venerdì 9 giugno 2017

L’EDITORIALE. CARO PISAPIA, CHE A GUIDARE LA SINISTRA SIA ANNA FALCONE E NON TU



DI LUCIO GIORDANO


Caro Giuliano,

e perdonami se ti do del tu anche se non ci conosciamo. Ho letto da qualche parte che ti proponi come federatore del centro sinistra per gli anni a venire. No, non ci siamo. E per un semplice motivo: il centro, trattino, sinistra è morto. Ed è morto nel momento in cui , per rincorrere i posti di governo, per gridare  finalmente vittoria vittoria, purchessia , ha ceduto completamente la propria identità, spostandosi sempre più a destra, accettando tutte le politiche di destra che la destra non aveva il coraggio o la capacità di fare.

Impossibile negarlo: la disastrosa stagione del blairismo ha portato solo disuguaglianza, liberismo sfrenato, ingiustizia . Sotto le mentite spoglie di una sinistra che più acquattata ai piedi del potere non poteva,  sono state permesse le peggiori nefandezze sociali. E i lavoratori zitti, perchè le scandalose privatizzazioni venivano proposte sotto il vessillo della sinistra.Di una finta sinistra. E la sinistra, si sa, ha in teoria un dirittura morale che la destra non ha. Sbagliando si sono fidati.  Così sono stati svenduti gli ideali. Furbescamente il sistema è riuscito a far passare anche la logica aberrante che non esistano più la destra e la sinistra. Tutta roba del 900, si diceva. Falso. Ora più che mai, esiste la destra ed esiste la sinistra. Mai come ora, purtroppo o per fortuna sarà la storia a dirlo, le sfumature si sono dissolte in una crisi economica e sociale senza fine.

Caro Giuliano: è in corso, nel caso non te ne fossi accorto, una guerra senza esclusione di colpi per distruggere la classe media, gli operai. Per introdurre i robot, annientare i diritti dei lavoratori, ridurre in briciole il salario di tutti, alimentando nel contempo uno schifoso  conflitto tra poveri, tra italiani alla canna del gas e migranti. Abominevole. Tutto abominevole. E noi che facciamo, andiamo alla guerra con le freccette, cerchiamo accordi con chi ha distrutto lo statuto dei lavoratori, ha ucciso la scuola pubblica e annichilito la ricerca? Ma per carità. Costoro sono gli avversari politici della sinistra , poche storie. Dunque, ora basta. Con Renzi e i suoi, al massimo si tratta, non ci si allea. Al massimo ci si confronta  cavallerescamente, sapendo che loro sono altro dalla sinistra.

Se non lo hai capito, è questo l’unico modo per far rinascere la speranza in tutte le persone progressiste che hanno smesso di votare, hanno abbandonato la politica o, al più, hanno messo la crocetta  sul Movimento 5 stelle, un partito che in questi anni, pur tra mille perplessità, è stato vicino alla gente. Già, la gente: come si diceva una volta. Quella gente, cattolici illuminati, organizzazioni ambientaliste, gruppi della sinistra sinistra, che crede ancora  si possa tornare a vivere in un mondo più giusto. E che non si fa più incantare dagli affabulatori da quattro soldi, convinti ( e che cercano di convincere) che senza libero mercato saremo inevitabilmente tutti più poveri.

Cazzate. Già, perchè più poveri lo siamo già da almeno vent’anni, da quando la finanza internazionale ha abbindolato il mondo con la sua economia di carta straccia,  rinunciando a quella reale. No, caro Giuliano, non si può andare avanti così, se non vogliamo finire in miseria. Nella miseria più nera. Perchè quando privatizzi invece di nazionalizzare, non investi ma ti arrocchi speculando in borsa, questo è il risultato. Alcuni si sono arresi, ma molti vogliono reagire. Per questo la sinistra ha praterie elettorali impensabili solo fino a qualche anno fa. Ed ecco perchè il tuo può anche essere un contributo utile per la sinistra ma non è possibile affidarti quel ruolo al quale aspiri.

Oggi serve decisione, idee chiare, nessun tentennamento. Anna Falcone ha tutto questo, e altro ancora. La conosco da anni e ho avuto il piacere di ospitarla di recente in casa mia proprio per una riunione di Alganews. Dunque, so di cosa parlo. La Falcone ha grinta, rabbia. E nella sinistra, nella giustizia sociale ci crede, eccome. Il 18 giugno, con Tomaso Montanari,  a Roma ha organizzato una riunione per decidere il futuro di chi non si arrende. Le adesioni fioccano. Cosa vuole dire secondo te questo? Che il popolo della sinistra ha capito finalmente  una cosa: solo uniti si vince. Basta insomma protagonismi, basta difesa del proprio orticello dietro le mille sigle progressiste, magari per salvaguardare la poltrona.

E bisogna fare in fretta, il voto è dietro l’angolo.  Per vincere le elezioni o quanto meno per arrivare a superare la soglia del 20 per cento, servono una visione comune, un’idea di futuro, una strategia vincente, un programma condiviso. E niente caos di liste, soprattutto nessun liderismo.  Perciò, che a guidare la nuova sinistra  sia Anna Falcone o Civati, Fratoianni o Acerbo, Speranza o la Palermi, poco importa. L’importante è, come dice la Falcone,  che  tutti camminino uniti e senza incertezze.

Evitando magari   di pronunciare  quella parola nefasta e un po’ ruffiana che alla sinistra ha portato solo disastri. Quella parola, te lo ripeto,  è centro. Legittimo che ci siano partiti che la issino a bandiera. Ma la sinistra non può e non deve farlo, se vuole davvero contare nel futuro del paese. L’aria però è quella giusta. Certo, inutile negarlo: complici i tantissimi errori del passato, il cammino per la sinistra che verrà , sarà lungo e faticoso. Per questo i compromessi di un tempo, adesso sarebbero solo dannosi. E strizzare l’occhio a Renzi, converrai, è del tutto impossibile. Nessuno lo odia, sia ben chiaro. Ma lui e la sinistra sono mondi agli antipodi.

Nessun commento:

Posta un commento