Entro il 2020 l’Italia dovrà decidere in via definitiva (aderendo o meno ai contratti “multi-year”) se acquistare tutti i 90 cacciabombardieri F-35 previsti dal piano di acquisizione. Al momento attuale il Governo ha confermato che verranno sicuramente confermati i primi 28 velivoli previsti (alcuni dei quali ancora in produzione e contratti annuali sottoscritti solo per le fasi iniziali).
Se si continuerà su questa rotta il costo, di solo acquisto, per lo Stato sarà di (almeno) ulteriori 10 miliardi di euro.
Negli anni recenti (ed anche grazie alle nostre mobilitazioni) in molti hanno chiesto di mettere fine all’avventura dei cacciabombardieri F-35: associazioni e movimenti, esponenti del mondo della Chiesa e della politica, della cultura e dell’arte, del mondo del lavoro.
A chi sta al Governo e in Parlamento diciamo: quei soldi spendeteli per la pace, per i diritti, per il lavoro. Spendeteli per il futuro di questo Paese: per l’istruzione, la sanità, l’occupazione. Gli F-35 non creano un lavoro davvero dignitoso e certamente non nella misura ottenibile investendo tutti questi miliardi in altri settori.
Chiediamo al Parlamento e al Governo di mettere la parola “fine” a questa sciagurata avventura. Che si può ancora fermare: dipende anche da tutti noi.
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