Il premier chiede la fiducia Camera: "Serve il coraggio di Davide", la fionda è il sostegno dei partiti.
Senza
crescita e senza coesione l'Italia è perduta. L'Italia invece può
farcela. (...) La riduzione fiscale senza indebitamento sarà un
obiettivo a tutto campo, innanzi tutto sul lavoro". Così Enrico Letta
nel discorso con il quale il premier ha chiesto la fiducia alla Camera.
Atteso poco dopo le 20 il voto, domani nel primo pomeriggio il via
libera del Senato.
rainews24.it
Ultima chanceDopo aver ringraziato Giorgio
Napolitano per lo "straordinario spirito di dedizione alla comunità
nazionale con il quale ha accettato la rielezione al secondo mandato" e i
presidenti delle Camere per la collaborazione di questi giorni, Letta
ha ricordato le parole del capo dello Stato, che ha concesso ai partiti
"un'ultima opportunità" di servire il Paese. E' un "linguaggio
sovversivo della verità", che Letta ha detto di fare proprio,
ringraziando per la lealtà e il sostegno avuto Pierluigi Bersani.
L'Italia sta male"La prima verità è che la
situazione economica dell'Italia è ancora grave, il debito pubblico
rischia di schiacciare per sempre le generazioni future". Il Governo
Monti ha fatto molto, ma bisogna recuperare margini di manovra
riorientando alla crescita l'azione dell'Unione europea.
"L'Europa è in crisi di legittimità ed efficacia proprio quando tutti
i cittadini ne hanno più bisogno. Non ci possono essere vincitori e
vinti se l'Europa fallisce questa prova. Se otterrò la vostra fiducia da
domani, immediatamente, visiterò Bruxelles e Berlino", ha detto Letta
rivolgendosi ai deputati.
Di austerity si può morire"Questo Parlamento ha
già mostrato di poter dare un contributo innovativo all'Europa. (...) Di
solo risanamento l'Italia muore. Dopo più di un decennio, le politiche
per la crescita non possono più attendere, tante famiglie sono nello
scoramento" che rischia trasformare il disagio sociale in atti
irresponsabili, come dimostra, ha ricordato Letta, la sparatoria di ieri
davanti a Palazzo Chigi.
Meno tasse sul lavoro"Vogliamo ridurre le tasse sul lavoro: quello stabile, quello sui giovani e sui neo assunti".