«Sembra coerente l’adozione di una rigorosa e chiara politica di legalizzazione
della vendita della cannabis, accompagnata da una parallela azione a
livello internazionale e in particolare europeo, che consenta la
creazione, in prospettiva, di una più ampia aerea in cui il fenomeno sia
regolato in modo omogeneo».
dolcevitaonline.it
È quanto si legge nella Relazione annuale della Direzione nazionale antimafia, presentata ieri al Senato dal procuratore Nazionale antimafia e antiterrorismo, Franco Roberti. La Dna si pronuncia «favorevole alla legalizzazione prendendo atto sulla base di numeri, fatti, indagini e processi in nostro possesso del fallimento delle politiche proibizioniste».
«Questo Ufficio, conferma, – prosegue ancora la Dna – anche alla luce delle nuove questioni esaminate e dei nuovi dati pervenuti, la necessità di concentrare le risorse dello Stato sulla repressione di fenomeni più gravi ed allarmanti del traffico di droghe leggere». La relazione 2017 conferma nelle convinzioni quanto già espresso in quella dello scorso anno, quando per la prima volta la Dna si schierò apertamente per la fine del proibizionismo.
Il mercato degli stupefacenti – spiega la relazione – è sostanzialmente stabile per quanto riguarda eroina e cocaina mentre continua ad essere in ascesa il giro d’affari della cannabis e delle droghe sintetiche. Nel mondo il business complessivo del narcotraffico secondo le stime si attesta a 560 miliardi di euro l’anno. In Italia è stimato in circa 30 miliardi di euro, pari a circa il 2% del Pil nazionale. Numeri che, secondo la Dna «confermano che la partita del contrasto al narcotraffico rimane decisiva».
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È quanto si legge nella Relazione annuale della Direzione nazionale antimafia, presentata ieri al Senato dal procuratore Nazionale antimafia e antiterrorismo, Franco Roberti. La Dna si pronuncia «favorevole alla legalizzazione prendendo atto sulla base di numeri, fatti, indagini e processi in nostro possesso del fallimento delle politiche proibizioniste».
«Questo Ufficio, conferma, – prosegue ancora la Dna – anche alla luce delle nuove questioni esaminate e dei nuovi dati pervenuti, la necessità di concentrare le risorse dello Stato sulla repressione di fenomeni più gravi ed allarmanti del traffico di droghe leggere». La relazione 2017 conferma nelle convinzioni quanto già espresso in quella dello scorso anno, quando per la prima volta la Dna si schierò apertamente per la fine del proibizionismo.
Il mercato degli stupefacenti – spiega la relazione – è sostanzialmente stabile per quanto riguarda eroina e cocaina mentre continua ad essere in ascesa il giro d’affari della cannabis e delle droghe sintetiche. Nel mondo il business complessivo del narcotraffico secondo le stime si attesta a 560 miliardi di euro l’anno. In Italia è stimato in circa 30 miliardi di euro, pari a circa il 2% del Pil nazionale. Numeri che, secondo la Dna «confermano che la partita del contrasto al narcotraffico rimane decisiva».
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