lunedì 22 dicembre 2014

#18M Interrompere l'autorità Unprimo messaggio da Interventionistische Linke sul 18 marzo, il giorno in cui la Banca Centrale Europea vuole aprire.


IL - 18 marzo

globalproject
22 / 12 / 2014
Pubblichiamo il comunicato di IL dalla Germania tradotto dalla nostra redazione rispetto a Blockupy e al 18 marzo.
L’utopia oggi consiste in un sistema che perdura con pochi cambiamenti estetici. La crisi attuale ha smesso da lungo tempo di essere una crisi locale. Nel verso senso della parola, è globale. E’ e finisce senza una fine, un affronto indeterminato, destinato a continuare. Al di là del tentativo di fare i migliori accordi individuali possibili, anche tramite una ritrazione razzista della solidarietà, il sistema non esprime più una promessa credibile di un’uscita o soluzione dalla crisi. E, dunque, la crisi si è trasformata in uno stato permanente di emergenza. La conformità pervasiva in questo Paese è non da ultimo un risultato di questa assenza di speranza.

Questa nuova economia europea è anche una crisi della democrazia borghese, e in questo è una crisi del nostro mondo quotidiano ed esistenziale. L’economia della merce diventa sempre di più autoritaria, i disastri militarizzati, e con l’unione bancaria odierna, la paterna e grande coalizione a Berlino mette fine alla “spazzatura” dei piccoli Stati all’interno dei mercati finanziari europei. Adesso, quindi, ultimamente, la BCE diventa un committente il cui obiettivo è la gestione del business comune della borghesia europea, rendendola parte della “violenza dello Stato moderno” (Marx) – sebbene sia una parte che non ha più una base posta sotto il controllo democratico. La politica dominante è al servizio della crisi imperiale, che regola nuovi disconoscimenti e limita le resistenze esistenti.
Nelle sue varie sfere di potere e organizzazione il sistema è più di un semplice governo, banca o esercito. E’ tutto questo insieme, non può esistere in sé. E contemporaneamente, ovunque, si sgretola, anche perché non ha alcuna capacità nel direzionare un progetto capace di stabilire un’egemonia che risiede nel consenso dei molti. Eppure, se dietro ogni fascismo si nasconde una rivoluzione fallita (Benjamin), allora le opportunità latenti di questa crisi dovrebbero essere cercate adesso e non lasciate inespresse.
Il potere sta intensificando una complessità intrecciando il politico, l’economico, la comunicazione, liberi da un controllo democratico e da qualsiasi partecipazione genuina. Non soltanto il potere non ha un centro, ma rende tutti coloro che vi si devono relazionare – e di conseguenze anche noi stessi – suoi partecipanti e complici. Ma ci sono dei punti nei quali il potere è effettivamente e simbolicamente concentrato – e uno di questi punti è la BCE.
Il potere non parla. Alla fine ci sogghignerà sempre. E quando non sarà abbastanza, che, fortunatamente, è sempre così, ci colpirà. Il potere – questo è il nodo che vogliamo rimarcare – funziona al di sopra di un lenzuolo di ghiaccio che sembra essere stabile, ma in realtà è sempre sottile. Per questa ragione il modo per essere realistici oggi trova la sua possibilità proprio in ciò che secondo le coordinate del sistema appare impossibile: perché il ghiaccio si può rompere, forse addirittura domani, anche se inizialmente soltanto per un momento. Il 18 marzo potrebbe essere uno di questi momenti. L’idea è molto semplice. Inizia con il potere irrefrenabile dello sciopero – la parola va intesa in un senso sociale più largo con la città in mente. E’ possibile impedire alle ruote di girare. La quotidiana gabbia di grigio, la sua circolazione, la suo routine può essere spezzata. Non sappiamo tutto ciò soltanto dalla recente storia di Blckupy: in questi ultimi mesi altri hanno ripreso la lunga tradizione dello sciopero; in tanti sono attorno a noi per ricordaci dello sciopero come sciopero sociale e urbano.
Il 18 marzo del 1871 ci fu l’inizio della sollevazione della Comune di Parigi. Come centinaia di migliaia di altri che hanno ricordato cosa sia possibile quando le persone si uniscono nelle piazze nel centro della città, anche noi vogliamo cercare le nostre opportunità. Queste sono esperienze sia molto vecchie che molto nuove. Diamoci il tempo di valutarle. Per adesso, impediamo l’apertura della BCE interrompendo il suo business e l’attività economica della città. Il 18 marzo – 2015 -, un mercoledì, e ovviamente soltanto all’inizio sarà solo questo mercoledì. Tutti insieme. L’opportunità è di fronte a noi. Il tempo per organizzarsi è già iniziato.
Dicembre 2014Interventionistische Linke

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