global project
22 / 12 / 2014
La censura è ormai di moda nei governi neoliberali di tutto il mondo.
In Spagna, la scorsa settimana il governo di Mariano Rajoy ha approvato una legge chiamata Ley de Proteccion de la Seguridad Ciudadana (legge sulla tutela della sicurezza pubblica), che punisce qualsiasi forma di protesta sociale: un provvedimento che in molti vedono come progettato per dare un forte stop ai movimenti sociali.
Sabato scorso migliaia di persone di 30 diverse città spagnole sono scese in piazza per manifestare contro quest’ultima nuova trovata dell'incerto Governo Rajoy; si parla di una legge che mina gravemente la democrazia nel Paese nel momento in cui costituisce un attacco diretto ai diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione, come la libertà di riunione e la libertà di espressione: proprio per questo è stata efficacemente ribattezzata dai manifestanti “ley mordaza”, cioè Legge Bavaglio.
Sin dalla sua prima stesura, circa un anno fa, questa legge è stata soggetta a numerose critiche di vario livello da parte di partiti politici, collettivi e associazioni, nonostante ciò il Governo spagnolo ha deciso di tirare dritto per la sua strada e l’ha presentata alla Camera dei Deputati, dove, seppur tutta l’opposizione abbia votato contro, non c’è stato modo di fermarla.
Inizialmente erano previste sanzioni di circa 600 mila euro a chi partecipasse a proteste vicino a Las Cortes senza l’autorizzazione del governo. Oggi, la linea appare -per così dire- più morbida: fare un presidio o un corteo vicino alla Camera o al Senato prevede una multa salata solo in caso di “gravi disordini”. In ogni caso, sono state stilate 45 nuove infrazioni divise tra molto gravi (con sanzioni dai 30 mila ai 600 mila euro), gravi (da 600 a 30 mila euro) e lievi (da 100 a 600 euro).
Questa legge è esemplificativa di ciò che la destra rappresentata da Rajoy vuole perpetrare nella società spagnola, ossia un clima di paura e di calma forzata; se da una parte vengono sanzionate tutta una serie di iniziative pubbliche, dall’altra all’interno di questo provvedimento sono state inserite norme che legalizzano l'espulsione immediata degli immigrati che riescono a scavalcare le reti e le barriere di Ceuta e Melilla.
Sicuramente non è una legge volta a proteggere la sicurezza dei cittadini, ma chiaramente indirizzata a disincentivare e reprimere il libero esercizio del diritto di riunione e associazione in un clima di mobilitazioni crescenti contro la gestione della crisi economica da parte delle autorità.
Per molti è un ritorno esplicito al franchismo, sicuramente per ora è l’ennesimo attacco alla libertà dei cittadini spagnoli.
Nessun commento:
Posta un commento