mercoledì 6 giugno 2018

La selección Argentina cancella la partita contro Israele


 
 dinamopress
L’AFA ha comunicato che l’amichevole prevista per sabato 9 giugno non si terrà. Hanno vinto le proteste in solidarietà con la popolazione palestinese
È di pochi minuti fa la notizia che la nazionale argentina ha ufficialmente cancellato l’amichevole prevista per sabato 9 giugno contro la squdra di Israele. Sarebbe stata l’ultima partita non ufficiale prima dell’inizio dei campionati mondiali Russia 2018. Con questa decisione, l’unico scontro amichevole disputato dalla squadra di Sampaoli rimane quello contro Haiti, che si è tenuto il 29 maggio scorso nella cornice della Bombonera e che la squadra di casa ha vinto per 4 a 0.

La decisione è maturata sull’onda delle proteste e della campagna internazionale di boicottaggio del match. Il nodo locale della rete BDS (Boicottaggio, Disinvestimenti e Sanzioni) aveva lanciato la mobilitazione con l’hashtag #ArgentinaNoVaya. Le prese di parola e le pressioni si sono moltiplicate a livello mondiale, facendo appello soprattutto al campione argentino Lionel Messi.
Due giorni fa, il presidente dell’associazione calcistica palestinese, Yibril Rayub, aveva inviato una lettera ai vertici dell’AFA (Asociación del Fútbol Argentino) chiedendo la cancellazione della partita, che Israele stava strumentalizzando per celebrare il settantesimo anniversario della nascita del suo Stato.
Nella lettera, le autorità sportive palestinesi sottolineavano l’utilizzo politico dell’amichevole da parte di Israele, in particolare nel quadro “della decisione degli Stati Uniti di spostare la sua ambasciata a Gerusalemme”. Una decisione unilaterale in contrasto con le risoluzioni dell’ONU. Nelle scorse settimane le proteste contro questa decisione e le mobilitazioni nell’ambito della Great Return March sono state duramente represse da Israele, provocando decine di morti civili, nell’indifferenza della comunità internazionale.
Tra questi, un caso che ha prodotto particolare rabbia e sconcerto è quello di Razan Al Najjar, paramedica palestinese freddata il 3 giugno scorso mentre soccorreva un ferito dai colpi di una cecchina americana arruolatasi volontariamente nell’esercito di Israele.

Nel pomeriggio di oggi, numerosi manifestanti solidali con la popolazione palestinese si erano presentati davanti ai campi da gioco dove la selección si sta allenando, alle porte di Barcellona, e avevano esposto cartelli di denuncia e magliette insanguinate, per ricordare l’apartheid in cui lo Stato di Israele costringe a vivere i palestinesi e le ripetute operazioni di pulizia etnica portate avanti dall’esercito israeliano.
Restano da capire le motivazioni reali che hanno portato l’AFA a questa scelta. Secondo alcuni commentatori l’organizzazione del calcio argentino aveva paura di una caduta d’immagine a causa delle proteste. In ogni caso, si tratta di una decisione di grande importanza simbolica. Tutto il contrario di quella dei vertici del Giro d’Italia 2018, che hanno vergognosamente sponsorizzato la partenza della competizione ciclistica dai territori occupati.

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