lunedì 26 giugno 2017

Finanza & Classe dirigente. Il governo vara il decreto salvabanche. Altri miliardi sottratti alla spesa sociale

Il Consiglio dei Ministri ha via libera al decreto per il salvataggio delle banche venete, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, nell’ambito della cornice normativa della liquidazione coatta amministrativa, che crea le condizioni per il passaggio della parte sana delle due banche a Intesa San Paolo.  Quest’ultima verserà per l’acquisizione delle due banche 1 solo euro.

 
“Il governo ha approvato il dl che consente il salvataggio delle due banche venete e consentirà di rassicurare e stabilizzare la situazione”, ha spiegato il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, in conferenza stampa al termine della riunione del governo. La crisi, ha aggiunto, è frutto di “comportamenti e distorsioni del sistema ben note”, e ha “raggiunto livelli per i quali si è reso necessario l’intervento di salvataggio, per evitare i rischi evidenti a tutti di un fallimento disordinato”. “Ora confido che in Parlamento avrà il sostegno più ampio possibile” ha detto Gentiloni. E in Parlamento sarà fondamentale guardare in faccia chi voterà a favore di questa ennesima misura a tutto vantaggio delle banche che sottrae però  risorse economiche alla spesa sociale. Il “salvataggio” di Veneto Banca e Popolare Vicenza verrà infatti a costare in tutto fra i 12 e i 13 miliardi di euro. Di questi, Intesa Sanpaolo, che due giorni fa ha dato la sua disponibilità all’acquisto della good bank delle due banche venete, ne chiede quattro ( di cui la metà per pagare la fuoriuscita di centinaia di dipendenti delle due banche). Allo Stato spetterebbe un onere diretto fra gli otto e i nove miliardi più gli ammortizzatori sociali richiesti da Banca Intesa. Fatevi due conti.

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