lunedì 29 luglio 2019

No TAV. La finta ecologia devastante del Tav.

Guardate questa foto: sotto le nuvole della pioggia salgono da terra quelle dei gas lacrimogeni che avvelenano i boschi della Clarea, in Valle Susa. Lacrimogeni sparati dalla polizia in quantità industriale il 27 luglio, come tante altre volte, contro i manifestanti NOTAV. 
 

I sostenitori piddini del TAV in Valle Susa si distinguono dai salviniani per un argomento usato a favore dell’opera. 
Mentre la destra urla: “basta coi no, qui si deve lavorare“, e con quei “no” da abolire intende tutte le conquiste e le consapevolezze sociali civili e ambientali degli ultimi duecento anni.
Mentre la destra non va per il sottile, la finta “sinistra” aggiunge al linguaggio violento e reazionario del partito del PIL un tocco di ecologia ipocrita, così, per distinguersi.
Il TAV ridurrebbe l’inquinamento perché i carichi dei camion viaggerebbero in treno, è l’argomento di fondo. Falso.
Perché si dimentica di dire che la possibile riduzione di traffico su gomma avverrebbe tra trent’anni
Nel frattempo per decenni la Valle Susa ed i territori vicini dovrebbero subire l’inquinamento devastante dei camion, delle ruspe, delle polveri, dei rifiuti e dei materiali di scavo, compresi quelli con amianto.

E poi la distruzione dei boschi e lo sterminio della fauna locale. 
Solo per impiantare il cantiere di servizio in Clarea, che NON è ancora lo scavo vero e proprio ancora non iniziato, sono stati distrutti 10.000 alberi.
Il governo ha fatto un’analisi costi-benefici solo sul piano economico, che dimostra quanto l’opera sia inutile, che lo stesso governo ha poi bellamente ignorato. 
Ma questa analisi era solo economica, non ecologica. 
Cioè non calcolava quanto danno ambientale in più procurava la costruzione del TAV e quanto esso fosse compensato nel futuro lontano dalla riduzione del traffico su gomma. Ma c’è chi questo bilancio ecologico del TAV lo ha fatto. *
Fino al 2047 la costruzione del TAV devasterà, poi nei decenni successivi FORSE si avrà meno inquinamento, anche se le previsioni di traffico si sono rivelate tutte sbagliate e in ogni caso ci vorranno altri decenni perché ci sia qualche risultato. 
Come dire ad un alcolizzato ora fai una cura di grappa poi tra decenni ti disintossichiamo… Intanto muore.
Il TAV avvelena oggi in cambio di una finta depurazione domani. 
E’ la “politica dei due tempi” ecologica, fallimentare come quella economica. Prima i sacrifici poi lo sviluppo, così imbrogliano i lavoratori da sempre. Ora fan lo stesso con l’inquinamento: prima vi avveleniamo, poi respirerete meglio.
A questo pensavo sabato in Valle Susa, mentre vedevo da lontano la nuvola di lacrimogeno innalzarsi dai boschi. Per fermare una manifestazione una marea di gas velenoso non ha solo colpito le persone, ma intossicato il bosco e colpito gli animali. Per colpire le persone si distrugge la natura.
Ecco cosa è davvero il TAV: una nuvola di veleno che coprirà la Valle Susa per decenni. La giustificazione ecologica della devastazione è la più ipocrita delle falsità, i gas lacrimogeni che distruggono il bosco per cacciare le persone ne sono un esempio e una dimostrazione.

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