sabato 9 novembre 2013

Sistema sanitario nazionale, mancano ancora due miliardi.

Nella legge di stabilita' non c’è traccia della copertura dei 2 mld di euro che il Governo deve garantire a seguito della sentenza della Corte Costituzionale che ha cancellato gli aumenti dei ticket. La denuncia viene da Teresa Petrangolini, consigliere regionale della lista “Per il Lazio”. Il Governo si era impegnato a compensare il mancato introito per le regioni, trovando le risorse per mantenere a 109,9 miliardi il finanziamento del fondo sanitario,ma a questo punto c’è la preoccupazione che in caso di mancata copertura possano derivarne carichi per i cittadini e anche tagli al sistema sanitario nazionale. "Se questa copertura non venisse garantita - conclude Petrangolini - ci troveremmo davanti a una politica miope e sciagurata che vuole 'ammazzare' definitivamente il Servizio sanitario di tipo universalistico. Noi non lo permetteremo e per questo rivolgo un appello ai partiti presenti in Parlamento affinche' venga posto immediatamente rimedio a questo grave atto prima dell'approvazione definitiva della legge di stabilita'".
A parlare di possibile sfascio del Servizio sanitario nazionale attraverso il titolo V della Costituzione, “che va rivisto” è anche il segretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg), Giacomo Milillo, che interviene nell'acceso confronto sul tema del ruolo delle Regioni in sanita', dopo le parole pronunciate al congresso della Fimmg da Guido Rasi - direttore esecutivo dell'Agenzia europea dei medicinali (Ema) e gia' direttore dell'Aifa - che ieri aveva detto "i medici dovrebbero scendere in piazza per abolire il Titolo V: abbiamo 23 cancri". Espressione 'forte' a cui aveva replicato anche il presidente della Toscana Enrico Rossi, contestando duramente i toni ma dicendosi favorevole alla revisione del titolo V.

Nessun commento:

Posta un commento