Le differenti risposte all’epidemia che caratterizzano un sistema socialista rispetto ad un sistema capitalista e i differenti obiettivi che guidano le rispettive classi dirigenti.
...In Cina è stato fatto divieto di speculare sulla crisi a scopo di profitto, e le autorità che regolano il mercato hanno minacciato “punizioni rapide e severe” per qualsiasi attività commerciale che abbia come oggetto la manipolazione dei prezzi o l’accumulazione di prodotti sanitari...
lacittafutura.it - Pubblicato su: People’s World - Traduzione dall’inglese di Zosimo
L'atmosfera solitamente festiva del capodanno lunare
è stata significativamente ridimensionata lo scorso fine settimana in
tutta l'Asia, quando le autorità cinesi hanno iniziato la lotta per
contenere la diffusione del nuovo e mortale Coronavirus che, al momento dell’uscita di questo articolo (26 gennaio, ndr),
ha contagiato quasi 2.700 persone uccidendone oltre 80.
Sforzi senza
precedenti si stanno mettendo in atto per arrestare la diffusione di
questa malattia respiratoria simile alla polmonite causata dal
coronavirus, che si ritiene abbia avuto origine in un mercato del pesce
dove venivano vendute carni illegali di animali selvatici.
Negli Stati Uniti altri tre casi sono stati
confermati domenica scorsa, due in California e uno in Arizona, secondo
le informazioni diffuse dai centri per la prevenzione ed il controllo
delle malattie (CDC). Due casi precedenti sono stati confermati nelle
aree di Chicago e Washington. Dal CDC hanno dichiarato che stanno
attualmente monitorando poco più di 100 pazienti in 26 stati per
possibili infezioni.
In larga parte della Cina, gli eventi di massa in
programma per celebrare l'Anno del Topo sono stati cancellati tra
venerdì e sabato scorsi, mentre altri paesi hanno permesso lo
svolgimento di simili eventi, ma hanno incrementato le misure di
vigilanza pubblica. Il capodanno lunare causa ogni anno la più grande
migrazione di massa a livello mondiale, con centinaia di milioni di
persone che viaggiano per raggiungere le proprie famiglie, sia in Cina
che in tutto il mondo. Ma la rapida diffusione del coronavirus ha
frenato quest'anno la grande ondata di spostamenti, lasciando molti – e
specialmente i lavoratori migranti nelle principali città cinesi –
impossibilitati a tornare nella propria città di provenienza.
La città di Wuhan, nella provincia
di Hubei, è l'epicentro dell'epidemia ed è stata effettivamente
isolata. Tutti i collegamenti aerei, ferroviari e di altro genere sono
stati interrotti a partire da mercoledì scorso. La circolazione di
veicoli del trasporto pubblico e di veicoli privati all'interno
dell’agglomerato urbano è stata per il momento sospesa, con circa 6.000
taxi coordinati dal governo locale per fornire ai quartieri della
città un servizio di trasporto essenziale.
Le autorità affermano di aver adottato tali misure
per “garantire la sicurezza e la salute delle persone”.
Regolamentazioni simili ma meno intense sono adesso in vigore anche in
altre città intorno a Wuhan, portando a 50 milioni il numero totale di
persone messe in quarantena.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha
pubblicamente elogiato il governo cinese per la rapida risposta alla
crisi, con il Direttore Generale, Tedo Adhanom Ghebreyesus, che ha
affermato che il Paese sta adottando “misure molto forti ... con un
impegno totale”.
Il governo di Wuhan ha lanciato una campagna urgente per costruire ospedali speciali
dove curare i pazienti affetti da Coronavirus ed allentare la
pressione sul sistema sanitario della città, sopraffatto dagli eventi.
Il primo ospedale da 1.000 posti letto è già in costruzione, il suo
completamento è previsto per il 3 febbraio, con una tempistica di
costruzione di soli sei giorni.
Un video trasmesso venerdì scorso ha mostrato
dozzine di escavatori e bulldozer all’opera per spianare il sito dove
sorgerà l'ospedale. Gli operai edili cinesi stanno dimostrando la
propria dedizione al progetto, con molti di loro che hanno rinunciato
alle vacanze per tornare al lavoro. L'ingegnere Wu Zhizhen ha riferito
alla Associated Press di sentirsi mosso da un senso di
responsabilità, concedendosi solo cinque ore di pausa al giorno: "Come
residente di Wuhan e persona addetta alle costruzioni, ho l'obbligo di
dare tutto il possibile", ha affermato. “Dobbiamo completare le opere
prima del previsto”.
Il 25 gennaio, primo giorno del capodanno lunare, il People's Daily, organo ufficiale del Partito Comunista Cinese,
ha annunciato che sarebbe stata costruita anche una seconda nuova
struttura, aggiungendo altri 1.300 posti letto. L'apertura è prevista
entro due settimane.
Le due strutture forniranno un trattamento specifico
per le esigenze di coloro che hanno contratto questa nuova malattia e
agiranno per contenerne la diffusione. Sono stati progettati su un
modello simile di ospedale prefabbricato costruito a Pechino nel 2003
per far fronte alla crisi della SARS. Quel centro sanitario fu
completato in sette giorni; il primo ospedale coronavirus di Wuhan vedrà
la luce con un giorno di anticipo.
Oltre agli sforzi di quarantena nella provincia di
Hubei e alla costruzione immediata di un ospedale, stanno per essere
adottate diverse nuove misure per contenere l'epidemia. Il Centro
cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie ha riferito che
si sta lavorando per sviluppare un vaccino per impedire la contrazione
della malattia.
Il capo dell’istituto nazionale per il controllo
delle malattie infettive, Xu Wenbo, ha dichiarato domenica scorsa che è
in corso una ricerca per identificare ed isolare il ceppo originario e
identificare una medicina efficace per trattare la polmonite causata
dal virus.
Inoltre, 450 tra medici e personale sanitario delle forze armate, l’Armata di Liberazione del Popolo,
sono stati mandati a Wuhan per rafforzare il personale medico sul
posto. Tra i medici militari inviati molti hanno già maturato
esperienza durante l’epidemia della SARS.
I vertici del Partito Comunista si sono riuniti a
Pechino lo scorso sabato per definire una strategia al fine di
combattere la malattia. La riunione ha deciso che il Comitato Centrale
del Partito istituisca una speciale commissione dedicata al controllo
dell’epidemia.
Il Segretario Generale del PCC, Xi Jinping,
nonché Presidente della Repubblica Popolare Cinese, ha presieduto
l'incontro. "La vita è di fondamentale importanza", ha dichiarato Xi
Jinping, "quando scoppia un'epidemia sorge un imperativo: è nostra
responsabilità prevenirla e controllarla". Il Presidente Xi ha quindi
affermato che i membri del partito a tutti i livelli e in tutto il
paese devono "stare in prima linea" per salvaguardare la salute
pubblica.
Risposta rapida
La portata di tale impegno sta di ora in ora aumentando in modo massiccio, mettendo così in mostra la capacità dello stato socialista cinese di mobilitare risorse in modo rapido ed efficiente al servizio della salute pubblica.
Un editoriale apparso sul People's Daily ha
analogamente auspicato uno sforzo nazionale unitario per combattere la
diffusione del Coronavirus. Nell’editoriale si afferma che tutti i
cittadini devono partecipare ed essere disposti a sacrificarsi quando
necessario, ma si sottolinea anche che i funzionari governativi devono
fare tutto il possibile per ridurre al minimo l'impatto degli sforzi di
contenimento dell’epidemia sulla vita quotidiana dei cittadini.
Il giornale ha definito la crisi “un test per il
sistema e le capacità di governo della Cina”, affermando che era
particolarmente urgente garantire lo stoccaggio e la fornitura di
farmaci e altre attrezzature sanitarie. "La Cina, in quanto fabbrica
del mondo, non manca di una forza produttiva e colmare l’attuale
insufficienza dell'offerta non è difficile. Chiediamo alle parti
interessate di premere il pedale sull’acceleratore per garantire il
livello di produzione necessaria e sollecitare tutte le regioni del
paese a offrire assistenza reciproca per superare la sfida”.
Il popolo prima del profitto
Nel frattempo a Wall Street
l’obiettivo rimane il profitto piuttosto che la salute pubblica. A New
York le quotazioni delle compagnie aeree, di viaggio e del settore
turistico in generale sono andate giù per via del timore da parte degli
investitori che le misure restrittive sui viaggi adottate in Cina
possano avere un impatto sui margini di profitto.
Questa tendenza al ribasso è stata tuttavia
bilanciata da parte di consulenti finanziari che hanno suggerito ai
loro clienti di acquistare azioni di aziende che producono materiale
sanitario e dei gruppi farmaceutici impegnati a produrre i vaccini,
soprattutto nel momento in cui è stato riportato il primo caso di
Coronavirus negli Stati Uniti.
L’analista di mercato Elizabeth Balboa Benzinga ha pubblicato per i lettori di Yahoo! Finance la lista dei “13 titoli azionari collegati al Coronavirus da monitorare”. Viene in particolare citata la società Lakeland Industries,
che produce attrezzature protettive del rischio biologico per gli
operatori sanitari. Benzinga ricorda agli investitori che la società “è
cresciuta storicamente durante le epidemie e si è affermata come un
fornitore privilegiato nel corso dell'epidemia di Ebola”.
In Cina è stato fatto divieto di speculare sulla
crisi a scopo di profitto, e le autorità che regolano il mercato hanno
minacciato “punizioni rapide e severe” per qualsiasi attività
commerciale che abbia come oggetto la manipolazione dei prezzi o
l’accumulazione di prodotti sanitari.
È stata anche istituita una linea
telefonica dedicata per consentire alla popolazione di denunciare le
violazioni.
Le misure di contrasto poste in essere dai funzionari
del governo e del Partito Comunista in Cina e le reazioni degli
investitori di Wall Street mettono bene in evidenza la differenza
sostanziale e netta che passa tra un sistema socialista ed uno
capitalista e fanno sorgere la domanda: viene prima il popolo o il
profitto?
Pubblicato su: People’s World, 26 gennaio 2020
Traduzione dall’inglese di Zosimo
Traduzione dall’inglese di Zosimo
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