lunedì 27 gennaio 2020

Andrea Scanzi: “Riflessioni sul voto”.

Mercoledì, dopo il sold out del Cazzaro Verde a Bologna, ho parlato a lungo con Bonaccini. Era molto carico e speranzoso, ma anche preoccupato. Giustamente: i sondaggi presagivano gasparri & sgarbi. Ho poi capito Salvini avrebbe fatto una figura da senaldi quando ieri ho visto l’affluenza altissima. L’Emilia Romagna si è fatta desta.


infosannio.wordpress.com (Andrea Scanzi)  
Lo avevo intuito anche dalla data di Bologna. C’era un’aria buona, come due anni fa quando riempivo i teatri con Renzusconi, e il teatro non mente mai.
– Salvini ha perso anzitutto per colpa di baracconate tipi la citofonata vile al tunisino o la smargiassata eunuca di Nicola Lodi, il vicesceriffo di Ferrara. Ha esasperato troppo, generando un boomerang che gli è arrivato in faccia. È rimasto così sulle palle a tutti che ha compattato gli oppositori, come Renzi nel 2016. Alzando oltremodo i toni, lui e i suoi hanno terrorizzato anche i “neutrali”, che sono accorsi in massa a votare Bonaccini pur di non votare la Lega e certi squadristi.
– Salvini, ieri sera, ha parlato subito alla plebe per fingersi democratico. Ha pure avuto il coraggio di ricitare Gaber, peraltro male, e nulla mi toglie dalla testa che lo faccia anche per provocarmi (stai fresco, pinolo). E’ stato anche bravino, nella conferenza stampa delle 23.45: vale 40 volte Renzi. Ma non fatevi fregare: era praticamente sicuro di vincere e adesso, come tutti i furbini di successo, giocherà per un po’ al De Coubertin e per un po’ alla volpe che non raggiunse l’uva. In realtà sta bestemmiando.

– Salvini ha fatto lo stesso errore che fece Grillo nel 2014, quando per le Europee del #vinciamonoi (sic) alzò a caso i toni e tutti votarono Renzi (no, dico: Renzi…) pur di non avere i “populisti”. Stavolta è scattato lo stesso meccanismo. Se fossi Bonaccini, pagherei da bere a gente come Nicola Lodi. Gli hanno tirato ancor più la volata.
– Sempre a proposito di Nicola Lodi. Tre giorni fa, in una diretta delirante, ‘sto fenomeno ha detto: “Vi faremo un culo così. Vi farò male, vi colpirò politicamente. Da lunedì sparirete, tornerete nei meandri da cui siete venuti”. Oh, Lodi: detto che con quel fisico da lottatore bonsai di sumo moscio puoi far paura giusto a una cimice morta, mi sa che l’unica cosa a cui continuerai a fare paura sarà lo specchio.
– Le spoglie mortali di sgarbi hanno perso anche questa. Non ne indovina una dalla conferenza di Yalta. Daje!
– La Calabria è riuscita a regalare un mezzo plebiscito a un partito morto come Forza Italia, che in natura non esiste e che in Emilia Romagna ha superato a fatica il 2% (c’mon Sgarbi). Ma quando vi svegliate, ragazzi? Anche l’affluenza non è stata certo all’altezza dell’appuntamento. Purtroppo, in quella splendida regione, coloro che vogliono bene a Gratteri e sognano una politica diversa sono assai attivi sui social, ma nella Calabria reale sono una minoranza sparuta. Game over.
– Sono mesi che dico (potete controllare) nelle dirette Facebook: “I 5 Stelle in Emilia Romagna non vedranno mai il 10% ed è un miracolo per loro se supereranno il 5%”. E giù insulti dai disagiati neuronali. Poveracci. In realtà (tanto per cambiare) non ho che predetto quanto sarebbe accaduto: è un mio vezzo. Esimi 5 Stelle, finché darete retta a quelle seghe mosce che vivono su Facebook e fanno i talebani di questa fava, non andrete da nessuna parte. Dovevate stare fermi un giro (pietosi anche in Calabria) e non presentarvi, ma avete preferito farvi ammazzare seguendo il diktat di di quattro invasati che votano su Rousseau (gli stessi che salvarono Salvini sulla Diciotti) Al netto del fatto che nelle Regionali i 5 Stelle sono forti quanto Mazzarri con l’Atalanta, allo stato attuale il M5S si sta auto-condannando all’irrilevanza anonima.
– Quella in Emilia Romagna è la prima sconfitta pesante di Salvini dal 2018 a oggi. Il cazzaro verde resta forte, ma se il governo Conte 2 (aka Mazinga) bene operasse, Salvini durerebbe meno dei tre capelli rimasti in croce sulla testa di Marattin.
– La Bergonzoni era un candidato forte come Seppi nelle volée.
– Potere al Popolo, in Emilia Romagna (cioè la sua regione teoricamente elettiva), ha preso lo 0.3/0.4%: la finiamo di fingersi stocazzo, compagne & compagni, e ammettiamo una volta per tutte che nel mondo reale non c’è il proletariato che vi aspetta? E basta, su.
– Il governo ora è più forte. Molto più forte. E se non si suicida può operare bene. Quindi si suiciderà, e la cicuta avrà le fattezze inaccettabili della Diversamente Lince di Rignano.
– Bonaccini, dopo la vittoria, ieri (anzi stanotte) mi ha citato sia su La7 che a Rete4 per il mio appello al voto disgiunto (che è stato messo in atto: lo dicono i numeri). Lo ringrazio. Sintetizzando i commenti/battuta di compagna, amici e tanti lettori: “Le sardine, tu e Marco avete salvato il governo”. Troppa responsabilità, bimbi: aiuto!
– Non lo nascondo: è una vittoria che un po’ sento anche mia. Ho scritto il Cazzaro Verde, ci ho messo la faccia, ho fatto lo spettacolo a Bologna quattro giorni prima del voto, mi sono speso per il voto disgiunto. Ho rischiato. Ho preso e prenderò ancora una vagonata di insulti dagli smandruppati che per Salvini han pure digiunato (ahahahahah), ma ne vado fiero: la pavidità la lascio ai senza talento. E visto che porta bene, il Cazzaro Verde cercherò di portarlo a teatro a ridosso del voto – ove sarà possibile – anche nelle regioni dove si voterà a maggio. Viva!
– Perdonate il finale triste, ma tra me e voi il patto è quello della sincerità più brutale. E sia: le elezioni in Emilia Romagna (in Calabria l’esito era scontato da mesi) le sentivo tantissimo. Tantissimo. Poi ho appreso della morte di Kobe Bryant e di sua figlia. E ho capito una volta di più le priorità della vita, nonché il fatto che contiamo molto meno di niente.

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