prevede, in caso di revoca delle concessioni ad Aspi, il passaggio ad Anas.

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