lunedì 3 febbraio 2020

Windows7 è morto, lunga vita ad Ubuntu

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In questo periodo molti utenti di Windows 7 sono alle prese con un cruccio: come sopravvivere alla fine del supporto del loro amato sistema operativo?
Di fatto le soluzioni a disposizione sono 3:
  • Acquistare un nuovo computer, venduto con un sistema operativo in supporto (presumibilmente Windows 10);
  • Eseguire l’update a Windows 10 (ma se non l’hanno ancora fatto probabilmente c’è un motivo valido);
  • Passare ad un sistema operativo alternativo;
Ed è proprio su questo ultimo punto che ha deciso di far leva Canonical, pubblicando un how-to che spiega come aggiornare da Windows 7 ad Ubuntu. In effetti, perché non cogliere la palla al balzo?
L’articolo ne segue un altro, pubblicato alcuni giorni fa, che dà alcune motivazioni per cui gli utenti dovrebbero passare ad Ubuntu, ed ha lo scopo di guidare anche gli utenti non tecnici non solo nel capire se effettivamente Ubuntu può essere una soluzione alternativa (spoiler alert: per il 90% degli utenti lo è), ma anche nel processo di effettiva migrazione.

We will provide a series of detailed, step-by-step tutorials that should help less tech-savvy Windows 7 users migrate from their old operating system to Ubuntu. We will start with considerations for the move, with emphasis on applications and data backup. Then, we will follow up with the installation of the new operating system, and finally cover the Ubuntu desktop tour, post-install configuration and setup.
Forniremo una serie di tutorial passo-passo dettagliati che dovrebbero aiutare gli utenti meno-tecnici di Windows 7 a migrare dal loro vecchio sistema operativo ad Ubuntu. Inizieremo con le considerazioni per il cambio, sottolineando le applicazioni ed il backup dei dati. Poi, seguiranno l’installazione del nuovo sistema operativo ed infine copriremo un tour del desktop Ubuntu e le configurazioni post-installazione.
Quindi questo articolo del blog è solo il primo di una serie che dovrebbe effettivamente aiutare chi sta pensando di fare il salto a Linux.
La parte interessante è data dall’approccio squisitamente pratico che il post mostra: dopo un breve excursus sulla terminologia comunemente usata (quel che noi intendiamo ovvio con “distribuzione”, può non esserlo per molti utenti, ad esempio), ed un piccolo richiamo sul perché scegliere Ubuntu, si passa subito al software.
Già perché ogni utente si chiederà: potrò fare quello che facevo prima allo stesso modo in cui lo facevo prima? Ed è giusto dare una risposta il più chiara possibile. Nel caso specifico, Canonical fornisce una tabella dei software più comuni (si passa dai browser alla suite Office, passando per i videogame e la chat ed arrivando ai software di foto-ritocco e video editing), in cui viene indicato se è disponibile per Windows, se è disponibile per Ubuntu ed alcune informazioni aggiuntive nel caso non lo fosse, indicando alternative o soluzioni valide.
Infine va ad accompagnare l’utente nella procedura più delicata prima della reinstallazione: il backup dei dati! Indicando all’utente, con tanto di screenshot, di eseguire un backup dei dati personali (questi possono risiedere ovunque sul disco), viene poi spiegato non solo dove trovare (e salvare) le configurazioni applicative dei software più utilizzati, ma viene anche anticipato che (nei prossimi articoli) seguiranno indicazioni su come prendere questi backup e renderli disponibili nel nuovo fiammante OS che si andrà ad installare.
Insomma, sicuramente una guida che potrebbe convincere alcune persone a fare il fantomatico salto e, nell’attesa che Microsoft risponda alla Free Software Foundation rendendo open-source Windows 7, Canonical potrebbe farsi veicolo del portare molti utenti al nostro amato sistema operativo libero, con il vantaggio che si tradurrebbe nell’uso dell’OS da lei sviluppato.
Una vittoria per tutti!

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