La crisi
idrica del territorio del lago di Bracciano e dell'area
metropolitana di Roma, è strettamente interconnessa alla
decennale incapacità, da parte della classe politica locale,
regionale e nazionale di avere una visone lungimirante della
programmazione e gestione dei temi ambientali.
L'ACQUA
sempre più viene gestita solo come una merce per fare profitto
dalle aziende e dalle amministrazioni, ed utilizzata come
propaganda politica e non con una visione di salvaguardia del
bene comune più importante del nostro pianeta. Per questo il
nostro Comitato Acqua Pubblica Anguillara, assieme al Forum
Nazionale e al Coordinamento Regionale del Lazio, chiedono
l'attuazione della legge regionale N.5/14, la costituzione di
Ambiti di Bacino Idrogeologico, per una corretta gestione del
servizio idrico, e l'attuazione della vittoria dei due quesiti
referendari sull'acqua.
Comunicato stampa
Comitato
Acqua Pubblica CPRN/Anguillara Coordinamento
Regionale Acqua Pubblica Lazio Forum
Italiano dei Movimenti per l'Acqua
La crisi del lago di
Bracciano, annunciata da tempo, nasce dall’emergenza
climatica globale, da quella italiana, dovuta alla
mancanza di pianificazione e investimenti
infrastrutturali, e da quella laziale e romana,
legata di fatto alla politica monopolistica e
privatistica di ACEA.
Occorre innanzitutto una
grande sensibilizzazione al cambiamento degli stili
di vita, per razionalizzare i consumi, salvaguardare
l’acqua bene comune, e ridurre le emissioni di gas
serra; così come servono nuove politiche nazionali e
territoriali nel segno della gestione pubblica
dell’acqua: in tutto questo, è essenziale il ruolo
di istituzioni, scuola, e associazioni.
Nel Lazio è evidente la
“responsabilità” di ACEA Spa, detenuta per il 51%
dal Comune di Roma, che da anni preleva acqua dal
lago attraverso la propria società ACEA-ATO2 Spa che
gestisce l’intero sistema idrico integrato dell’
ATO2, cioè di Roma e provincia: ACEA ATO2
trasferisce ogni anno, per un perverso meccanismo di
gestione aziendale, 60-80 milioni di Euro ad ACEA
Spa, che a sua volta distribuisce cospicui dividendi
al Comune di Roma, ai quali la Sindaca Raggi non
intende rinunciare.
La giunta
Zingaretti/Smeriglio svolge un ruolo ancor più
determinante, avendo la Regione Lazio da tempo
approvato la legge n.5/2014 “Tutela, governo e
gestione pubblica delle acque”, che fissa alcuni
importanti obiettivi, fra cui: abolizione dei 5 ATO
della Regione Lazio, introducendo gli Ambiti di
Bacino Idrografici (ABI) sulla base della reale
conformazione del sistema idrogeologico, e un
maggior “potere” decisionale e trasparenza per
Sindaci e cittadini. Questa legge, approvata da
oltre 3 anni, non può essere applicata perché non
sono stati ancora istituiti gli ABI, per la volontà
del partito democratico di privatizzare i servizi,
affidando a 5 grandi aziende la gestione dell’acqua
in Italia: ACEA per l’Italia centrale.
Per affrontare efficacemente
la crisi del lago e di tutto il sistema regionale
occorre l’azione responsabile di Regione Lazio e
Comune di Roma: Il primo passo è mettere all’ordine
del giorno del Consiglio regionale la discussione e
approvazione della legge di istituzione degli ABI.
Altre proposte, localistiche e limitate al solo
contesto del lago di Bracciano - e magari anche
quello di Martignano - sono del tutto inappropriate
ed inefficaci, forse utili ad attrarre l’attenzione
della popolazione ma senza speranza di incidere.
Analogamente occorre che il
Comune di Roma trasformi ACEA ATO2 in un’azienda
speciale e non venda le proprie quote (3,5%) come
annunciato pochi giorni fa: solo così soldi che i
cittadini pagano con la tariffa saranno utilizzati
per la riqualificazione del servizio idrico.
Chiediamo che, parallelamente
ad un intervento emergenziale per arginare il
disastro ambientale ed ecologico in corso -
interrompere subito, o diminuire drasticamente, il
prelievo di acqua da parte di ACEA ATO2 - si mettano
immediatamente in campo le azioni per attuare la
soluzione di tipo strutturale, cioè:
pubblicizzazione della gestione dell’acqua a
Roma/città metropolitana e nel Lazio, svincolata da
logiche di profitto e basata sulla tutela dei bacini
idrografici (saranno le autorità degli ABI a gestire
e razionalizzare l’uso delle acque);programmazione
di medio/lungo periodo, e investimenti in
infrastrutture e impianti specialmente considerando
che le reti di distribuzioni sono
obsolete;trasparenza nella gestione, e
coinvolgimento dei cittadini con l’istituzione di
Comitati per la Trasparenza e Partecipazione.
Il Comitato acqua pubblica
del territorio, insieme al Comitato regionale acqua
pubblica e al Forum italiano, invitano associazioni
e cittadini alla costituzione di un grande comitato
unitario che si possa muovere in maniera coordinata
e perciò più forte e incisiva: è la strada per
meglio stimolare, affiancare e sostenere e l’azione
di tutti i rappresentanti delle istituzioni
impegnati per la salvaguardia del lago di Bracciano,
e sollecitare le doverose decisioni del Comune di
Roma e della Regione Lazio.
16 Giugno 2017.
Comitato
Acqua Pubblica CPRN/Anguillara
Coordinamento
Regionale Acqua Pubblica Lazio
Forum
Italiano dei Movimenti per l'Acqua
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