sabato 27 luglio 2019

No Tav. Il giorno del corteo che entra nella “zona rossa”.

Un temporale notevole ha investito stamattina la Val Susa, il campeggio e i manifestanti che si stavano preparando al corteo fino al cantiere.


Devono districarsi in una “zona rossa” molto più grande del solito, almeno 500 agenti (tra polizia e carabinieri) e un ministro dell’interno che smania per cancellare la figura da falsario – l’ennesima – rimediata cercando di speculare da fasciorazzista sull’omicidio di un carabiniere a Roma.
In pratica, si tratta anche del primo test del comportamento delle varie polizie dopo l’approvazione dell’ennesimo “decreto sicurezza”.
A politicizzare ulteriormente la giornata è arrivata la notizia della lettera inviata dal Ministero dei Trasporti all’Inea, agenzia della Commissione europea, con cui l’Italia conferma gli impegni nella realizzazione della Torino-Lione.


La diretta di Radio Sonar:



ORE 19.30. Avevamo detto che saremmo arrivati al cantiere e l’abbiamo fatto, noi No Tav rispettiamo sempre le promesse! Adesso stiamo tornando al presidio di Venaus!



ORE 18.50. La polizia riprende a sparare altri lacrimogeni in Val Clarea. E partono le denunce. Riferisce l’Ansa che “Quaranta No Tav, tra cui esponenti del centro sociale Askatasuna di Torino, sono stati denunciati per avere demolito la cancellata. Lo comunica la Questura di Torino. Tra questi c’è anche un leader nazionale del movimento No Tav – Giorgio Rossetto – che ha preso parte attiva alla demolizione del cancello. Altri manifestanti verranno denunciati per avere violato la zona rossa.




ORE 18.20. In questo momento il cantiere è praticamente circondato da tutti i lati.



ORE 18.Il corteo è arrivato al secondo sbarramento.




ORE 17.20. Il primo blocco è andato giù! Ci avviciniamo al cantiere! Nessun contatto con le forze dell’ordine, che hanno fin qui fatto solo un uso abnorme di lacrimogeni.

ORE 17. Momenti di duro lavoro No TAV per buttare giù il jersey, la polizia lancia lacrimogeni sulla marcia che resiste determinata!




ORE 16.30. La marcia è arrivata al primo jersey di sbarramento del cantiere!

Ore 15. Adesso la marcia è arrivata a Giaglione! Siamo più di 15mila!!!

Ore 14.30 – Le voci da Venaus: La pioggia si è calmata e siamo già in tanti davanti al presidio di Venaus! La marcia inizierà tra poco, non c’è meteo che ci possa fermare!
Una frana si è staccata dal costone della montagna che fiancheggia la Val Cenischia, dove è aperto il campeggio No Tav. È accaduto nei minuti in cui sulla zona si stava abbattendo un forte acquazzone. La frana non sta minacciando la tendopoli, che è più lontana.
 
Members of NO TAV movement march during a rally towards the Chiomonte TAV worksite in Susa Valley, Piedmont Region, northern Italy, 27 July 2019. Italy would incur ‘huge costs’ to stop the Turin-Lyon high-speed train (TAV) link unilaterally in the face of French determination to complete the project, Italian Premier Giuseppe Conte said on 24 July, explaining his view that it would cost more to stop the TAV than to complete it. ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO

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