Orlando vince al primo turno a Palermo: è sindaco per la quinta volta. Crolla l'affluenza, la Lanterna maglia nera.
Il partito che si era presentato in più Comuni
(225 su mille) è fuori dal ballottaggio in tutte le città più grandi. Il
Movimento 5 Stelle esce dal primo turno delle amministrative che hanno
chiamato al voto nove milioni di cittadini (alle urne si è poi
presentato solo il 60%) senza nulla da festeggiare. Nemmeno a Genova,
città natale di Beppe Grillo, dove i grillini pagavano lo scotto del
caso Cassimatis, scelta dagli elettori e poi allontanata a mezzo blog.
Cinque Stelle fuori dai giochi anche a Taranto, città del disastro
ambientale e sanitario dell'Ilva. Per converso i due poli coalizzati,
centrosinistra e centrodestra, ottengono i risultati migliori arrivando
al ballottaggio in tutti i centri maggiori. Salvo Palermo, dove Leoluca
Orlando ha vinto al primo turno diventando sindaco per la quinta volta,
con il sostegno del Pd e di Mdp, ma anche degli alfaniani. Fatte le
opportune distinzioni tra voto amministrativo e voto alle politiche,
dalle urne arriva comunque un'indicazione ai partiti utile per le loro
strategie a livello nazionale. E arriva in un passaggio chiave della
legislatura, mentre si discute (o si discuteva) di legge elettorale e
soprattutto di alleanze: tra il Pd e il movimento di Giuliano Pisapia,
da un lato (con Mdp che guarda alla finestra), e Forza Italia e Lega
Nord, sempre litigiosi sul piano nazionale quanto concordi nella maggior
parte dei casi su quello locale, dall'altro.
Un dato è certo: M5S è fuori dai ballottaggi dei 4 capoluoghi di regione, Genova, L'Aquila, Palermo e Catanzaro. A
Genova,
storica roccaforte rossa che ha visto il sindaco uscente Marco Doria
non ripresentarsi, sarà una sfida a due tra il candidato di centrodestra
Marco Bucci e quello di centrosinistra Giovanni Crivello. Colpisce,
nella città di Grillo che ha puntato su Luca Pirondini, l'affluenza
bassa, inferiore al 50%. Genova è una città chiave di questa tornata, e
non tanto per il flop M5S quanto per il risultato del centrodestra
unito, che in Liguria è stato già denominato Modello Toti, per indicare
la buona convivenza raggiunta tra Forza Italia e Lega dopo la conquista
della Regione.
Parma vedrà invece il ballottaggio tra il sindaco
uscente Federico Pizzarotti, un tempo delizia oggi croce del Movimento 5
Stelle, e il candidato del centrosinistra Paolo Scarpa. A distanza
abissale il candidato M5S Daniele Ghirarduzzi, una beffa per i grillini
che proprio dalla città ducale avevano visto partire la rivoluzione a
cinque stelle. Quanto a
Palermo, oltre all'attesa
riconferma al primo turno di Orlando, si registra il risultato di Ugo
Forello, sul quale il M5S puntava molto; come sempre, quando si parla di
Sicilia, da sempre la regione più grillina d'Italia con sette
amministrazioni. Forello è dietro anche a Fabrizio Ferrandelli, alle
scorse amministrative candidato del Pd e oggi invece sostenuto da
cuffariani e Forza Italia.
Taranto, mentre scriviamo, va verso il ballottaggio
tra Stefania Baldassarri, candidata di centrodestra, e Rinaldo Melucci,
volto outsider del centrosinistra. A
Padova il sindaco
uscente Massimo Bitonci, intorno al quale si è ricostruita l'alleanza di
centrodestra, fa segnare un distacco dal candidato di centrosinistra
Giordani. Mentre a
Verona Patrizia Bisinella, fidanzata del sindaco uscente Flavio Tosi, sfida il centrodestra.
A
Catanzaro il sindaco uscente, Sergio Abramo, di centrodestra, dovrà vedersela con Vincenzo Ciconte, del centrosinistra. A
L'Aquila il centrosinistra con Americo Di Benedetto è in netto vantaggio al primo turno sul centrodestra con Pierluigi Biondi.
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