In Italia il 28,9% dei rapporti di lavoro (circa 4,3 milioni) è oggi ancora al di sotto dei 9 euro di salario minimo orario.
A riferirlo sono i dati dell’Inps, presentati in una audizione alla Camera dal vicedirettore dell’istituto, Ferdinando Montaldi. L’importo complessivo delle retribuzioni lorde (comprensive della tredicesima mensilità) è di 9 miliardi e 700 milioni, pari al 2,3% del monte salari complessivo del 2017. La massa salariale totale dei lavoratori sotto soglia è pari al 2,8% del monte salari dei lavoratori privati.
Nelle aziende private non agricole i rapporti di lavoro sotto la soglia dei 9 euro sono più frequenti nelle imprese di piccole dimensioni (fino a 9 addetti) dove riguardano ben il 38% dei rapporti di lavoro rispetto ad una media generale del 26%.
Nelle aziende tra 10 e 15 dipendenti la quota è del 31%, in quelle da 16 a 49 dipendenti è del 26%, al di sopra o pari a 50 dipendenti scende al 18%.
I settori con il maggior numero di rapporti di lavoro con retribuzioni al di sotto di 9 euro orari sono noleggio, agenzie di viaggi e servizi alle imprese (con 688mila rapporti di lavoro sotto soglio per 1.736 milioni di euro di retribuzioni lorde), l’attività manifatturiera (con 672mila rapporti di lavoro e 1.508 milioni di euro di retribuzioni) e i servizi di alloggio e ristorazione (con 571mila rapporti di lavoro e 1.059 milioni di euro di retribuzioni). Seguono poi i lavoratori domestici (482mila rapporti di lavoro e 1.912 milioni di euro di retribuzioni) e gli operai agricoli (414mila rapporti e 312 milioni di retribuzioni).
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