dinamopress Rossella Marchini e Antonello Sotgia
Ieri sera al Campidoglio la pattuglia (ridotta) dei 5Stelle con Forza Italia ha dato il via libera allo stadio che arriva da Oltreoceano in una città chiusa a chi viene da vicini mari.
Lo
hai avuto Sindaca Raggi, quello stadio, che forse a tua insaputa,
dicevi di non volere e che hai ottenuto come interesse pubblico. Ieri in
aula, dopo aver applaudito il tuo “nuovo” assessore che, con un colpo
di penna ha cancellato molti di quei milioni di euro che avrebbero
dovuto pagare chi lo stadio vuole, non della Roma ma per la Roma, hai
detto che ha vinto la città. Ora lo stadio è un lavoro fatto bene.
Hai
detto: è un’opera che serve a tutta la città. Quando Sindaca Raggi, ai
municipi, sei andata a chiedere quella seccatura del parere preliminare,
lo hai fatto normalizzandone preliminarmente uno (IX), con l’invio di
tuoi ascari nel territorio per renderlo affidabile, facendone tacere un
altro (XI), perché toccato dal progetto solo di “striscio”. Al resto
della città non hai chiesto nulla e non hai ascoltato quanto ti diceva.
Tutto ridotto ad una discussione tra fidati amici. Questo chiedevano da
Milano e Genova. Questo hai fatto.
Ora
pretendi, Sindaca Raggi, il nostro grazie per averci salvato dal
diluvio del cemento. Hai detto che la cubatura complessiva è andata giù
del 50%. A furia di dirlo hai finito con il crederci. Lo capiamo, vedere
le carte non è facile, i colori danno agli occhi quando fa caldo. Il
tuo “nuovo” assessore, quello che muovendosi sulle bancarelle edilizie
sa come farti risparmiare tra “palazzine” e “grattacieli”, si è forse
scordato di dirti che la riduzione vale per solo uno dei tre comparti
(Business Park), che, mettendo insieme tutto, la tua sporta della spesa è
alleggerita solo del 35%.
Non
sono solo queste le cose che non hai visto ma seguirti su questi conti
ci porterebbe indietro da dove siamo partiti. Alla delibera del Sindaco
Marino e alle modalità di costruzione di quest’iniziativa, a tutto
quanto hai votato, a tua insaputa naturalmente, contro. Ora pretendi di
dirci come vorrai tirare su questo monumento in questa città che per te
Sindaca Raggi, deve trovare posto per simili oggetti edilizi (li
vogliono a Milano e Genova) ma non per chi chiede un riparo per tirarsi
fuori dal terrore della guerra e dalla fame (anche questo vogliono a
Milano e Genova).
Ora
la tua sporta pesantissima, uguale ma solo un po’ più leggera di quella
di Marino, dovrai iniziarla a svuotare. Su quello stesso tavolo, che,
altri, hanno apparecchiato per la città. Ti hanno lasciato come unica
scelta la possibilità di sederti, neppure di scegliere dove. Tu hai
deciso di farlo contenta di appoggiare i gomiti non le mani su quella
tovaglia. Avevi detto che la tavola della rendita sarebbe stata bandita
dalla carta della nostra città. La hai usata invece, Sindaca Raggi, per
incartarci la città.
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