Paolo Farinella Sacerdote
Sia chiaro, ciascuno di noi, per volontà di Renzi, appoggiato da Berlusconi, complice Pietro Grasso, presidente del Senato, non eserciteremo il nostro costituzionale diritto di voto, ma ci limiteremo ad avallare le scelte private di privati cittadini (segretari e proprietari di partiti e movimenti) che imporranno i loro cagnolini fedeli, i loro complici, i loro servi. Qualcuno potrebbe obiettare che nei collegi uninominali uno è libero di votare o questo o quello. Teoricamente, perché il trucco sta nell’impossibilità di dare un voto «disgiunto», dal momento che il voto uninominale si trascina dietro anche la lista bloccata, costringendo l’elettore a scegliere quello che già, prima del voto, hanno deciso segretari e padroni. A Renzi & C., vera brutta copia del peggior Berlusconi, non affiderei nemmeno le pulizie di una bocciofila, avendo dimostrato di essere interessato solo alla propria carriera, anche a costo di distruggere il partito (ormai irreversibilmente condannato alla morte) e quella dei suoi cari.
Il M5S, contro cui tutti si scagliano per l’evidente paura dei sondaggi, ha qualche aspetto positivo: i candidati sono nuovi, o almeno recenti, non rubano, restituiscono parte dei soldi pubblici che gli spettano per legge, fanno errori e spesso sono imbranati, non hanno esperienza, non hanno una leadership all’altezza di un movimento, ormai maggioranza nel Paese, sono confusi sulla politica economica, estera e sui temi sociali di grande rilievo, rincorrendo spesso, anche loro, i sondaggi. Tutti li accusano di non sapere governare Roma e Torino che i 5Stelle governano da meno di un anno, dovendo mettere a posto i guasti, i debiti e le macerie lasciati da oltre trent’anni dagli esperti, dai professionisti, dagli economisti di successo. Da questo punto di vista preferisco mille volte i Pentastellati con tutti i loro difetti a chi da sempre ha dato prova di distruzione di massa. Eppure ho molti problemi a votarli perché scegliere Gianluigi Paragone, ex Radio Padania, e Emilio Carelli, conduttore TG5 e poi di Sky, come candidati “simbolo”, per me è inaccettabile. Non avere ideologie non significa non avere ideali. Molte posizioni politiche di Di Maio e del suo movimento sono in contraddizione con la mia storia e quegli ideali di giustizia e serietà che votandoli, svenderei.
«Liberi e Uguali» di Pietro Grasso è un’operazione, fatta in crioanestesia, calata dall’alto raccattando scampoli inutili di inesistente sinistra che ha come scopo garantire solo un posto ai quattro disperati e nullafacenti capetti dei vari cespuglietti (Fratoianni, Civati, Fassina, e in Liguria, Pastorino, Quaranta, Cofferati). Scommetto che saranno tutti nelle liste bloccate. Costoro sono anime perse nel limbo di una sinistra che non è mai esistita, per esclusivo merito loro. Da qui al 4 marzo starò a vedere, certamente difenderò la mia dignità, pronto a combattere anche sulle montagne, chiunque non rispetta la mia sovranità, credendo di ricattarmi col voto del «male minore», giocattolo che non funziona più perché sono certo che per non eleggere Berlusconi voto Pd e alla fine mi ritrovo Berlusconi a governare con Renzi o con Grasso che fa inciuci col Pd o i 5Stelle che annusano la Lega. Andrò a votare, ma rifletterò e appena ho una risposta per me, penso di condividerla, se vorrete, anche con voi.
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