Qualcuno aveva dubbi che sarebbe finita col Sì del governo pentaleghista al TAV in Valsusa?
Dopo
il Sì dello stesso a tutte le grandi male opere che, in tutto il paese,
stanno già devastando ambiente e lavoro, anche i più illusi elettori
pentastellati (in Valle davvero tanti…) hanno da tempo rinunciato alle
certezze.
Il
premier Conte, archiviata l’analisi costi-benefici che certificava
l’insostenibilità economica dell’opera, annuncia un “aumento dei
contributi europei“ e decreta, a nome del governo, il via libera alla
Torino.Lyon, rimandando al Parlamento (cioè al partito trasversale degli
affari da sempre favorevole all’opera) la ratifica definitiva.
Ma
trent’anni di lotta popolare non possono finire così: i costi non solo
economici, ma ambientali e sociali, mai entrati nel computo
costi-benefici, ma già ora pesantissimi, devastanti per il futuro , noi
non siamo disposti a pagarli né a farli pagare a chi verrà dopo di noi.
Amiamo
questa terra che la lotta ha reso più che mai nostra; e non siamo soli,
perché con noi c’è chi, in ogni parte del mondo, si ribella ad
ingiustizie sempre più intollerabili.
Siamo pronti a resistere ancora, sempre: il conflitto contro l’intollerabilità del sistema non ci fa paura.
Non abbiamo altro da perdere se non le nostre catene, ma abbiamo un mondo intero da conquistare.
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