lunedì 19 giugno 2017

Nord di Roma. Acqua Pubblica e per tutti. La crisi del lago di Bracciano: crisi locale ma crisi di sistema

"Acqua fonte di vita e di democrazia". 
La crisi idrica del territorio del lago di Bracciano e dell'area metropolitana di Roma, è strettamente interconnessa alla decennale incapacità, da parte della classe politica locale, regionale e nazionale di avere una visone lungimirante della programmazione e gestione dei temi ambientali.
L'ACQUA sempre più viene gestita solo come una merce per fare profitto dalle aziende e dalle amministrazioni, ed utilizzata come propaganda politica e non con una visione di salvaguardia del bene comune più importante del nostro pianeta. Per questo il nostro Comitato Acqua Pubblica Anguillara, assieme al Forum Nazionale e al Coordinamento Regionale del Lazio, chiedono l'attuazione della legge regionale N.5/14,  la costituzione di Ambiti di Bacino Idrogeologico, per una corretta gestione del servizio idrico, e l'attuazione della vittoria dei due quesiti referendari sull'acqua.


Comunicato stampa

Comitato Acqua Pubblica CPRN/Anguillara Coordinamento Regionale Acqua Pubblica Lazio Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
La crisi del lago di Bracciano, annunciata da tempo, nasce dall’emergenza climatica globale, da quella italiana, dovuta alla mancanza di pianificazione e investimenti infrastrutturali, e da quella laziale e romana, legata di fatto alla politica monopolistica e privatistica di ACEA.
Occorre innanzitutto una grande sensibilizzazione al cambiamento degli stili di vita, per razionalizzare i consumi, salvaguardare l’acqua bene comune, e ridurre le emissioni di gas serra; così come servono nuove politiche nazionali e territoriali nel segno della gestione pubblica dell’acqua: in tutto questo, è essenziale il ruolo di istituzioni, scuola, e associazioni.
Nel Lazio è evidente la “responsabilità” di ACEA Spa, detenuta per il 51% dal Comune di Roma, che da anni preleva acqua dal lago attraverso la propria società ACEA-ATO2 Spa che gestisce l’intero sistema idrico integrato dell’ ATO2, cioè di Roma e provincia: ACEA ATO2 trasferisce ogni anno, per un perverso meccanismo di gestione aziendale, 60-80 milioni di Euro ad ACEA Spa, che a sua volta distribuisce cospicui dividendi al Comune di Roma, ai quali la Sindaca Raggi non intende rinunciare.
La giunta Zingaretti/Smeriglio svolge un ruolo ancor più determinante, avendo la Regione Lazio da tempo approvato la legge n.5/2014 “Tutela, governo e gestione pubblica delle acque”, che fissa alcuni importanti obiettivi, fra cui: abolizione dei 5 ATO della Regione Lazio, introducendo gli Ambiti di Bacino Idrografici (ABI) sulla base della reale conformazione del sistema idrogeologico, e un maggior “potere” decisionale e trasparenza per Sindaci e cittadini. Questa legge, approvata da oltre 3 anni, non può essere applicata perché non sono stati ancora istituiti gli ABI, per la volontà del partito democratico di privatizzare i servizi, affidando a 5 grandi aziende la gestione dell’acqua in Italia: ACEA per l’Italia centrale.

Per affrontare efficacemente la crisi del lago e di tutto il sistema regionale occorre l’azione responsabile di Regione Lazio e Comune di Roma: Il primo passo è mettere all’ordine del giorno del Consiglio regionale la discussione e approvazione della legge di istituzione degli ABI. Altre proposte, localistiche e limitate al solo contesto del lago di Bracciano - e magari anche quello di Martignano - sono del tutto inappropriate ed inefficaci, forse utili ad attrarre l’attenzione della popolazione ma senza speranza di incidere.
Analogamente occorre che il Comune di Roma trasformi ACEA ATO2 in un’azienda speciale e non venda le proprie quote (3,5%) come annunciato pochi giorni fa: solo così soldi che i cittadini pagano con la tariffa saranno utilizzati per la riqualificazione del servizio idrico.
Chiediamo che, parallelamente ad un intervento emergenziale per arginare il disastro ambientale ed ecologico in corso - interrompere subito, o diminuire drasticamente, il prelievo di acqua da parte di ACEA ATO2 - si mettano immediatamente in campo le azioni per attuare la soluzione di tipo strutturale, cioè: pubblicizzazione della gestione dell’acqua a Roma/città metropolitana e nel Lazio, svincolata da logiche di profitto e basata sulla tutela dei bacini idrografici (saranno le autorità degli ABI a gestire e razionalizzare l’uso delle acque);programmazione di medio/lungo periodo, e investimenti in infrastrutture e impianti specialmente considerando che le reti di distribuzioni sono obsolete;trasparenza nella gestione, e coinvolgimento dei cittadini con l’istituzione di Comitati per la Trasparenza e Partecipazione.
Il Comitato acqua pubblica del territorio, insieme al Comitato regionale acqua pubblica e al Forum italiano, invitano associazioni e cittadini alla costituzione di un grande comitato unitario che si possa muovere in maniera coordinata e perciò più forte e incisiva: è la strada per meglio stimolare, affiancare e sostenere e l’azione di tutti i rappresentanti delle istituzioni impegnati per la salvaguardia del lago di Bracciano, e sollecitare le doverose decisioni del Comune di Roma e della Regione Lazio.
16 Giugno 2017.
Comitato Acqua Pubblica CPRN/Anguillara
Coordinamento Regionale Acqua Pubblica Lazio
Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua

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