Possiamo chiudere quest’anno con una moderata soddisfazione poiché sicuramente la battaglia più importante è stata vinta: l’odiata legge “finigiovanardi”, che ha innescato per ben 8 anni una spirale di persecuzione contro una criminalità inesistente, è stata abrogata lo scorso febbraio e, questa volta con nostra immensa soddisfazione, abbiamo potuto verificare nei fatti quello che avevamo sempre sostenuto e cioè che, l’illustre sedicente statista Gianfranco Fini era un incompetente indegno delle cariche che ricopriva come rappresentante delle Istituzioni in quanto, due leggi aveva proposto e firmato e tutte e due si sono rivelate disastrose sia per la credibilità dello Stato e sia per i milioni di cittadini che hanno dovuto subire, come immigrati o come consumatori di canapa, le loro conseguenze nefaste.
E probabilmente proprio a causa della sua incompetenza l’ex onorevole Gianfranco Fini ora non esiste più nella scena politica italiana, se non nel libro paga della casta con le sue fondazioni e associazioni, ma abbiamo ancora molti incompetenti che devono scomparire dalla scena politica o perché collusi con interessi criminali o perché assolutamente ignoranti di qualsiasi argomento che non riguardi il loro stipendio o perché ingabbiati culturalmente da un fondamentalismo bigotto che non prevede né tolleranza né comprensione nei confronti del “diverso”.
Spesso e volentieri accade che queste tre caratteristiche appartengano simultaneamente ad una corrente politica ben definita (come il NCD), e allora succede che con una politica di ricatto nei confronti del governo, di fatto si lasciano in sospeso decine di tematiche che riguardano i diritti civili e proprio per gli interessi mafiosi che coprono, per l’intolleranza nei confronti di qualsiasi diversità, e per la ristrettezza mentale nella quale vivono le loro convinzioni, soluzioni di regolamentazione circa l’omosessualità, la diversità del colore di pelle, il trattamento di genere, la tratta delle prostitute, le scelte di vita relative alle nascite eterologhe, il diritto ad una morte dignitosa, e anche il consumo di canapa, non vengono volutamente trovate, continuando a relegare milioni di cittadini in una emarginazione reale che condiziona in modo consistente la loro vita quotidiana, sia da un punto di vista economico e sia da quello sociale.
Noi crediamo che per risolvere questi problemi, debba essere riconosciuto il principio per cui le decisioni sull’individuo possano essere prese solo dall’individuo stesso, e assumere canapa per il diritto alla cura o al culto o al semplice piacere di farlo è una scelta individuale nella quale nessuno dovrebbe interferire.
Ma sappiamo che interferenze ci saranno anche nel prossimo 2015 perché gli interessi mafiosi legati al narcotraffico (e di conseguenza ad alcuni rami della politica) sono difficili da intaccare, altrettanto si può dire di quelli che riguardano le case farmaceutiche e le aziende che producono fonti energetiche tradizionali e quindi …andiamo avanti, augurando a tutti “noi” un verde 2015 e ricordando a “loro” che ne abbiamo più che abbastanza e che E’ ORA DI PIANTARLA …in tutti i sensi!
Giancarlo Cecconi – ASCIA
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