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domenica 31 maggio 2015
Hanno ammazzato Mario Piccolino. Chi?
A Formia, la svizzera dei Casalesi ma non solo, un anziano avvocato e blogger che da tempo faticava sull’osservazione costante delle cattive pratiche della criminalità organizzata in quella zona viene ucciso con modalità da esecuzione mafiosa che ci riporta agli anni ‘90.
giulio cavalliIn queste ore molti commentatori si affannano per redigere i coccodrilli del “morto di mafia” che garantisce sempre un certo numero di copie e di clic. Eppure Mario Piccolino, per chi non lo sapesse, era già stato vittima di un’aggressione nel 2009 che gli procurò qualche ferita e la netta sensazione (a lui e a quelli che gli stavano intorno) che le minacce stavano alzando il tiro. Eppure Piccolino lo conoscevano in pochi anche se qui tutti oggi si preoccupano di essergli stati vicino.
Global day action, "The Game is Over". Dal summit del G7 alla Conferenza di Parigi, la mobilitazione del mondo ambientalista.
Tutto
il mondo ecologista è impegnato in questo periodo nel 'Global day of
action', una serie di tre appuntamenti previsti da qui a fine anno,
quando si terra' a Parigi la Conferenza mondiale sul Clima, che potrebbe
registrare l’ennesimo accordo mondiale sui cambiamenti climatici.
Alla
vigilia del summit del G7 di Elmau, che si terrà in Germania il 6 e 7
giugno, migliaia di persone scendono nelle strade e nelle piazze in piu'
di 30 Paesi del mondo per dimostrare a favore della salvaguardia del
clima e contro le fonti fossili, chiedendo una rapida transizione verso
un futuro energetico 100 per cento rinnovabile. In molte citta' del
mondo, cosi' come sui social media e sul web, la richiesta ai leader
globali e' univoca, segnala una nota di Greenpeace: "servono politiche
mirate per superare l'era delle fonti fossili e del nucleare, per
preservare la biodiversita' e la salute del Pianeta, per sostenere
energie pulite come il solare e l'eolico".
Unità d’Italia a mano armata, a spese del Sud ricco
http://www.libreidee.org/
Da 150 anni ci raccontano la barzelletta del Sud liberato dai Savoia per portarvi libertà, giustizia e progresso. Errore: la crisi del sud è cominciata proprio con l’Unità d’Italia, imposta col sangue e governata con l’aiuto della mafia, dopo una brutale guerra di conquista: stragi e deportazioni, da cui la tragedia dell’emigrazione, prima sconosciuta. Impressionante la rapina delle risorse: il sud era più avanzato nel nord anche sul piano industriale. E più ricco: il regno borbonico era il più solvibile d’Europa, mentre quello piemontese il più indebitato. Anche per mettere le mani sul bottino, i Savoia si convinsero a unire l’Italia.
E’ la tesi del libro “Terroni”, di Pino Aprile, che descrive con puntigliosa documentazione una realtà sconvolgente: quella di un paese occupato, spogliato delle sue attività produttive, con centinaia di migliaia di morti tra la popolazione civile. Un paese “senza più padri”, costretti per sopravvivere a ricorrere – a milioni – all’emigrazione, per la prima volta nella loro storia. Tutto questo, dopo l’arrivo dei Savoia, che per prima cosa «ne depredarono le ricchezze, a partire dalla cassa del Regno delle Due Sicilie».
Pino Aprile non ha dubbi sulla necessità dell’Unità d’Italia: «Ci sentiamo tutti italiani, anche orgogliosi delle nostre stupende, meravigliose differenze che ci arricchiscono». Non si discute sul fatto che ci sia l’Italia, ma – al contrario – che non sia abbastanza unita: perché l’Unità reale «non è mai stata fatta», visto che la Penisola è stata unificata «tenendo il sud sotto schiaffo».
“Terroni”, si legge nella presentazione sul blog di Beppe Grillo, racconta le distruzioni di interi paesi, le deportazioni, la nascita delle mafie alleate con i nuovi padroni: furono proprio i piemontesi a dare un ruolo politico alla malavita organizzata, che sotto i Borboni restava ai margini della vita sociale. Per conquistare il sud, strappandolo a una dinastia non italiana, «sono state usate le armi, la politica, l’economia».
Risultato: si è creato un dislivello tra le due parti del paese che «non esisteva al momento dell’Unità». Non solo. L’economia monetaria del meridione era più florida: i due terzi del denaro circolante in Italia erano del mezzogiorno. «Il Piemonte ha unificato la cassa, portando al nord l’oro delsud». Verità sostenute «da fior di studiosi» nel corso di un secolo e mezzo, eppure «mai prese in considerazione», in ossequio all’ideologia dei conquistatori torinesi.
Come i Mille sconfissero i Borbonici resta un mistero o no?
http://pulcinella291.forumfree.it/
All'epoca Massimo d'Azeglio scrisse:"Nessuno più di me stima Garibaldi, ma quando s'è vinta un'armata di 60 mila soldati, conquistando un regno di sei milioni di abitanti, colla perdita di otto uomini, si dovrebbe pensare che c'è sotto qualche cosa di non ordinario".
In effetti non possiamo dare torto all'illustre politico, patriota e scrittore. Se pensiamo che l'esercito del regno di Napoli era il più grande esercito italiano dell'epoca e che solo in Sicilia tra fanteria, cavalleria e artiglieria, schierava qualcosa come 25 mila uomini ci sembra quasi impossibile che mille uomini abbiano potuto sconfiggerlo. Non ci viene incontro nemmeno la storiografia, che come ben sappiamo viene fatta dai vincitori, a spiegarci del tutto questo avvenimento.
Aleggia da sempre sull’impresa garibaldina, il dubbio del tradimento di alcuni comandanti dell’esercito borbonico; questo spiegherebbe molti aspetti della vicenda, che al contrario dovrebbero essere motivati con la totale incapacità militare dell’esercito di Francesco II e dei suoi generali, una inettitudine che non è verosimile, come non è credibile la lunga serie di errori tattici, politici e militari, commessi da diversi comandanti, che porteranno Garibaldi a Napoli.
La corruzione e la delinquenza
All'epoca Massimo d'Azeglio scrisse:"Nessuno più di me stima Garibaldi, ma quando s'è vinta un'armata di 60 mila soldati, conquistando un regno di sei milioni di abitanti, colla perdita di otto uomini, si dovrebbe pensare che c'è sotto qualche cosa di non ordinario".
In effetti non possiamo dare torto all'illustre politico, patriota e scrittore. Se pensiamo che l'esercito del regno di Napoli era il più grande esercito italiano dell'epoca e che solo in Sicilia tra fanteria, cavalleria e artiglieria, schierava qualcosa come 25 mila uomini ci sembra quasi impossibile che mille uomini abbiano potuto sconfiggerlo. Non ci viene incontro nemmeno la storiografia, che come ben sappiamo viene fatta dai vincitori, a spiegarci del tutto questo avvenimento.
Aleggia da sempre sull’impresa garibaldina, il dubbio del tradimento di alcuni comandanti dell’esercito borbonico; questo spiegherebbe molti aspetti della vicenda, che al contrario dovrebbero essere motivati con la totale incapacità militare dell’esercito di Francesco II e dei suoi generali, una inettitudine che non è verosimile, come non è credibile la lunga serie di errori tattici, politici e militari, commessi da diversi comandanti, che porteranno Garibaldi a Napoli.
La corruzione e la delinquenza
cattiveria
La Boschi: "L'esito del voto non influenzerà il futuro del governo".
Non ne ha influenzato nemmeno la nascita.
Ancora menzogne sulla Grande Guerra, odissea nell’orrore
www.libreidee.org
Certo non si può dire che da Marcello Veneziani l’apologia della Grande Guerra non ce la si potesse aspettare. È in fondo un intellettuale della nuova destra, lo stesso che alla vigilia del 70mo anniversario del 25 aprile aveva riaffermato: «Non celebriamo il 25 aprile perché non è una festa», perché – a suo dire – sarebbe considerata una ricorrenza divisiva, che non è stata concepita «all’insegna della veritas e della pietas». Aveva, Veneziani, anche rincarato la dose, sostenendo che sarebbe «cresciuta l’enfasi per i 70 anni della Liberazione parallelamente a una minore attenzione per i 100 anni della Prima Guerra Mondiale». Se si considera però che Veneziani, giornalista e scrittore, autore di saggi storici e filosofici, è oggi anche membro del comitato scientifico che si occupa degli anniversari della storia d’Italia (istituito a Palazzo Chigi e dal 2013 presieduto da Franco Marini), le sue prese di posizione sulla storia del paese – visto il ruolo “istituzionale” che ricopre – non possono lasciare indifferenti. Così come non lascia indifferenti lo spazio che il “Corriere della Sera” del 20 maggio 2015 ha concesso ad un suo intervento-appello a fare del 24 maggio, almeno quello di quest’anno, l’occasione per una celebrazione istituzionale.
Nel suo intervento Veneziani rispolvera tutto l’armamentario ideologico che a proposito della Grande Guerra è stato usato nell’ultimo secolo, riadattato ovviamente ad una sensibilità meno incline di una volta a celebrare l’ardimento e l’eroismo, laguerra e l’annientamento del “nemico”. E infatti Veneziani precisa subito che «ricordando l’entrata in guerra dell’Italia non si vuole certo celebrare l’amore per la guerra». E però, insiste, «col 24 maggio si vuole commemorare la nascita di una nazione con una mobilitazione popolare senza precedenti e un rito di sangue che fu un’ecatombe. Ricordare quel centenario significa ripensare l’Italia, riproporre il tema dell’identità nazionale nello scenario presente e proiettarsi a pensare il futuro senza cancellare o smantellare le storie e le culture nazionali. L’intervento nella Prima Guerra Mondiale portò a compimento, come allora si disse, il Risorgimento, non solo perché ricondusse all’Italia Trento e Trieste, quanto perché coinvolse per la prima volta il paese intero, da nord a sud, popolo e borghesia, e lo indusse a sentirsi nazione e comunità di destino, fino a donare alla patria la propria vita».
Tfr in busta paga. Un flop che fa sperare
http://contropiano.org/
Se bisogna farsi i conti in tasca, i lavoratori di questo paese mantengono ancora un briciolo di freddezza e consapevolezza. E' il primo pensiero che viene in testa davanti alla notizia che il numero di persone che hanno chiesto di ricevere direttamente in busta paga la quota di accantonamento per il tfr (la "liquidazione" che verrà corrisposta al momento del pensionamento o del licenziamento) è ben poca cosa.
Era una delle non molte misure che Renzi, o meglio lo staff che lo dirige, avevano escogitato per mettere subito un po' di soldi in tasca ai lavoratori dipendenti e dar loro quindi l'impressione che il governo faceva "aumentare i salari". Come per gli 80 euro, insomma, anche se quella piccola cifra - come quest'ultima - veniva immediatamente recuperata con gli interessi da una lunghissima serie di aumenti (prelievi Irpef regionali o comunali, ecc).
sabato 30 maggio 2015
Alberto Burgio: Se tutto è merce la corruzione vince.
Dalle liste elettorali impresentabili al voto di scambio in Sicilia è tutto un pullulare di mercimonio e corruzione. Niente di nuovo si dirà, ripensando al Mose e all’Expo, alla telenovela infinita delle tangenti e delle carriere spianate a figli e amanti con tanto di rolex e di viaggi all’estero a spese della collettività. Vero.
Del resto si parla sempre della
politica come se altrove tutto fosse in ordine. Non lo è. Basterebbe
guardare con attenzione al mondo universitario – per dirne una –
per capire che anche la famosa «società civile» gronda corruzione, con
i suoi bravi corollari di protervia, illegalità, clientelismo.
Ma ora, a complicare il quadro, scoppia questo megascandalo transnazionale della Fifa
. Si scopre un sistema ventennale di favoritismi
e taglieggiamenti che, stando agli inquirenti, ha fruttato ai
vertici dell’organizzazione qualcosa come 150 milioni di dollari.
Per corrotto che sia, il nostro paese
non è dunque un’eccezione. La corruzione dilaga, fa sistema. Si ha
l’impressione che rappresenti, dietro le quinte, la vera logica nella
riproduzione dei poteri e nell’assunzione delle decisioni. Ma se
è così, che cosa se ne deve dedurre? Che questa è, paradossalmente,
la regola? Che deprecare è, oltre che vano, insulso?
Riforma terzo settore, “ben venga il profit come finanziatore o partner di iniziative”.
Dopo Vincenzo Manes e Luciano Balbo, anche Achille Saletti, presidente della associazione Saman, interviene sul dibattito sul futuro del no profit.
Pensioni, tribunale accoglie ricorso: “Inps paghi”. Codacons: “Ora class action”.
I giudici di Napoli hanno accolto la richiesta di rimborso di un pensionato che era stata presentata prima che il governo annunciasse il decreto. L'associazione dei consumatori: "Ora pioggia di azioni analoghe". Il ministero del Lavoro: "Si tenga presente l'intervento dell'esecutivo".
di F. Q.
Un’ingiunzione di pagamento di 3.074 euro a titolo di
arretrati dopo la bocciatura del blocco delle indicizzazioni delle
pensioni da parte della Corte Costituzionale. E’ quanto è stato stabilito in un decreto ingiuntivo del 29 maggio dal Tribunale di Napoli, sezione lavoro, che
ha accolto il ricorso di un pensionato partenopeo presentato prima che
il governo annunciasse il decreto sui rimborsi delle pensioni. E’ quanto riferisce l’avvocato Vincenzo Ferrò, che ha assistito il pensionato.Secondo il Codacons, la decisione apre la strada a migliaia di pronunce analoghe in tutta Italia in favore dei pensionati. Il Ministero del Lavoro, ha risposto ricordando che i ricorsi dovranno tenere conto del decreto presentato dal Governo. “Si tratta di una decisione importantissima, che avalla la class action avviata dal Codacons alla quale hanno già aderito oltre 5mila pensionati attraverso l’invio di una diffida all’Inps e al Ministero del lavoro – spiega il presidente Carlo Rienzi – Se non saranno restituiti integralmente i soldi sottratti agli utenti che hanno partecipato alla nostra azione collettiva, scatteranno migliaia di analoghi ricorsi che potranno contare sull’importante precedente del Tribunale di Napoli”.
Moni Ovadia: Zingari, giudei, buonisti e cattivisti
il manifesto- moni ovadia
A Roma, un’auto sulla quale viaggiavano, stando a quanto riferito dalla stampa, tre persone della comunità rom, non ha rispettato l’alt della polizia ed è fuggita a velocità folle travolgendo e uccidendo un donna filippina e ferendo, anche gravemente, altre otto persone che si trovavano sul suo cammino.
Come era prevedibile si è scatenata la usuale canea razzista contro i rom in quanto tali guidata dal leader della Lega Nord, Matteo Salvini e da tutta la galassia nera dei nazifascisti.
Tokyo. Una controversa legge contro il karoshi, 'la morte per troppo lavoro'
http://contropiano.org/
Sono parecchie decine all’anno le morti registrate in Giappone per super-lavoro, una vera e propria patologia conosciuta come “karoshi”, e centinaia quelle connesse con un eccessivo impegno lavorativo che incentiva problemi cardiaci, infarti, ictus, suicidi. Una casistica ampiamente documentata e considerata che è alla base di numerosi provvedimenti che nel corso degli ultimi anni hanno cercato di propiziare o imporre giornate lavorative più brevi e ferie obbligatorie anche se con scarsi risultati.
Mostrare dedizione alla propria azienda attraverso il sacrificio e non lasciare mai il posto di lavoro prima del proprio datore di lavoro o del proprio superiore è un atteggiamento diffuso e incoraggiato nel paese. Secondo uno studio del governo il 16% dei lavoratori non ha usufruito di nessuno dei giorni di ferie che gli spettavano nel 2013, una quota doppia non ha usufruito dell’intero periodo di riposo che pure la legge gli garantisce e nello stesso anno il 22.3% dei dipendenti ha lavorato almeno 50 ore settimanali.
Il governo giapponese ha recentemente presentato un progetto di legge con l’apparente obiettivo di ridurre l’orario di lavoro nelle aziende e ridurre quindi le morti causate da troppo lavoro. A sostegno del provvedimento si è schierata la Confindustria Giapponese (Keidanren) e altre organizzazioni imprenditoriali che ritengono che l’iniziativa possa meglio premiare l’impegno e le capacità offrendo la possibilità di utilizzare il tempo in modo autonomo con maggiori possibilità di riposo e di svago.
L’obiettivo dichiarato della legge è ridurre almeno del 5% cento il numero di persone che lavorano più di 60 ore a settimana entro il 2020, rispetto al 9% nel 2013, anno in cui sono stati registrati almeno 2.323 suicidi legati al lavoro.
Sono parecchie decine all’anno le morti registrate in Giappone per super-lavoro, una vera e propria patologia conosciuta come “karoshi”, e centinaia quelle connesse con un eccessivo impegno lavorativo che incentiva problemi cardiaci, infarti, ictus, suicidi. Una casistica ampiamente documentata e considerata che è alla base di numerosi provvedimenti che nel corso degli ultimi anni hanno cercato di propiziare o imporre giornate lavorative più brevi e ferie obbligatorie anche se con scarsi risultati.
Mostrare dedizione alla propria azienda attraverso il sacrificio e non lasciare mai il posto di lavoro prima del proprio datore di lavoro o del proprio superiore è un atteggiamento diffuso e incoraggiato nel paese. Secondo uno studio del governo il 16% dei lavoratori non ha usufruito di nessuno dei giorni di ferie che gli spettavano nel 2013, una quota doppia non ha usufruito dell’intero periodo di riposo che pure la legge gli garantisce e nello stesso anno il 22.3% dei dipendenti ha lavorato almeno 50 ore settimanali.
Il governo giapponese ha recentemente presentato un progetto di legge con l’apparente obiettivo di ridurre l’orario di lavoro nelle aziende e ridurre quindi le morti causate da troppo lavoro. A sostegno del provvedimento si è schierata la Confindustria Giapponese (Keidanren) e altre organizzazioni imprenditoriali che ritengono che l’iniziativa possa meglio premiare l’impegno e le capacità offrendo la possibilità di utilizzare il tempo in modo autonomo con maggiori possibilità di riposo e di svago.
L’obiettivo dichiarato della legge è ridurre almeno del 5% cento il numero di persone che lavorano più di 60 ore a settimana entro il 2020, rispetto al 9% nel 2013, anno in cui sono stati registrati almeno 2.323 suicidi legati al lavoro.
San Lorenzo paura non ne ha
Il presidente Gerace fa leva sul razzismo per favorire i suoi progetti sul quartiere. Le associazioni, impegnate da anni nell'accoglienza e nell'integrazione, rispondono: a San Lorenzo nessuno è straniero!
dinamopress-libera repubblica di san lorenzo
A partire da sabato 23 maggio si sono rincorse diverse notizie, quasi tutte contraddittorie e inattendibili, circa il trasferimento di una sessantina di migranti nel quartiere di San Lorenzo.
APPROFONDIMENTI- La discarica per rifiuti speciali non pericolosi che si vorrebbe aprire nel territorio di Magliano Romano in località Monte della Grandine-
verdi ambiente e societa' V.A.S.
Dal 2002 in località “Monte della Grandine” in territorio del Comune di Magliano Romano (al km3 della Strada Provinciale 14-a Campagnanese), la società Idea4 S.r.l. gestisce una discarica di materiali inerti, consentita dal Comune con autorizzazioni n. 3145 del 13 dicembre 2007 e n. 1621 del 10 novembre 2009 esclusivamente al fine di recupero ambientale di una cava dismessa per l’estrazione di blocchetti di tufo.
Dal 2002 in località “Monte della Grandine” in territorio del Comune di Magliano Romano (al km3 della Strada Provinciale 14-a Campagnanese), la società Idea4 S.r.l. gestisce una discarica di materiali inerti, consentita dal Comune con autorizzazioni n. 3145 del 13 dicembre 2007 e n. 1621 del 10 novembre 2009 esclusivamente al fine di recupero ambientale di una cava dismessa per l’estrazione di blocchetti di tufo.
Vedute dell’ex cava dismessa
venerdì 29 maggio 2015
Il permesso di soggiorno per asilo politico Scheda pratica a cura di Melting Pot Europa
Cos’è lo status di rifugiato?
Lo status di rifugiato è compreso nel più ampio concetto di protezione internazionale come delineato dalla Direttiva n. 2004/83/CE del 29 aprile 2004 (c.d. Direttiva qualifiche), attuata nell’ordinamento italiano con il D.Lgs. n. 251/07 (c.d. Decreto qualifiche), che definisce le norme sull’attribuzione ai cittadini di paesi terzi o apolidi, della qualifica di rifugiato o di persona altrimenti bisognosa di protezione sussidiaria.Ai sensi dell’art. 1, lett. a), della Convenzione di Ginevra del 1951 è rifugiato “chi temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per le sue opinioni politiche, si trova fuori del Paese di cui è cittadino e non può o non vuole, a causa di questo timore, avvalersi della protezione di questo Paese; oppure che, non avendo una cittadinanza e trovandosi fuori del Paese in cui aveva residenza abituale a seguito di siffatti avvenimenti, non può o non vuole tornarvi per il timore di cui sopra”.
Anatomia di una vittoria - note sul processo costituente in Spagna
euronomade-alberto manconi
globalproject.
29 / 5 / 2015
Il
“tavolo politico” spagnolo è andato in pezzi nelle ultime elezioni
regionali e municipali. Il bipartitismo che ha sorretto sino ad oggi
l’assetto politico spagnolo si è, come ampiamente previsto, frantumato.
Ciò è avvenuto sotto i colpi delle scommesse elettorali che, con
esperimenti differenti, tentano di occupare la “finestra di possibilità
politica” aperta a partire dal grande movimento 15M.Fifa, se l'inchiesta sulle tangenti nasconde la tensione tra Russia e Usa. Putin va allo scontro
lo scandalo della Fifa sta diventando sempre più una questione politico-diplomatica di livello internazionale.
Al centro dello scontro c’è Blatter, e la sua quinta candidatura alla guida di una organizzazione che proprio domani terrà il suo congresso: da una parte gli americani e la maggioranza delle federazioni europee e, dall’altra, la Russia. Gli americani vorrebbero vederlo fuori gioco e gli altri, insieme ad un gruppetto di altre federazioni, lo sostengono nella corsa al quinto mandato. Il suo antagonista, il principe giordano Ali bin al Hussein, scalda intanto i motori.
Al centro dello scontro c’è Blatter, e la sua quinta candidatura alla guida di una organizzazione che proprio domani terrà il suo congresso: da una parte gli americani e la maggioranza delle federazioni europee e, dall’altra, la Russia. Gli americani vorrebbero vederlo fuori gioco e gli altri, insieme ad un gruppetto di altre federazioni, lo sostengono nella corsa al quinto mandato. Il suo antagonista, il principe giordano Ali bin al Hussein, scalda intanto i motori.
#stopmassacre, il 20 giugno a fianco dei rifugiati e contro l'affaire dei respingimenti
Nel
paese dei Segreti di Pulcinella ci voleva il lavoro prezioso di
wikileaks per accorgersi di come Europa ed Italia intendono affrontare
quelle che continuano ad essere chiamate emergenze. Non basta “scoprire”
che la causa principale di migrazione verso l’Europa, in questi ultimi 3
anni, è legata all’esplodere di emergenze umanitarie di portata mai
vista dovute a guerre (la sola Siria ha più di un ottavo della
popolazione in fuga o nei campi profughi allestiti nei paesi limitrofi).
Non basta evidenziare come anche il supporto a feroci dittature, non
ultima quella eritrea, che nessuna intenzione hanno di farsi mettere in
discussione, sia altra causa determinante di fughe spesso destinate a
risultati tragici.
Ubuntu Phone: due nuovi smartphone al debutto in Europa
http://dariocavedon.blogspot.it/
Oggi pomeriggio ho ricevuto da Amrisha l'aggiornamento mensile su Ubuntu Phone, la consueta anteprima per gli Ubuntu Insiders (il fortunato gruppetto che ha l'onore di sapere in anteprima mondiale le ultime novità). La sorpresa del giorno è che finalmente siamo al debutto di Meizu MX4 anche sul mercato europeo, dopo laversione riservata alla Cina.
Ma la mail di Amrisha riserva anche un'altra piacevole sorpresa: i ragazzi di bqraddoppiano il loro impegno, e presenteranno un ulteriore smartphone con Ubuntu Phone!
Questa è una vera sorpresa: da qualche mese si sapeva che Meizu MX4 sarebbe stato il secondo ubuntufonino, e che ci sarà un ancora ignoto smartphone dedicato al mercato americano, ma la decisione di un secondo telefono bq deve essere molto recente - sicuramente una dimostrazione di quanto l'azienda spagnola creda nel progetto.
Oggi pomeriggio ho ricevuto da Amrisha l'aggiornamento mensile su Ubuntu Phone, la consueta anteprima per gli Ubuntu Insiders (il fortunato gruppetto che ha l'onore di sapere in anteprima mondiale le ultime novità). La sorpresa del giorno è che finalmente siamo al debutto di Meizu MX4 anche sul mercato europeo, dopo laversione riservata alla Cina.
Ma la mail di Amrisha riserva anche un'altra piacevole sorpresa: i ragazzi di bqraddoppiano il loro impegno, e presenteranno un ulteriore smartphone con Ubuntu Phone!
Questa è una vera sorpresa: da qualche mese si sapeva che Meizu MX4 sarebbe stato il secondo ubuntufonino, e che ci sarà un ancora ignoto smartphone dedicato al mercato americano, ma la decisione di un secondo telefono bq deve essere molto recente - sicuramente una dimostrazione di quanto l'azienda spagnola creda nel progetto.
Buoni lavoro, Boeri: “Rischiano di essere la nuova frontiera del precariato”.
Il presidente dell'Inps ha evidenziato che i voucher sono un fenomeno da "guardare con grande attenzione" perché il loro incremento "può significare problemi futuri". Il Jobs Act ha previsto un aumento da 5mila a 7mila euro del reddito massimo che ogni lavoratore può guadagnare con questi strumenti.
di F. Q.
Rilasciato LibreOffice Viewer per Android
http://www.linuxfeed.org/
Dopo una lunga fase beta arriva finalmente fra noi la versione finale di LibreOffice Viewer per Android, il visualizzatore ufficiale di documenti targato LibreOffice.
Dopo una lunga fase beta arriva finalmente fra noi la versione finale di LibreOffice Viewer per Android, il visualizzatore ufficiale di documenti targato LibreOffice.
LibreOffice Viewer supporta diversi formati dei file:
- Open Document Format (odt, ods e odp);
- Microsoft Office 2007/2010/2013 (docx, xlsx e pptx);
- Microsoft Office 97/2000/XP/2003 (doc, xls e ppt).
LibreOffice Viewer offre anche un’anteprima “limitata” delle funzionalità di editing dei documenti, che viene considerata sperimentale e quindi non è ancora abbastanza stabile e adatta all’uso di tutti i giorni.
Le limitate funzionalità di editing di LibreOffice Viewer riguardano la modifica delle parole nei paragrafi già esistenti e degli stili delle font come il grassetto e il corsivo. Queste funzioni di editing verranno migliorate in futuro, con l’aiuto della comunità degli sviluppatori.
Per attivarle basterà andare su Settings e mettere il segno di spunta su Experimental Mode. In questo modo apparirà una barra superiore per attivare il grassetto e cose simili.
Le limitate funzionalità di editing di LibreOffice Viewer riguardano la modifica delle parole nei paragrafi già esistenti e degli stili delle font come il grassetto e il corsivo. Queste funzioni di editing verranno migliorate in futuro, con l’aiuto della comunità degli sviluppatori.
Per attivarle basterà andare su Settings e mettere il segno di spunta su Experimental Mode. In questo modo apparirà una barra superiore per attivare il grassetto e cose simili.
Liguria: appalto da 140 milioni al Gruppo Pessina, editore dell'Unità, per costruire il nuovo ospedale di La Spezia
È arrivata, a pochi giorni dal voto per le regionali liguri, la firma
dell'appalto per la costruzione del nuovo ospedale di La Spezia. Sulla
questione, ricorda un articolo pubblicato sul Fatto Quotidiano,
si è accesa la polemica. La prima, per il tempismo. La seconda, perché
alla gara di assegnazione ha partecipato solo un concorrente e dunque
unico vincitore: un raggruppamento di imprese guidato dal Gruppo
Pessina, lo stesso che sta cercando di riportare in edicola "l'Unità".
il Fatto Quotidiano
Un piatto molto ricco, quello per il rifacimento dell'ospedale spezzino: si parla di 165 milioni dei quali 119 provenienti dal Ministero della Salute, mentre il resto dalla Regione Liguria (i soldi da sborsare saranno circa 140 milioni, perché il vincitore si aggiudica il vecchio ospedale valutato 25 milioni). Finora La Spezia non disponeva di un ospedale adeguato a una città di 100 mila abitanti. (...)Ma a suscitare non è tanto il progetto archtiettonico, quanto quello politico. La società che dovrebbe riportare "l'Unità" in edicola a giugno è la Piesse che fa capo al 60% a Guido Stefanelli (ad del gruppo Pessina) e al 40% a Massimo Pessina, presidente del gruppo.
La cannabis terapeutica, un rimedio polivalente.
Nel XI secolo Hasan Ibn-Al Sabbah fondò una setta di grande importanza gli “Hasheshins” (assassini) perché dedita al consumo dell’Hashish, nome con il quale gli arabi designavano la canapa.
Tale setta utilizzava l’Hashish come stimolante ed
eccitante, per tutti coloro che dovevano compiere omicidi con movente
politico, onde il nome di “assassino”, assuntore di Hashish, per
definire colui che commetteva un omicidio. La canapa indiana è una
pianta dioica annuale originaria dell’Asia centrale di cui si utilizzano
le sommità fiorite delle piante femminili, non fecondate. Dalle
infiorescenze si ottiene una resina di color bruno detta Hashish; la
Marijuana o Marijuana è data sempre dalle infiorescenze femminili
essiccate e polverizzate.
Nella Storia Naturale Medica (1896) si riferisce che: «Tutta la pianta è inebriante e narcotica. La varietà Cannabis indica fornisce il hashish».
Ritorno sulla Cannabis poiché i principi attivi che
contiene sono usati, da molti anni, nel trattamento di alcuni sintomi
della sclerosi multipla, nell'epilessia, nel controllo del dolore nei
pazienti neoplastici, nella prevenzione della nausea e del vomito in
chemioterapia e nel glaucoma.
Alcuni ricercatori dell'Università McGill di Montreal
hanno pubblicato (Canadian Medical Association Journal) una ricerca
condotta su 23 soggetti di 45 anni di età media, tra cui 12 donne. Tutti
erano affetti da dolore neuropatico cronico conseguente a traumi del
sistema nervoso (incidenti stradali), o complicanze chirurgiche: hanno
inalato, usando una pipa, una dose di 25 mg di cannabis (contiene circa
il 10% di Thc, tetraidrocannabinolo), tre volte al giorno per cinque
giorni.
La cannabis ha ridotto parzialmente il dolore, ma
innalzato il tono dell' umore e migliorato la qualità del sonno. I
costituenti non-psicomimetici della Cannabis, il cannabidiolo (Cbd)
hanno una interessante azione ansiolitica e antidepressiva e,
ricercatori brasiliani (Università di Rio de Janeiro), li hanno valutati
anche per i disturbi ossessivi-compulsivi, panico, stress
post-traumatico.
Diana Bracco, presidente Expo 2015 spa, indagata per evasione fiscale da 1 milione: spese personali scaricate sulla società
Diana Bracco, presidente di Expo 2015 Spa, è indagata per evasione
fiscale e appropriazione indebita in qualità di presidente del cda della
Bracco spa. L'indagine è stata chiusa ed è stato effettuato un
sequestro da circa 1 mln di euro. L'ipotesi è che le fatture false siano
servite in relazione a lavori su case private e barche.
Redazione, L'Huffington Post
Si tratta dell' emissione di fatture per operazioni inesistenti e appropriazione indebita nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Milano. In sostanza, le indagini avrebbero fatto emergere che "fatture per complessivi euro 3.064.435 confluiti nella contabilità e nelle dichiarazioni fiscali presentate dalle società del gruppo Bracco per i periodi di imposta dal 2008 al 2013 - si legge in una nota della Procura - erano riferite all'esecuzione di forniture o di prestazioni rese verso locali in uso alle medesime società ma effettivamente realizzate presso immobili e natanti di proprietà, ovvero nella disponibilità della signora Diana Bracco e del defunto marito Roberto De Silva".
Redazione, L'Huffington Post
Si tratta dell' emissione di fatture per operazioni inesistenti e appropriazione indebita nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Milano. In sostanza, le indagini avrebbero fatto emergere che "fatture per complessivi euro 3.064.435 confluiti nella contabilità e nelle dichiarazioni fiscali presentate dalle società del gruppo Bracco per i periodi di imposta dal 2008 al 2013 - si legge in una nota della Procura - erano riferite all'esecuzione di forniture o di prestazioni rese verso locali in uso alle medesime società ma effettivamente realizzate presso immobili e natanti di proprietà, ovvero nella disponibilità della signora Diana Bracco e del defunto marito Roberto De Silva".
Mujica ai giovani: “Unitevi e salvate l’umanità, serve lo sforzo di tutti”.
“Io sono solo un contadino".
di Manolo Lanaro
Link al Video
Dopo l’udienza privata con Papa Francesco, Josè “Pepe” Mujica, l’ex presidente dell’Uruguay, ha presentato a Roma il presenta il suo libro “La felicita’ al potere” e ha lanciato il suo messaggio di speranza ai giovani: “Unitevi per salvare l’umanità, non saranno gli sforzi di un franco tiratore che possono cambiare i destini della società, ma sono gli sforzi delle masse, che devono arrivare nei cortili delle università, nei sindacati, per le strade: senza lo sforzo del popolo non si può cambiare la realtà”. Durante l’affollata presentazione del libro nell’Hotel Columbus, c’è anche lo spazio per un divertente siparietto con la giornalista e conduttrice di Report (Rai Tre), Milena Gabanelli .Per Mujica bisogna combattere “la cattiva globalizzazione attraverso l’introduzione di un orario di lavoro mondiale – ed aggiunge – i migliori lavoratori devono lavorare per uno Stato forte ed efficiente, altrimenti ci governa il mercato e saremo sempre nelle mani delle multinazionali. Sò di sembrar reazionario – conclude Josè Mujica – ma reazionaria è la storia”. “Oggi qui avrebbero dovuto esserci i rappresentanti del Governo italiano ad ascoltare le parole di Mujica”, ha concluso tra gli applausi lo scrittore Roberto Saviano.
TTIP: La Commissione INTA volta le spalle ai cittadini europei.
COMUNICATO STAMPA
Stop Ttip Italia
Roma, 28 maggio 2015
La Commissione Commercio
Internazionale del Parlamento Europeo (INTA) ha dato il via libera,
questa mattina, alla risoluzione Lange, un testo che legittima le
peggiori preoccupazioni dei cittadini europei in merito al negoziato sul
TTIP. Questa formulazione è stata approvata con 29 voti favorevoli, 10
contrari e 2 astenuti. La voce dell’opinione pubblica è stata
completamente ignorata dalla maggioranza degli europarlamentari riuniti
nel voto: in particolare, socialdemocratici e popolari hanno raggiunto
un accordo che rilancia l’inclusione di una clausola ISDS nell’accordo USA-UE
sul commercio e gli investimenti, anche dopo che quasi 150 mila persone
avevano espresso il proprio dissenso in una consultazione pubblica
terminata nel 2014.
Tutto ciò che la Commissione INTA ha
saputo fare, è dare credito a una proposta di riforma dell’arbitrato
internazionale diffusa dal Commissario al Commercio, Cecilia Malmström,
lo scorso 7 maggio. Una riforma che è tale soltanto all’apparenza, ma
che lascia sostanzialmente intonso l’opaco e antidemocratico sistema di
privilegi di cui potranno godere le imprese quando citeranno uno Stato
in giudizio per aver minato i loro profitti con norme a tutela dei
cittadini.
giovedì 28 maggio 2015
A sostegno dei progetti "Emergency per il Nepal" e " Children Village". Bernardo Bertolucci, con la presenza di Keanu Reeves, lancia l' evento all'Auditorium Parco della Musica di Roma - Sala Santa Cecilia Giovedi 28 maggio ore 20,30
Con la proiezione del film "Piccolo Buddha", ambientato nei luoghi del Nepal colpiti dal sisma, Bernardo Bertolucci lancia un'iniziativa di beneficienza a sostegno dei progetti "Emergency per il Nepal" e "Children Village".
Insieme a lui sul palco a presentare il film, piu' di vent'anni dopo, l'interprete Keanu Reeves, in arrivo in Italia per dare ancora piu' forza all'iniziativa.
retidipace
Giovedi' 28 maggio alle 20.30 nella sala Santa Cecilia dell'Auditorium Parco della Musica di Roma
sara' possibile rivedere sul grande schermo la coinvolgente storia del
bambino Jesse che viene considerato la reincarnazione di un Lama morto
alcuni anni prima. Il film alterna le vicende lontane e favolose del
principe Siddharta che diverra' il Buddha, l'illuminato, a quelle del
bambino che viene portato nel Buthan in un monastero ai piedi
dell'Himalaya. Scritto da Rudy Wurlitzer e Mark Peploe, con la
fotografia di Vittorio Storaro, le musiche di Ryuichi Sakamoto, le scene
e i costumi di James Acheson e il montaggio di Pietro Scalia, Piccolo
Buddha e' stato realizzato da Bernardo Bertolucci nel 1993.
Keanu Reeves,
che ha immediatamente accolto l'invito del regista a testimoniare per
il Nepal e a sollecitare solidarieta', sara' in sala con il pubblico a
rivedere i luoghi dove il film fu girato, le valli magnifiche e i
superbi templi in parte cancellati dal terremoto.
Tutti
i fondi raccolti saranno devoluti ad Emergency, che li utilizzera' per
inviare un cargo di aiuti (tende, farmaci e attrezzature medicali), e al
Children Village della Ngo Freundeskreis Nepalhilfe, che li usera' per
l'ospitalita' dei bambini rimasti senza casa.
#RedditoDiCittadinanza, ce lo chiede l'Europa.
"L'Europa chiede la riforma delle pensioni? L'Italia approva la legge Fornero. L'Europa impone l'austerity? L'Italia taglia la sanità e i piccoli ospedali. L'Europa chiede una riforma del lavoro? L'Italia vara il Jobs Act e trasforma il mercato del lavoro in una competizione fra precari.
beppegrillo.it M5S Europa
Se l'Europa chiede invece più diritti per i suoi cittadini, allora le sue decisioni restano lettera morta. Si può riassumere così l'ipocrisia italiana: siamo europeisti quando si tratta di massacrare i cittadini, poi improvvisamente ci dimentichiamo di esserlo quando dobbiamo fare giustizia sociale.
Sette anni fa l'Europa ha ufficialmente chiesto a tutti gli Stati membri di realizzare politiche attive per garantire un reddito minimo vitale a tutti i suoi cittadini. Tutti gli Stati membri si sono adeguati tranne l'Italia e la Grecia. Tutti gli Stati membri hanno approvato leggi che stabiliscono un principio semplice: tutti i cittadini devono avere un’adeguata integrazione del reddito. Chi ha reddito zero viene aiutato fino al raggiungimento di una soglia minima vitale. Requisiti, condizioni e criteri cambiano da Paese a Paese, ma il principio è sacrosanto.
Durante un'audizione alla Camera dei Deputati, il Presidente dell'Inps Tito Boeri ha dichiarato: "In Italia i poveri sono aumentati di un terzo in sei anni. Tutto questo era evitabile, in altri Paesi con una crisi simile alla nostra i tassi di povertà non aumentano come da noi".
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