I tagli riguarderanno l’Italia, dove l’istituto ha il maggior numero di dipendenti, così come altri paesi dove la banca è presente.
Unicredit
sta considerando di tagliare fino a 10mila posti e di ridurre fino al
10% i costi operativi nell’ambito del nuovo piano strategico che verrà
presentato a dicembre.
Lo scrive Bloomberg citando persone vicine alla situazione. Sui tagli i numeri sono ancora in fase di revisione e potrebbero essere molto più bassi. Un portavoce del gruppo declina qualsiasi commento.
I tagli riguarderanno l’Italia, dove l’istituto ha il maggior numero di dipendenti, così come altri paesi dove la banca è presente.
Nel precedente piano, quello in scadenza quest’anno, la banca ha programmato una riduzione totale netta degli Fts (dipendenti a tempo pieno, ndr) di circa 14.000 unità.
Il gruppo guidato da Jean Pierre Mustier nelle scorse settimane è uscito definitivamente da Fineco, vendendo sul mercato il restante 18,3% della banca multicanale, dopo averne ceduto due mesi prima e con le stesse modalità il 17% per cento.
Il ceo che ha indicato recentemente che il nuovo piano sarà basato sulla crescita organica, ha indicato anche l’efficienza come leva fondamentale in un contesto di debole crescita economica e di tassi negativi che si attendono per i prossimi anni in Europa.
Secondo Mustier non è credibile una strategia basata sulla crescita dei ricavi. L’obiettivo è muovere più leve e lavorare sia sulla stabilizzazione delle fonti di reddito sia sul controllo dei costi.
“Messaggio a Jean Pierre Mustier, ceo di Unicredit: se queste indiscrezioni fossero confermate stavolta si fa a cazzotti e se serve useremo altro”.
È il duro commento rilasciato da Lando Sileoni, segretario generale della Fabi, il sindacato più rappresentativo in ambito bancario, a commento dei rumor che parlano di 10 mila esuberi nel nuovo piano Unicredit.
Lo scrive Bloomberg citando persone vicine alla situazione. Sui tagli i numeri sono ancora in fase di revisione e potrebbero essere molto più bassi. Un portavoce del gruppo declina qualsiasi commento.
I tagli riguarderanno l’Italia, dove l’istituto ha il maggior numero di dipendenti, così come altri paesi dove la banca è presente.
Nel precedente piano, quello in scadenza quest’anno, la banca ha programmato una riduzione totale netta degli Fts (dipendenti a tempo pieno, ndr) di circa 14.000 unità.
Il gruppo guidato da Jean Pierre Mustier nelle scorse settimane è uscito definitivamente da Fineco, vendendo sul mercato il restante 18,3% della banca multicanale, dopo averne ceduto due mesi prima e con le stesse modalità il 17% per cento.
Il ceo che ha indicato recentemente che il nuovo piano sarà basato sulla crescita organica, ha indicato anche l’efficienza come leva fondamentale in un contesto di debole crescita economica e di tassi negativi che si attendono per i prossimi anni in Europa.
Secondo Mustier non è credibile una strategia basata sulla crescita dei ricavi. L’obiettivo è muovere più leve e lavorare sia sulla stabilizzazione delle fonti di reddito sia sul controllo dei costi.
“Messaggio a Jean Pierre Mustier, ceo di Unicredit: se queste indiscrezioni fossero confermate stavolta si fa a cazzotti e se serve useremo altro”.
È il duro commento rilasciato da Lando Sileoni, segretario generale della Fabi, il sindacato più rappresentativo in ambito bancario, a commento dei rumor che parlano di 10 mila esuberi nel nuovo piano Unicredit.
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