lunedì 22 dicembre 2014

La mafia non uccide solo d’estate



dinamopress
Pubblichiamo il comunicato dei lavoratori e delle lavoratrici dei canili comunali di Roma che manifestano al Campidoglio per difendere i posti di lavoro e i risultati ottenuti negli ultimi 15 anni in tema di benessere animale nella capitale.
L’inchiesta di #mafiacapitale ha portato alla luce la corruzione e la collusione delle istituzioni di questa città con le bande criminali. Centinaia di milioni di euro elargiti dal Comune di Roma per ricevere aiuti e consensi da parte di ex terroristi, faccendieri che si sono arricchiti e hanno fatto arricchire gli amici degli amici per anni.
Purtroppo questa non è la trama di un film ma la realtà.

Uno dei bandi per ora al vaglio della commissione antimafia è quello per la gestione dei canili comunali di Roma fin ora gestiti da una onlus con affidamento diretto da circa 14 anni. Affidamento voluto dall’allora sindaco di Roma Walter Veltroni e rinnovato fino ad oggi.
106 lavoratori e lavoratrici, professionisti, formati e qualificati con contratto a tempo indeterminato, si sono occupati delle decine di migliaia di cani e gatti randagi, feriti, sequestrati, maltrattati e abbandonati della città di Roma garantendogli una vita dignitosa in canile con il solo fine di farli adottare.
Il bando “ammazzacanili” comporterà la privatizzazione del servizio, la decurtazione di circa un quinto dei fondi attualmente messi in campo e il conseguente licenziamento di quasi la totalità del personale dipendente con un peggioramento della qualità del servizio, che tradotto in altre parole significa di fatto l’impossibilità di tutelare ogni diritto che gli animali della capitale hanno faticosamente rivendicato, e in alcuni casi, ottenuto negli utlimi 15 anni.
Questo bando distrugge totalmente la vita degli operatori, che si ritroveranno ad essere licenziati in tronco, e quella degli animali, che diventeranno “oggetti” per ingrassare le tasche di imprenditori senza scrupoli.
Bandi truccati e gare di appalto costruite come “vestiti” appositamente per essere vinti o assegnati a cooperative gestite da sodalizi criminali in cambio di tangenti e favori: questa è stata fino ad ora Roma Capitale.
Chi paga veramente le conseguenze di questo scempio sono i cittadini e lavoratori a cui fino ad oggi è stata buttata polvere negli occhi per non far vedere quello che veramente succedeva in una città allo sbando, povera di servizi e di cultura.
La soluzione partorita da chi dovrebbe tutelare e guidare i cittadini è stata quella di tagliare il più possibile i servizi importanti che si occupano in silenzio di anziani, portatori di handicap, bambini, consultori, immigrati, animali, mettendo in ginocchio il settore sociale della nostra città.
La scusa che porta avanti ormai da troppo tempo il Comune di Roma è quella della mancanza di “FONDI”; NON possono e non DEVONO essere i lavoratori, gli animali e i cittadini a pagare le conseguenze della loro corruzione. Non è colpa loro se il Comune di Roma ha preferito favorire l’illegalità piuttosto che occuparsi in maniera responsabile dei servizi di cui i cittadini hanno bisogno ogni giorno.
LICENZIARE non è una soluzione ACCETTABILE.
VOGLIAMO il ritiro del bando per la gestione dei canili comunali.
VOGLIAMO che il Comune si assuma la responsabilità del servizio per la gestione partecipata del servizio garantendo i livelli occupazionali e salariali e preservando il benessere degli animali, guardando al futuro con la voglia, e il dovere di andare avanti e progredire, invece di tornare indietro distruggendo tutto.
VOGLIAMO costruire il nostro futuro.
Per tutti questi motivi, lunedì 22 dicembre dalle ore 11.00 saremo in Piazza del Campidoglio a manifestare la nostra degna rabbia e facciamo appello a tutte quelle realtà che si battono contro la precarietà, con le quali in questi mesi abbiamo condiviso la lotta contro il Jobs act, dallo strike meeting allo sciopero sociale alla contestazione al ministro Poletti uno dei responsabili maggiori del disastro sociale di questo governo. Facciamo appello alla rete del diritto alla città, la quale con largo anticipo rispetto le inchieste di mafiacapitale, denuncia malaffare, speculazioni e l’attacco ai servizi essenziali come i vergognosi distacchi dell’acqua fatti dall’acea anche solo per una bolletta non pagata. Siamo convinti che la lotta al sistema di mafia capitale sia un pezzo della lotta al sistema di governance imposta dall’ europa dell’ austerity e dai governi nazionali.
Lavorator@ dei canili comunali

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