I sindaci di Anguillara, Bracciano,
Trevignano e i presidenti del Parco di Bracciano e Martignano e del
Consorzio di Navigazione chiedono la revisione per lo sfruttamento delle
acque.
osservatorelaziale.it Redazione
RACCIANO (RM) - “nella mattinata odierna abbiamo dato mandato legale di presentare unitariamente un esposto alla Procura della Repubblica di Civitavecchia affinché accerti le responsabilità in ordine alla inquietante condizione ambientale in cui si trova l’ecosistema del bacino lacustre di Bracciano a rischio di ulteriori mutamenti e conseguente disastro ambientale. Questa azione sarà utile affinché gli organi competenti possano eseguire gli opportuni accertamenti e valutare la sussistenza di eventuali profili penalmente rilevanti in relazione ai fatti dedotti. Abbiamo dunque ravvisato formalmente la necessità dell'intervento della Pubblica Autorità per la pronta risoluzione della vicenda descritta, qualora fossero rilevate responsabilità specifiche in capo a soggetto/i e/o Enti o comunque effettivi responsabili, per la presenza di condotte che fossero ritenute contrarie alla legge ponendo all’attenzione della procura il serio e concreto rischio di imminente disastro ambientale. Abbiamo dunque chiesto di valutare gli eventuali profili d'illiceità penale degli stessi e, nel caso, individuare i possibili soggetti responsabili al fine di procedere nei loro confronti formulando altresì denuncia-querela, nell'ipotesi in cui dagli accertamenti svolti dalle Autorità competenti dovessero emergere fattispecie di reato per i quali la legge richiede la procedibilità a querela di parte” Lo dichiarano in un comunicato congiunto i Sindaci di Anguillara Sabazia, Trevignano Romano, Bracciano, Presidenti del Parco Naturale di Bracciano e Martignano e Consorzio di Navigazione nella quale si legge:
“L’attuale situazione non può consentire alcun indugio da parte delle Amministrazioni che rappresentiamo in difesa dei nostri territori, dei beni comuni e dei cittadini e questo atto di natura legale, parallelo all’intenso lavoro che stiamo svolgendo con tutti gli Enti sovraordinati, le Associazioni e i Comitati per reperire soluzioni concrete è opportuno perché la tutela del lago sul quale si fonda la nostra storia, il nostro ecosistema, la nostra società e la nostra economia non può continuare a subire colpi mortali” la nota dei Sindaci e dei Presidenti del Parco Naturale di Bracciano e Martignano e del Consorzio di Navigazione prosegue “oltre agli interventi urgenti e straordinari che ACEA Ato2 ci ha comunicato di aver messo in programma riteniamo necessario e improrogabile la revisione dell’anacronistica concessione del 1990 con la quale si decise che il Lago di Bracciano potesse essere sfruttato come riserva idrica strategica del Comune di Roma. Infatti, mentre la concessione vigente e sottoscritta nel lontano 1990 prevedeva la captazione ad uso idropotabile per servire Roma Capitale di moduli medi 11 (litri/sec. 1100) con un valore massimo, in casi eccezionali, di mod. 50, assicurandosi in tali casi, il mantenimento delle escursioni del livello del lago nell’ambito di quelle naturali, oggi la questione è mutata notevolmente. Difatti oggi A.C.E.A. Ato2 assicura, anche grazie alle acque del lago di Bracciano, l’acqua a 74 comuni invece che al solo Ente Roma Capitale, come previsto dalla convenzione del 1990, le captazioni sono superiori ai 1100 litri/sec medi previsti e che si sta prelevando molto di più per la crisi idrica in atto nella Regione Lazio. Siamo quindi in regime di eccezionalità, come stabilito dalla convenzione ma non si stanno mantenendo le escursioni del livello del lago nell’ambito di quelle naturali. Si deve prendere formalmente atto che l’equilibrio ecosistemico è a rischio e che soprattutto l’escursione del livello del lago non è nell’ambito di un’escursione di livello naturale, ma che al contrario siamo di fronte ad un abbassamento del tutto eccezionale ed eccessivamente repentino, con caratteristiche uniche su cui A.C.E.A Ato2 sta influendo sensibilmente e concretamente, captando grandi quantità di acqua che abbassano ogni giorno drasticamente i livelli del lago di Bracciano. A.C.E.A Ato2 sta prelevando acqua e prevede di prelevarne ancora, sebbene l’Ufficio Speciale del Genio Civile per il Tevere e per l’Agro Romano, valutando il progetto e la concessione del 1990, abbia disposto nel parere vincolante tra le prescrizioni che “… su tali condotte verranno inserite le saracinesche di apertura e chiusura ed un sifone idraulico che provveda a disinnescare automaticamente le condotte non appena il livello dell’acqua scende sotto la quota minima di m 161,9”. Attualmente il livello del lago è a 161,8 metri, ma la captazione non è stata disinnescata”
nel comunicato, in conclusione si legge che: “se la siccità e l’aumento delle temperature sono fattori che non possono essere controllati e gestiti a livello locale dagli scriventi, la captazione delle acque ad uso idropotabile è un fattore che può essere regolato e che è regolamentato da una concessione che allo stato attuale dei fatti sembra essere disattesa nelle sue linee di controllo e di tutela ecosistemica. Proseguiamo uniti e compatti in questa che definiamo una battaglia di civiltà e a tal proposito, al fine di rendere partecipi tutti i cittadini singoli e associati, tutti dalla stessa parte nella protesta e nella proposta, stiamo definendo verosimilmente per la mattinata del 1 luglio una iniziativa di mobilitazione popolare”
Emiliano Minnucci (PD) “Lo avevamo detto e lo abbiamo fatto: insieme alla Presidente Villani del Comitato per la Salvaguardia del Lago di Bracciano e accompagnato dagli avvocati Falconi e Calvigioni, questa mattina ho fatto visita alla Procura della Repubblica per depositare una denuncia nei confronti di Acea relativamente alla situazione del Lago di Bracciano. Dopo gli appelli di questi ultimi mesi, caratterizzati peraltro da manifestazioni dei cittadini e interrogazioni parlamentari, quello di questa mattina è indubbiamente un atto dovuto nei confronti del nostro territorio e delle nostre comunità che non possono certo arrendersi all’idea di vedere morire un bacino naturale a causa dell’indifferenza della società di piazzale Ostiense. Alterazione dell’intero ecosistema lacustre, riduzione delle capacità autodepurative del sistema, scomparsa delle specie animali, accentuazione dei fenomeni erosivi e depressione del contributo alla portata del fiume Arrone che ha generato peraltro un progressivo aumento delle concentrazioni di arsenico nelle acque: sono queste le maggiori conseguenze dell’abbassamento del livello del Lago di Bracciano provocato, ribadiamolo, non solo dalla scarsità delle precipitazioni ma anche dai continui prelievi di Acea che, da quanto riferito in questi giorni dal Presidente Saccani alle stesse amministrazioni locali, verranno anche aumentati al fine di far fronte alla carenza idrica degli acquedotti attualmente in uso. Acea non può considerare il Lago di Bracciano una riserva idrica da utilizzare in maniera spasmodica e senza considerare la condizione delle sue acque. Acea, anche in virtù del protocollo d’intesa del 2015 e della Direttiva Quadro sulle Acque, ha il dovere di osservare le prescrizioni emanate a norma di legge dalle Autorità competenti prestando grande attenzione alla tutela e alla salvaguardia del territorio. In questo quadro, bene anche l’iniziativa promossa dalle Amministrazioni Comunali di Anguillara, Bracciano e Trevignano che, unitamente alla nostra denuncia, questa mattina a Civitavecchia hanno presentato un esposto chiedendo l’intervento dell’Autorità giudiziaria. Ora, con la denuncia odierna, la palla passa alla Procura della Repubblica che, mi auguro, prenda subito in esame la situazione tanto da valutare eventuali profili di illiceità penali e individuare i soggetti responsabili”. È quanto riferito dal deputato PD, Emiliano Minnucci, che oggi a Civitavecchia è stato ricevuto dal Procuratore della Repubblica, Andrea Vardaro, in merito all’abbassamento del livello delle acque del Lago di Bracciano.
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