e perdonami se ti do del tu anche se non ci conosciamo. Ho letto da
qualche parte che ti proponi come federatore del centro sinistra per gli
anni a venire. No, non ci siamo. E per un semplice motivo: il centro,
trattino, sinistra è morto. Ed è morto nel momento in cui , per
rincorrere i posti di governo, per gridare finalmente vittoria
vittoria, purchessia , ha ceduto completamente la propria identità,
spostandosi sempre più a destra, accettando tutte le politiche di destra
che la destra non aveva il coraggio o la capacità di fare.
Impossibile negarlo: la disastrosa stagione del blairismo ha portato
solo disuguaglianza, liberismo sfrenato, ingiustizia . Sotto le mentite
spoglie di una sinistra che più acquattata ai piedi del potere non
poteva, sono state permesse le peggiori nefandezze sociali. E i
lavoratori zitti, perchè le scandalose privatizzazioni venivano proposte
sotto il vessillo della sinistra.Di una finta sinistra. E la sinistra,
si sa, ha in teoria un dirittura morale che la destra non ha. Sbagliando
si sono fidati. Così sono stati svenduti gli ideali. Furbescamente il
sistema è riuscito a far passare anche la logica aberrante che non
esistano più la destra e la sinistra. Tutta roba del 900, si diceva.
Falso. Ora più che mai, esiste la destra ed esiste la sinistra. Mai come
ora, purtroppo o per fortuna sarà la storia a dirlo, le sfumature si
sono dissolte in una crisi economica e sociale senza fine.
Caro Giuliano: è in corso, nel caso non te ne fossi accorto, una
guerra senza esclusione di colpi per distruggere la classe media, gli
operai. Per introdurre i robot, annientare i diritti dei lavoratori,
ridurre in briciole il salario di tutti, alimentando nel contempo uno
schifoso conflitto tra poveri, tra italiani alla canna del gas e
migranti. Abominevole. Tutto abominevole. E noi che facciamo, andiamo
alla guerra con le freccette, cerchiamo accordi con chi ha distrutto lo
statuto dei lavoratori, ha ucciso la scuola pubblica e annichilito la
ricerca? Ma per carità. Costoro sono gli avversari politici della
sinistra , poche storie. Dunque, ora basta. Con Renzi e i suoi, al
massimo si tratta, non ci si allea. Al massimo ci si confronta
cavallerescamente, sapendo che loro sono altro dalla sinistra.
Se non lo hai capito, è questo l’unico modo per far rinascere la
speranza in tutte le persone progressiste che hanno smesso di votare,
hanno abbandonato la politica o, al più, hanno messo la crocetta sul
Movimento 5 stelle, un partito che in questi anni, pur tra mille
perplessità, è stato vicino alla gente. Già, la gente: come si diceva
una volta. Quella gente, cattolici illuminati, organizzazioni
ambientaliste, gruppi della sinistra sinistra, che crede ancora si
possa tornare a vivere in un mondo più giusto. E che non si fa più
incantare dagli affabulatori da quattro soldi, convinti ( e che cercano
di convincere) che senza libero mercato saremo inevitabilmente tutti più
poveri.
Cazzate. Già, perchè più poveri lo siamo già da almeno vent’anni, da
quando la finanza internazionale ha abbindolato il mondo con la sua
economia di carta straccia, rinunciando a quella reale. No, caro
Giuliano, non si può andare avanti così, se non vogliamo finire in
miseria. Nella miseria più nera. Perchè quando privatizzi invece di
nazionalizzare, non investi ma ti arrocchi speculando in borsa, questo è
il risultato. Alcuni si sono arresi, ma molti vogliono reagire. Per
questo la sinistra ha praterie elettorali impensabili solo fino a
qualche anno fa. Ed ecco perchè il tuo può anche essere un contributo
utile per la sinistra ma non è possibile affidarti quel ruolo al quale
aspiri.
Oggi serve decisione, idee chiare, nessun tentennamento. Anna
Falcone ha tutto questo, e altro ancora. La conosco da anni e ho avuto
il piacere di ospitarla di recente in casa mia proprio per una riunione
di Alganews. Dunque, so di cosa parlo. La Falcone ha grinta, rabbia. E
nella sinistra, nella giustizia sociale ci crede, eccome. Il 18 giugno,
con Tomaso Montanari, a Roma ha organizzato una riunione per decidere
il futuro di chi non si arrende. Le adesioni fioccano. Cosa vuole dire
secondo te questo? Che il popolo della sinistra ha capito finalmente
una cosa: solo uniti si vince. Basta insomma protagonismi, basta difesa
del proprio orticello dietro le mille sigle progressiste, magari per
salvaguardare la poltrona.
E bisogna fare in fretta, il voto è dietro l’angolo. Per vincere le
elezioni o quanto meno per arrivare a superare la soglia del 20 per
cento, servono una visione comune, un’idea di futuro, una strategia
vincente, un programma condiviso. E niente caos di liste, soprattutto
nessun liderismo. Perciò, che a guidare la nuova sinistra sia Anna
Falcone o Civati, Fratoianni o Acerbo, Speranza o la Palermi, poco
importa. L’importante è, come dice la Falcone, che tutti camminino
uniti e senza incertezze.
Evitando magari di pronunciare quella parola nefasta e un po’
ruffiana che alla sinistra ha portato solo disastri. Quella parola, te
lo ripeto, è centro. Legittimo che ci siano partiti che la issino a
bandiera. Ma la sinistra non può e non deve farlo, se vuole davvero
contare nel futuro del paese. L’aria però è quella giusta. Certo,
inutile negarlo: complici i tantissimi errori del passato, il cammino
per la sinistra che verrà , sarà lungo e faticoso. Per questo i
compromessi di un tempo, adesso sarebbero solo dannosi. E strizzare
l’occhio a Renzi, converrai, è del tutto impossibile. Nessuno lo odia,
sia ben chiaro. Ma lui e la sinistra sono mondi agli antipodi.
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