sabato 4 gennaio 2020

Lavorare meno, tutti e a parità di stipendio. La premier finlandese propone la settimana corta di lavoro: 4 giorni, 6 ore, stesso stipendio.

Sanna Marin: "Le persone meritano di trascorrere più tempo con le loro famiglie, con i propri cari, dedicandosi agli hobby e altri aspetti della vita, come la cultura".

HuffPost Finnish Prime Minister Sanna Marin answers questions during an interview with The Associated Press at...“Una settimana lavorativa di quattro giorni, di sei ore ciascuno, con lo stesso stipendio. 
Perché non potrebbe essere il prossimo passo per la Finlandia? Otto ore sono davvero l’unica scelta possibile? 
Credo che le persone meritino di trascorrere più tempo con le loro famiglie, con i propri cari, dedicandosi agli hobby e altri aspetti della vita, come la cultura. Questo potrebbe essere il prossimo passo per noi”.

Sanna Marin, la premier finlandese di 34 anni, ha fissato in cima alla sua agenda una proposta che ha già generato l’entusiasmo di tutto il Paese: 4 giorni lavorativi di 6 ore ciascuno.
Sanna Marin lo ha chiesto in occasione del 120esimo anniversario dello Sdp, il partito socialdemocratico di cui è leader di fatto.
Ad appoggiare l’idea anche il Vasemmistoliitto, l’unione della sinistra radicale della ministra della Pubblica istruzione Li Andersson. 

“È importante consentire ai cittadini finlandesi di lavorare di meno. Non è questione di governare con stile femminile bensí di offrire contenuti e mantenere le promesse agli elettori”.

In Finlandia attualmente si lavora 8 ore al giorno per cinque giorni alla settimana.
Così la premier socialdemocratica sta studiando insieme a Li Andersson e alle altre leader della coalizione come cominciare un ampio test per sperimentare il modo migliore di adottare la settimana lavorativa accorciata. 
La giornata di 6 ore funziona già nella vicina Svezia: nel 2015 Göteborg, la seconda città più grande della Svezia, ha ridotto l’orario di lavoro a sei ore al giorno nelle case di riposo e nell’ospedale municipale, senza variazioni allo stipendio dei dipendenti. 
I risultati due anni dopo parlano chiaro: il personale è più felice, più sano e più produttivo. 
Con la riduzione dell’orario di lavoro, i servizi sono stati ampliati e i pazienti sono stati più soddisfatti.
E i costi erano stabili: sono stati assunti più dipendenti, il che ha comportato maggiori entrate fiscali.
Inoltre, hanno riscontrato meno giorni di malattia, meno pensioni di invalidità e meno persone disoccupate hanno risparmiato denaro.

Anche l’industria tecnologica svedese ha portato a 6 ore al giorno la giornata di lavoro.
La casa automobilistica Toyota ha dimostrato che funziona: non solo i dipendenti Toyota erano più soddisfatti e motivati, ma potevano anche aumentare la loro produttività - e alla fine: i profitti della Toyota.
Le ragioni sono semplici: in primo luogo, le riunioni inutilmente lunghe sono state scartate o rese più efficienti.
E in secondo luogo, ci sono molti meno tempi di inattività durante la giornata lavorativa che sono pieni di social media o di navigazione in Internet.
Le persone vanno a lavorare e lo fanno in modo più concentrato e concertato. Quindi tornano a casa e hanno abbastanza tempo per passare il pomeriggio con le loro famiglie, amici e hobby.

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